Questo luogo lo conoscerete sicuramente in molti ma è una gita che non può mancare nel mio blog. E’ come un punto d’arrivo; chiunque, di noi, è andato almeno una volta nella sua vita a vedere il Palazzo Grimaldi, il Palazzo dei Principi di Monaco ma oggi, ci andremo insieme. Il castello è posizionato sulla Rocca ossia in un punto altissimo, sopra Monte Carlo, dal quale si può godere di un panorama meraviglioso. Da qui possiamo ammirare la distesa azzurra del mare, le colline retrostanti liguri e francesi e il riparato e intimo porto di Fontvieille, ubicato ai piedi della Rocca verso la parte orientale. Un porto giovane, nato nel 1966 e arricchito dallo Zoo dei Principi, dal Museo della Filatelia e della Numismatica e dal Museo dell’Automobile, nel quale risiede anche l’auto di Grace Kelly. Grace Kelly in Grimaldi, una donna che mi è sempre piaciuta tantissimo, nonchè Principessa appunto, di Monaco. Chissà quante volte si è affacciata da questo muretto di pietra, incorniciato da vecchi cannoni, per godere di queste visioni mozzafiato. Qui infatti, proprio al centro della piazza della Rocca, risiede il bellissimo Palazzo. Un edificio dalle tonalità chiare e difeso da mura, torri e guardie che tutto il giorno camminano avanti e indietro per garantire la protezione totale alla Famiglia Reale. Guardate, potete vedere il sentiero consumato del su e giù di questi ragazzi che, impeccabili sia nel modo che nella divisa, percorrono tutto il giorno. Alcune invece, stanno ferme davanti ai portoni e non permettono a nessuno, di oltrepassare le grandi catene di confine. Davanti al portone principale, enorme, le due guardiole, sono l’unica sede di questi guardiani e dietro a quella porta, si sviluppa tutto l’abitato con tanto di Cappella e piscina. A viverci ora, regnando, è il figlio maschio di Grace, Alberto II, anche Marchese di Baux, salito al trono, dopo la morte del padre, Principe Ranieri III, adorato da tutti i monegaschi. Quest’ultimo, rimase vedovo prematuramente dopo la scomparsa della sua amata e bellissima moglie Grace che morì in un incidente stradale il 14 settembre del 1982. Una famiglia abbastanza sfortunata che vive e ha vissuto in un posto da favola. Guardate topi, guardate queste immagini, sembra di essere in un altro mondo. Qui tutto è meraviglioso. Si cammina su mattoncini rossi che si intersecano a piastrelle d’ardesia e, insieme, salgono e scendono percorrendo la piccola città. Siamo nella parte vecchia, la parte che accoglie importanti monumenti, Cattedrali antiche, il Museo Oceanografico e palazzi dalle importanti sculture. Sculture maestose e che meritano lunghe osservazioni. Siamo nella parte di città impreziosita da statue, fontane, magnifici negozietti pieni di souvenirs e profumi speziati che ricordano Nizza Vecchia. Anche le lastre indicanti le vie la ricordano. Il dialetto nizzardo, molto simile al nostro, è sparso ovunque in questo luogo. Leggete, anche qui, i vicoli coperti, sono chiamati carrugi e questo è il carrugio della chiesa, “carrugiu d’à geija”. I proprietari dei ristorantini tipici e accoglienti aspettano i clienti addobbando deors colorati e graziosi dall’aria provenzale mentre, i trompe l’oeil sulle facciate delle case, fanno credere quel che non è. La parte di questa città qui sulla Rocca, è tremendamente affascinante. Le viuzze si snodano con una poetica aria vintage e, in alcuni punti, sembra di essere in un borgo ancora medievale che ha mantenuto tutte le caratteristiche di quel tempo. Ci vengo sempre volentieri. E’ a pochi minuti dalla mia valle e ne approfitto. Entrei in continuazione in tutte queste botteghe che rapiscono letteralmente. Mi guardo intorno, ci sono oggetti preziosi e semplici soprammobili, ci sono monete e opere d’arte, ci sono gadgets della Ferrari e di Monaco. E ci sono i ricami, la Lavanda, gli utensili. E i lampioni. I lampioni che con la loro luce fioca, donano un’atmosfera surreale. E ci sono le campane, attaccate alle chiese che suonano a festa. La Rocca, è sempre piena di gente che fotografa queste meraviglie. Gente che si sofferma a guardare i particolari, gente che spera di veder passare qualche nobile personaggio, gente che attende lo spettacolo del cambio della guardia, una cerimonia che si può ammirare tutte le mattine poco prima di mezzogiorno. Per questo evento, un’intera folla si apposta intorno al palazzo, vicina ai vecchi cannoni e ai mortai che, con a fianco montagne di vecchie palle di ferro, offrono postazioni per foto molto suggestive. In quel momento la Rocca, diventa deserta. Tutti sono davanti al Palais du Prince, un Palazzo, una vecchia fortezza conquistata nel 1215 da Francesco Grimaldi che, travestito da monaco, entrò nell’edificio costruito dai genovesi. Ma il vero fascino su questo paese, Monaco, chiamato anticamente dai fenici Monoike, scende alla sera, quando le persone iniziano a ritirarsi, le strade diventano più solitarie e di lui s’impradonisce il rosa. Tutto assume un colore pastello, un colore fiabesco e, dal lato Est, si può ammirare ulteriore bellezza. Che emoziona. Uno spettacolo per gli occhi. Un altro porto, quello più grande, più conosciuto. Laggiù il Luna-Park dove il Natale si sente già. Di fronte a noi i palazzi, la collina, le luci, i colori. Ancora rosa che bacia il mare e il cielo circondando i monti. E al calar della sera, anche il Palazzo si accende di tutto il suo splendore e si prepara al riposo. Spero che questo giro vi sia piaciuto topi e, per chi non ci fosse ancora stato, potrebbe essere una buona occasione per farci un pensierino. Un bacione grande.
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