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Summer Miam-Ô-Fruit dal metodo di France Guillain

Da Tatianadigrazia

Ho conosciuto il metodo France Guillan grazie ad Emanuela Davini, blogger e youtuber. Se vuoi dare un’occhiata al suo spazio web questo è il link del suo sito www.olisticario.com  , e questo è il suo canale You Tube https://www.youtube.com/user/UmaEma. La seguo ormai da tempo e mi fido molto dei suoi pareri, sempre frutto di un’attenta analisi e di un esperienza consapevole sia per ciò che riguarda i metodi alimentari incentrati al raggiungimento del benessere, sia per i prodotti e i cosmetici naturali/eco-bio, ai quali mi sono avvicinata in questi ultimi anni, dopo aver scoperto che ciò che avevo comprato per anni (spendendo molti soldi!) avevano come ingredienti derivati del petrolio e altri ingredienti sintetici e dannosi. Non sono una talebana in tal senso ma sto cercando di avere una visione d’insieme più consapevole e decisamente più orientata al rispetto di me stessa. Alla fine non posso smettere di consumare e di fare parte di un sistema costruito appositamente per renderci schiavi dell’acquisto, ma posso scegliere di essere giudiziosa e parzialmente diffidente nelle compere.France Guillain è autrice di moltissimi libri e protagonista di molti dvd, sta girando il mondo per far conoscere il suo metodo. E’ nata a Montepellier in Francia nel 1942, Ingegnere fisico e Dietologa, per molti anni ha percorso oceani in barca a vela in compagnia delle cinque figlie. Corrispondente da numerosi paesi del mondo, scrive di argomenti legati alla nutrizione e del benessere da più di vent’ anni. Ha pubblicato diversi libri, tiene conferenze in diversi paesi, scrive su riviste specializzate e partecipa a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche. Il suo metodo è seguito da atleti olimpionici che lo hanno applicato con successo. Il Miam-Ô-Fruit è stata la colazione di Zinedine Zidane durante le partite di Coppa del Mondo in Corea nel 2002. Uno studio compiuto dalla società belga Probiox sui calciatori della squadra di Francia ha dato prova che tutti, tranne lui, mostravano uno stato di stress ossidante, forse per via di uno spossamento muscolare causato ad un eccesso di partite disputate e all’assenza di un bilanciamento antiossidante adeguato.Uno sguardo d’insiemede Il metodo France Guillain, per una vita sana ed armoniosa, in Italia pubblicato da L’età dell’acquario Edizioni (www.etadellacquario.it). Al Capitolo 1 troviamo L’alimentazione. Raccomanda un’ alimentazione semplice, naturale, biologica messa alla prova dalla migliore guida alimentare: il nostro cervello. Esso opera attraverso alle nostre papille a patto di informarlo esattamente usando i cinque sensi. D’altronde i neuroni, oltre che nel cervello, sono presenti in diverse parti del corpo, in particolare nell’apparato digerente; essi reagiscono all'istante perché innervano tutta la parete intestinale e inviano informazioni agli altri neuroni diffusi nel nostro organismo. Quindi, afferma la Guillain, lo stomaco non è un bidone della spazzatura nel quale si può buttare qualsiasi cosa, ma dovremmo iniziare a considerarlo come un santuario per ovvi motivi, ma anche perché qua si crea almeno il 95% di serotonina (gioia di vivere) e si producono venti neuromediatori (tra cui la dopamina portatrice di energia, l’acetilcolina per la memoria, l’acido gamma- amminobutirrico per la stabilità e resistenza ecc ) che servono al nostro cervello per superare le condizioni di stress alle quali siamo continuamente sottoposti.L’autrice, in seguito, si sofferma su alcune semplici regole che promettono un miglioramento dello stile alimentare, come preferire cibi crudi ai cotti (questo perché i cibi cotti sviluppano, una volta assunti, una quantità superiore di Leucociti, come se il nostro cervello riconoscesse il cibo cotto e lo associasse a cibo deformato, mobilitando così le difese immunitarie come se fosse avvenuta un’invasione microbica; ciò determina, poi, la conseguente stanchezza e sonnolenza del “dopo mangiato”), ad una corretta masticazione così da trarre maggior piacere con una percezione migliore dei sapori, al non mettersi mai a tavola se non si ha sicuramente fame, limitare le dosi alimentari, prediligere alimenti integrali e verdura e frutta coltivata e raccolta alla luce naturale del sole.Quando ci troviamo di fronte al nostro piatto “non siamo di fronte a un semplice ammasso di molecole, per quanto perfette siano! Siamo di fronte a millenni di civilizzazione”. (Boris Cyrulnik) Al capitolo 2 troviamo il Miam-Ô-Fruit (che descriverò successivamente)
