Questo libro racconta come il mestiere più antico del mondo insegue la modernità. E conquista il web.
La prostituzione italiana, chiusi i casini e ostacolata in tutti i modi sulla strada dalle ordinanze comunali, si evolve all’ombra dei bunga bunga berlusconiani e assume forme del tutto nuove. Tra queste vanno per la maggiore gli annunci sul web di universitarie ammiccanti e studentelli (almeno all’apparenza) pronti a tutto.
E l’autore insegue la prostituzione web in tempi di crisi, racconta e analizza gli annunci, incontra le marchette e ascolta i clienti tracciando il profilo di un fenomeno che, proprio grazie alle connessioni internet è orami entrato nelle case di tutti gli italiani. Imbattersi infatti in un offerta ha l’immediatezza di una ricerca su google e di un click. E un clik è anche quanto basta per offrirsi: è grande la facilità nell’accesso alla prostituzione sul web. E tanti sono coloro che si sfruttano.
Sono innumerevoli infatti le sfumature del vendersi che emergono da queste pagine. C’è chi mercanteggia i propri video o autoscatti osè, chi vende il proprio intimo usato, chi chiede una ricarica telefonica per una diretta hot grazie alle micro telecamera… e chi evidentemente dona il proprio corpo all’antica, e cioè nella realtà. C’è chi si vende solo una tantum per coprire una spesa imprevista, chi ci prende gusto, chi ne ha davvero bisogno e chi cerca sensazioni nuove. Puttane e puttani professionisti o meno si mescolano e mimetizzano dietro annunci che per accalappiare il cliente di oggi richiamano alla vita universitaria e respingono proprio i toni e i modi della prostituzione professionale.
Un po’ specchietto per le allodole, un po’ liturgia dei desideri dei nostri giorni, questi annunci lasciano l’impressione che gli italiani abbiano fatto serenamente i conti con la rivoluzione sessuale. E ne godono vendendosi e comprandosi per poco e senza troppi patemi d’animo.
L’autore racconta anche la prostituzione maschile (etero e gay) dando voce a rari ragazzi disponibili a raccontarsi direttamente. Le ragazze, da questo punto di vista, sono molto più spigliate.
Dei settanta maschietti contattati, solo 14 rispondono e Gabriele, superdotato e eterosessuale, incontra l’autore e offre la prospettiva molto intima di una vita peraltro comune. Un intero capito è poi dedicato a Sa, un camboy gay che si offre insieme al compagno Pio per poche centinaia di euro, e che racconta le difficoltà dell’omosessualità, della coppia e della vita di tutti i giorni con estrema naturalezza, ma soltanto al telefono con Calderoni. Anche l’omosessualità vissuta oggi comunque insegue una gaudente e serena modernità.
Va poi più o meno a vuoto poi il tentativo dell’autore di inserire annunci spacciandosi per un prostituto gay. Il suo annuncio da “studente attivo” riceve solo sei messaggi, mentre quello da “studente passivo” zero. Al contrario, l’annuncio di una studentessa esplicita e volgare, ben 122 risposte. L’impressione è che i gay ricorrano meno frequentemente al sesso a pagamento e incontrino il sesso gratuito, su siti e chatline, con molta più facilità degli eterosessuali. E’ un’impressione comunque tutta da provare.
Percorre, infine tutto il testo una domanda annosa e cioè che cosa è prostituzione oggi. E’ vendere una propria foto per una ricarica? Una videochiamata? Sesso telefonico? O ricevere un cliente e poi innamorarsi? Le risposte dei protagonisti, che non sembrano guadagnare poi soldi così facili, non sono mai scontate. Molto giusto appare il tono verità usato dall’autore, elegante anche se un pizzico artefatto.