Come tutti i post della categoria Locande, anche questo viaggia pure su Lookande. Con l’aggiunta della photogallery.
Allenato alla fatica non meno di un fuoriclasse pronto per il Tourmalet, ho affrontato la Strada del Prosecco con la serenità del veterano. Due degustazioni in aziende sconosciute alle paginate sponsorizzate di google. La prima di nicchia, la seconda pure. Anche con agriturismo, entrambe. Ma diverse.
Come le ho trovate? Lookando. A Farra di Soligo ecco Villa Maria, azienda agricola della famiglia Bevacqua di Panigai, attiva dal 1775, ben prima del bisnonno di Falcomario (c’è un ragazzo del Duemila che si chiama proprio così, faccina occhi sgranati di WhatsApp). La solita scala – brut, extradry e dry -, strepitoso rapporto qualità/prezzo (ah gli spumantizzatori furlani…), merita forse approfondire proprio il Falcomario (un uomo, un vino): uvaggio di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Petit Verdot, profumi di bosco e violetta, 18 mesi in rovere.
A Follina scopro invece Borgo Col (passiamo dalle 3mila di Villa Maria alle 80-100mila bottiglie all’anno), guidata da Daniele Carlet, enologo under 30. Degli assaggi segnalo il Verdiso, bianco appena mosso (da cui il nome “Tranquillo”), bollicine quasi assenti, e il Prosecco extra dry, l’incontrastato re Prosecco, bollicine vivaci. A sorpresa, sul finire dei Bibanesi, spuntano due diversi Cabernet (uno legnosissimo) e un sensazionale Passito, un anno in acciaio sui propri lieviti e 60 giorni in bottiglia prima del commercio.
Sulla Strada mille locande. A Miane c’è Da Gigetto, ma era tutto esaurito (incredibile, pure per il gabbianone faccina implorante). A Follina c’è addirittura una stella Michelin, La Corte: pari come sopra. La scelta, casuale, cade su Cicci e Vasco, posto di carne internazionale: antipasti scolastici ma educati, escursione tra Patanegra e manzetta prussiana, buon servizio e buoni prezzi, quantità e qualche lacuna. Buco gigante, per esempio, l’assenza di una qualsiasi birra.
Va citato pure il perno della due giorni, Villa Soligo a Farra, il cui ristorante La Contea mette a disposizione un menù stagionale di discreta ampiezza.