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Sull'impianto di betonaggio ad Arcore

Creato il 20 novembre 2012 da Pdarcore
di Roberto Manzoni (Consigliere Comunale Pd Arcore)  Come già noto, il Tribunale Amministrativo della Lombardia (TAR) con sentenza depositata il 10 agosto 2012 ha accolto il ricorso presentato dalla Ditta Doneda e ha annullato la delibera del Consiglio comunale del luglio 2011, con la quale non veniva autorizzata la trasformazione dell’area da agricola ad industriale, negando così la possibilità di realizzare sul territorio arcorese l’impianto per la produzione di bitume e calcestruzzo nell’area individuata dalla società ricorrente. La sentenza ha colto tutti di sorpresa, anche gli addetti ai lavori, in quanto inaspettata nei tempi e nei contenuti. È stato subito verificato che, a causa di gravi errori commessi dal legale incaricato, l’Amministrazione comunale non risultava essersi costituita in giudizio; pertanto il giudice amministrativo non aveva potuto prendere in considerazione le ragioni e la documentazione a sostegno della delibera consiliare. Erano state così accolte tutte le argomentazioni contenute nelle memorie presentate dalla Ditta Doneda, anche se alcune appaiono confutabili (ad esempio, la distanza dell’impianto dalle abitazioni o la continuità nel tempo dell’attività produttiva). A prescindere da quanto sopra, la perplessità scaturisce dall’affermazione del principio, innovativo rispetto alla precedente giurisprudenza, che limita in modo determinante il potere discrezionale del Consiglio comunale in materia urbanistica. Secondo la sentenza, il Consiglio comunale avrebbe potuto opporsi all’insediamento dell’impianto solo a fronte di significativi mutamenti delle iniziali condizioni di programmazione urbanistica o sulla base di motivazioni ‘forti’ che invece il giudice non ha ravvisato nella nostra deliberazione. Il Partito Democratico, unitamente agli altri partiti di maggioranza, non condividendo la decisione del TAR, appoggia pienamente le iniziative che l’Amministrazione comunale sta attivando con lo scopo di impedire la realizzazione del noto impianto da parte della Doneda. Innanzitutto, bene hanno fatto il Sindaco e la Giunta ad incaricare il nuovo avvocato di perseguire il precedente legale del Comune, in tutte le vie giudiziarie ed extragiudiziarie. È importante non solo poter ottenere un risarcimento dei danni dal legale al quale è stato revocato l’incarico, quanto poter vedere ricostruito dagli organi giudiziari competenti ogni responsabilità di quanto accaduto. Noi confidiamo inoltre che il ricorso in appello al Consiglio di Stato, affidato ad un nuovo legale, veda riconosciute le nostre ragioni e che in questo percorso le forze politiche e sociali arcoresi condividano questo obiettivo insieme al Comitato ‘No Betonaggio’, al quale va l’indubbio merito di avere avviato e sostenuto con decisione questa battaglia. A questo proposito siamo pronti ad accogliere il contributo delle forze di opposizione alle quali bisogna dare atto di avere modificato la propria posizione dichiarandosi, in prossimità delle ultime elezioni comunali, anch’esse contrarie a tale impianto. Siamo consapevoli di aver perso malamente il primo round, ma siamo altresì determinati ad andare avanti fino in fondo nella convinzione di essere dalla parte del giusto. Siamo certi che questa vicenda finirà solo quando anche l’autorità giudiziaria riconoscerà le nostre ragioni, che sono quelle della stragrande maggioranza dei cittadini di Arcore. 

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