Non è difficile individuare il numero 7 di piazza Diaz, a Milano: è l'unico palazzo ad affacciarsi sulla piazza che abbia un quindicesimo piano.
Il nostro appuntamento è lì sopra.
Sono le 18.15 circa quando la mia socia ed io oltrepassiamo l'anonimo portone del palazzo, un palazzo che potrebbe essere un normalissimo ed anonimo condominio di qualsiasi città del mondo. Ci si avvicina un elegante portiere, che sorridendo subito chiama uno dei due ascensori.
- Buonasera, signore.Le porte dell'ascensore si aprono su di una terrazza non molto grande, luce soffusa. Ci si avvicina una ragazza per la registrazione.
- Buonasera.
- Che piano?
- Quindicesimo?
- Ah, Terrazza Martini! Benvenute.
- Ciao, tu sei...?Non è arrivata anche molta gente, anche se l'ambiente non mi sembra molto capiente e non penso che saremo poi in tanti.
- Taccodieci.
- Ah, la Redazione! Benvenuta.
- Ehm... Io non mi sono registrata all'evento.
- Non ce n'è bisogno, tu sei sulla lista.
La socia ed io ci guardiamo un po' attorno. L'ambiente sembra quello di un club privato ai tempi del proibizionismo. Ha una strana atmosfera anni trenta che, assieme alla luce soffusa, lo rende intrigante ed elegante. Sul lungo bancone, con gli specchi alle spalle e le bottiglie sulle mensole, non mi stupirei di scorgere Humphrey Bogart mandare giù qualcosa di forte per dimenticare Ingrid Bergman: "alla tua salute, bambina".
Arriviamo fino alla vetrata. Per usare una frase che ieri stava diventando celebre, è più o meno così che immagino il paradiso, solo con un leggero jazz di sottofondo: davanti a me, nelle luci della sera, piazza Duomo, con galleria Alberto Sordi proprio di fronte.
Siamo sul tetto di Milano.
Come ci siamo finite qui?
Terrazza Martini è stata scelta da Bacardi per ospitare l'utima tappa della #OAKadventure.
Vi ricordate quanto c'ero rimasta male, al rientro dalla Blogfest dello scorso settembre, scoprendo di essere stata estratta per la #OAKadventure mentre sbavavo priva di sensi sul sedile posteriore della socia? Ecco, dopo quel momento alto della mia vita, Bacardi, mossa a pietà, mi ha contattata e mi ha dato la possibilità di spedire il mio oggetto (il mio costume da bagno) affinchè fosse inserito nella cassa misteriosa assieme a tutti gli altri.
La cassa, negli scorsi mesi, ha girato il mondo (Berlino, Amsterdam, ma anche Istanbul, Hong Kong e Perth) e gli oggetti inseriti in occasione della blogfest sono stati sostituiti con altrettanti souvenir di amici blogger e twitteri di tutto il mondo.
Noi siamo qui stasera perchè sono stata invitata a scoprire con che cosa sia stato sostituito il mio costume da bagno.
Pian piano la terrazza si riepie. Molti blogger, twitteri, gente normale, ma anche ragazze superglamour con tacchi strepitosi. C'è perfino una fotografa.
L'evento inizia con una presentazione di come blogging e travel possono essere legati. Presentazione che personalmente non ho seguito. Non so come sia andata nelle prime file, ma io ero in fondo, seduta su di un divanetto rosso, e c'era abbastanza casino.
Dopo la presentazione, la cassa viene aperta e noi blogger veniamo chiamati a ritirare i nostri oggetti. Per uno strano scherzo del destino, a me capita una bambolina wodoo da ufficio, ovvero un pupazzetto bisex sul quale infilare spilloni a profusione durante i momenti di stress, così da causare svariate sfighe a qualche subdolo collega. Un oggetto perfetto per me ed i miei memorabili momenti di sclero, insomma.
Ritirato l'oggetto, la socia ed io non saliamo di sopra per l'aperitivo. Sta quasi per scoccare l'ora in cui il nostro treno si trasforma in zucca e siamo costrette a scappare verso la più vicina fermata della metro.
Lancio un'ultima occhiata a Milano. Forse non avrò mai più la possibilità di vedere quanto sia bella da questa prospettiva, ritiro la giacca al guardaroba, faccio un bel sospiro e torno giù, nel mondo reale.
Thanks!
La Redazione
Sulla mia pagina Facebook l'album completo delle foto di questa avventura milanese.