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Sulla vergine illibata e la dipartita del terrore

Creato il 07 maggio 2011 da Royaldriver
In questo bailamme di fremente scossa mediatica internazionale LaSbobba non poteva rimanere indifferente di fronte a cotanti siffatti "eventi" dell'epoca moderna o post, insomma quello che è!  1)Lo sposalizio principesco in pompa magna con cotanta signora in giallo a presenziare, Dio salvi la Regina! 2)Un nuovo santo nei piani alti a giocare a carte -briscola, poker o rubamazzetto- con Dio o chi ne fa le veci lassù. 3)La cattura/morte del più famoso, più ricercato e pure più odiato terrorista del mondo.
Apriamo una piccola parentesi sul fatto numero 1 cosa pensereste se vi rivelassi l'oscura verità sul matrimonio?
La dolce Kate sotto il sontuoso velo bianco celava i suoi voti per il dolce principe. Come Diana e la vecchia regina prima di lei, era casta come una piuma che cade prima della pietra, mantenuta in prezioso isolamento verginale da una spessa calotta di ferro che fungeva da trappola per pennuti avventurosi.  E il buon principe? Sorridente ma spazientito, ghignava logorato dall'attesa, preservato nella sua ostinazione. Si flagellava come un inquisitore albino, costernato -con la chiave in una mano e l'altra ben disposta-, sognando una cosa a tre con la sorella della sposa. Dulcis in fundo durante la prima sera, col verbale delle nozze e il beneplacido della regina, i due si sono consumati tutti i fluidi corporei in un'intensa orgia regale tra sè stessi e due coppie di sosia poveri preparati in vitro per l'evento. Voci autorevoli ritengono però che la gentil donzella non fosse poi così illibata, avendo trovato il modo per fugar questo spiacevole inconveniente con un abile stratagemma. Sorgono dubbi e nuove ipotesi. Le fonti più accreditate azzardano un rapporto confidenziale col mastro fabbro della corte, un teletrasporto vudù nel corpo di Camilla, un keyvibrator oppure un sensore per orgasmi multipli cerebrale inventato da quel vizioso di Carlo Merlino.
Lascio a voi l'interpretazione di queste bollenti rivelazioni. Ma torniamo alla realtà, al "fatto" della settimana, anzi che dico del mese, dell'anno o del decennio. Tanto è che l'America ha impiegato per catturare il barbuto uomo nero per poi piazzagli una bella dose di piombo mentre magari era seduto al cesso, o preparava due uova al tegamino.

L'annuncio degli Usa a dieci anni dagli attentati dell'11 settembre. Il leader di Al Qaeda colpito in un'azione con truppe di terra fuori Islamabad, insieme al figlio e ad altri terroristi e membri della famiglia. Grande folla fuori la Casa Bianca per festeggiare la notizia. La mente dell'11 settembre non c'è più. L'America ha un corpo. La prova. Obama annuncia a sorpresa una dichiarazione domenica notte. "Una settimana fa le informazioni di intelligence si sono fatte decisive e oggi ho dato il mio ordine".

Di fronte a contanta chiarezza informativa non occorre scomodare Belive it or not per celebrare la veridicità dell'evento. Ormai la morte dello sceicco è sulla bocca di tutti, celando un insopportabile refrain scontato alimentato da tutte le teorie dei blogger in rete, alla quale pure noi vogliamo dar corda.

Sulla vergine illibata e la dipartita del terrore

Fotomontaggio

C'è chi, come Steve R. Pietczenik (ex assistente del segretario di stato in 3 amministrazioni), sostiene che il barbuto fosse già morto nel 2001 (dopo l'11 settembre) perchè malato di un disturbo genetico degenerativo conosciuto col nome di sindrome di Marfan. Quindi un false flag in piena regola sia la morte in diretta vista da Obama e la Clinton -specchietto per le allodole per riabilitare i consensi-, sia tutta l'operazione in Afghanistan, dato che il governo di Bush sapeva che lo sceicco era morto. C'è pure chi sostiene che non è mai esistito e fosse tutta una motatura della Cia, che sia ancora vivo che se la spassa ai Caraibi a spese del governo americano o che fosse semplicemente un amico immaginario di George W. Bush. Ma torniamo al fatto in quanto tale. Accettando la dipartita del re del terrore sorgono in ogni caso dubbi sull'operazione e sul controllo delle informazioni da parte di media e governo.

Sulla vergine illibata e la dipartita del terrore

Obama e Osama ad un party

Forse la cattura non è stata possibile ed interrogarlo non era necessario, il suo hard disk era più che sufficente, il cattivo poi aveva scritto tutti i suoi piani su una moleskine trovata aperta sulla sua scrivania e stava chattando on line col portatile aperto su facebook, con tutti i suoi amici terroristi ben in vista mentre cliccava su "mi piace" il matrimonio di William e Kate. Del testo le agenzie di stampa sono state chiare Osama è morto, "il re del terrore ha esalato il suo ultimo respiro", "abbiamo le foto!" Poi la smentita: "Le foto sono false!", sono "top secret", "troppo cruente", "infiammerebbero gli animi del mondo islamico". Bè allora non ci resta che buttarlo in mare e cavoli dello squalo che se lo mangia se gli rimane sullo stomaco e fa fatica a digerire! Video Youtube
Noi siamo sicuri, non occorre celebrare l'utilizzo di un photoshop o simili per fare i San Tommaso. Ci fidiamo dei media con la loro autorevolezza, in particolar modo la televisione, alfiere della qualità comunicativa indipendente. Basta blaterare che è tutto falso, non occorre scomodare Baudrillard, quarto potere o il quinto o sesso e potere e neanche Orwell, Huxley, Borges e Dick per celebrare lo stretto binomio tra realtà e finzione. Oggi la realtà è pertanto immagine e come tale và accettata, vera o falsa che sia. E' questa la sacrosanta verita in mano a media ed istituzioni.   Macchè giallo informativo, a parte l'area 51, i recenti avvistamenti UFO e la candidatura di Donald Trump assieme a Ronald McDonald alle prossime elezioni americane, l'unica certezza rimane la costante chiarezza dell'apparato mediatico nello scambiare  il presidente afroamericano col terrorista afghano.
Certo è, che queste considerazioni possono apparire un azzardo, fervente fantasia, forma esplicita di cospirazionismo, una versione mitica creata ad hoc per alimentare miti o sottolineare rivendicazioni e sotterfugi celati in sottofondo; ma d'altro canto impongono una presa di coscieza sulla concreta capacità di montare un teatrino mediatico/istituzionale così vasto da parte di chi il potere da sempre lo detiene davvero.

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