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Sull'arte di nuotare nel lago Tanganyka

Creato il 29 agosto 2011 da Dragor

  Tqnganykq    Athanase, tu che stai sdraiato all’ombra di una palma e nel silenzio mortale del pomeriggio sogni d’immergere il tuo corpo accaldato nelle fresche acque del lago come il fauno dell’egloga di Mallarmé magistralmente tradotta in musica da Debussy sogna un pomeriggio di caccia alle ninfe, degnati di ascoltare qualche modesto consiglio affinché il bagno si riveli una piacevole esperienza. Eviterai innanzitutto luoghi come il Club de Vacances o il Monastère, perché si trovano all’estremità occidentale del lago e malgrado i loro nomi suggestivi non soltanto sono perennemente spazzati dal vento, ma le loro spiagge hanno una qualità terrosa che colora l’acqua di marrone. Preferirai le candide spiagge della costa che in un tripudio di palme si allunga verso la Tanzania, ma abbi cura di scegliere un luogo sorvegliato perché sono segnalati banditi che aspettano soltanto di aggredire i bagnanti sprovveduti per depredarli di tutti i loro averi e forse darli in pasto ai coccodrilli per cancellare le tracce del crimine. Non dimenticare che da queste parti quella che per te costituisce una piccola somma per altri può rappresentare un tesoro inestimabile.

 Così avrai cura di arrivare fino a Château Maus, a 64 chilometri da Bujumbura, dove negli anni Trenta un belga in vena di follie ha fatto costruire un castello la cui forma ricorda quella dei fari della sua terra natale. Negli anni Settanta la  zona è stata valorizzata da abili architetti con sapienti strutture turistiche, anche se di turisti non se ne vedono molti a parte i pezzi grossi di Bujumbura che vengono a fottersi la segretaria in un bungalow dopo avere raccontato alla moglie che devono fare gli straordinari in ufficio. Ecco perché nel gergo locale Château Maus viene chiamato Le Deuxième Bureau, il secondo ufficio. E soprattutto nell’acqua ci sono le reti anticoccodrillo, indispensabili per poter nuotare senza il timore che un oggetto innocentemente assomigliante a un tronco galleggiante si animi all’improvviso spalancando due enormi fauci orlate di denti.

   Quando lascerai le tue cose sulla spiaggia per abbandonarti alla vellutata carezza delle acque, abbi cura di affidarle a un custode perché dalle colline rocciose che si trovano oltre la strada scendono spesso bande di scimmie ladre. Rubano tutto quello che è commestibile ma anche gli indumenti, così non saresti il primo incauto a ritrovarsi in mutande, ovviamente se non sei un adepto del nudo integrale. In questo caso non ti resterebbe che tornare a Bujumbura vestito come Josephine Baker.

   Per attraversare la spiaggia, non scordarti di calzare degli zoccoli o almeno un paio di thong, perché sotto la sabbia si nascondono le terribili pulci chiamate kalubaga. Munite di piccoli trapani, si insediano nella pianta del piede e da lì possono scavare gallerie fino a invadere tutto il corpo, consumandolo lentamente dall’interno fino a svuotarlo del tutto. La cura è possibile ma richiede tempo e denaro, così è di gran lunga preferibile rifiutare l’asilo a queste incomode ospiti.

   E finalmente arriva il grande momento: il lago aspetta soltanto di accogliere il tuo corpo accaldato nel suo fresco abbraccio! Guarda come sono trasparenti le sue acque azzurre,  come le piccole onde lambiscono la candida sabbia della spiaggia  Mentre nuoti, abbi cura di portare una maschera da sub o almeno un paio di occhiali che ti permetteranno di osservare i minuscoli pesciolini multicolori che spesso si vedono negli acquari. Ti permetteranno anche di vedere eventuali squarci nella rete anticoccodrilli, di solito provocati dagli ippopotami. Se vedi una famiglia di ippopotami pascolare sul fondo, evita di passarle sopra. Gli ippopotami sono animali pacifici, ma amano controllare la situazione. Poiché non possono vedere sopra la propria schiena, una presenza in quel posto li innervosisce perché li fa pensare a un coccodrillo a caccia dei loro piccoli. E quando un ippopotamo si innervosisce, tende a distruggere tutto quello che trova, compresi gli incauti bagnanti.

   Se osserverai queste semplici regole, il tuo bagno sarà l’esperienza più deliziosa. Che l’acqua ti sia dolce.

Dragor

 


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