 Al capitolo 3, intitolato “Il pasto a cinque elementi”la Guillain ci racconta che in tutti i paesi del mondo si trovano ricette tradizionali composte da cinque elementi, che costituiscono, in una porzione, un equilibrio ideale.Un cerale integrale o un tubero : 3 cucchiai dell’alimento da cottoUna o più verdure crude o cotte di stagione: 3 cucchiai dell’alimento cottoLegumi: un cucchiaio dell’alimento cottoUna proteina animale di origine biologica o selvatica : un cucchiaio dell’alimento cottoUn buon Olio crudo: da un cucchiaio ad un cucchiaio e mezzoElencato così a qualcuno potrebbe sembrare poco, in realtà non è tanto la quantità a rendere sazi, quanto la qualità dell’alimento e la maniera di mangiare. Uno studio controllato tramite la diagnostica per immagini ha dimostrato che, quando si mette il proprio pasto una piccola ciotola che si riempie a cupola e si mangia lentamente, il cervello invia il messaggio della sazietà in cui la ciotola è finita, visto che ha registrato anche quando essa era colma. La stessa quantità servita in un piatto piano non porta la pienezza alla stessa maniera, perché il cervello appunta il vuoto intorno agli alimenti. Possiamo collegare questo modo di assumere il cibo a quello che si constatava nelle tribù ancestrali, e a ciò che si verifica a tutt’oggi nelle isole della melanesiane, in Papua Nuova Guinea e in Cina.E’ sbagliato anche non concedersi mai piccoli piaceri, ma se si vuol combattere la “voglia di dolce” e quindi cedere a quantitativi inutili di saccarosio e grassi inutili, l’autrice raccomanda di tenere sempre nella borsa una manciata di semi oleosi (mandorle, anacardi ecc) non salati né tostati e una manciata di frutta secca come albicocche, fichi, prugne, uvetta ecc. Questa semplice accortezza non origina ipoglicemia ed evita di ingurgitare tortine, paste o cornetti pieni di farinacei e grassi.Particolare attenzione al biologico, anche per ciò che riguarda il pane; preferire quello ottenuto da farine integrali e biologico senza l’aggiunta di sale e additivi.Ridurre il consumo di alimenti industriali dove lo zucchero e il sale vengono inseriti in quantità smisurata, anche per dare sapore visto che sono quasi sempre privi di veri e propri nutrienti. Altri alimenti da evitare sono gli quelli contenenti glutammato, neurotrasmettitore nel cervello che stimola l’appetito- che finché rimane nel suo posto originario tutto va bene- diventa una complicazione se lo ritroviamo nel piatto. Questo avviene spesso perché viene catalogato come “esaltatore di sapore” e considerato al pari del sale e del pepe. Il glutammato è una polvere bianca che accende velocemente un appetito irrefrenabile, che non dipende dall’alimento che abbiamo di fronte che ci sembra improvvisamente delizioso. Ci troviamo di fronte ad una situazione di appetito “artificiale”. Si trova ovunque: yogurt da bere, cereali per la colazione, patatine, barrette al cioccolato, dolciumi in genere, piatti in scatola o surgelati (anche biologici!). Stessa attenzione per quando riguarda i dolcificanti artificiali.Nella stesso capitolo ci sono degli interessanti e positive notizie sulla linfa di betulla, sul succo d’erba d’orzo, sul miele e sul polline.Al capitolo 4 troviamo il “Il cibo biologico”. France Guillain ci aiuta a capire come il cibo biologico non sia più caro se si decide di mangiare in modo diverso. Infatti afferma che “Mangiare biologico non vuol dire consumare gli stessi alimenti ma biologici”, in primis perché non ci riuscirete; i biologici sono molto più nutrienti, quindi è impossibile consumare la stessa quantità! In secondo luogo – che poi è decisamente la più importante- è che convertirsi al biologico significa adottare un altro stile di alimentazione, eliminando le cose inutili.Al capitolo 5 troviamo il “Bagno Derivativo” . Infatti non basta mangiare con intelligenza, bisogna che le sostanze assunte circolino in tutto il corpo. Il bagno derivativo è una tecnica che consiste nel ripristinare la freschezza del perineo, come fanno tutti i mammiferi. Se rinfreschiamo questa zona, automaticamente influenzerà la temperatura interna, dalla muscolatura del perineo a tutto ciò che lo circonda. Ha un’azione immediata sulla motilità dell’intestino e quindi sulla fascia che trasporta i nostri grassi. Questo raffreddamento si può ottenere direttamente, con acqua fredda o utilizzando la poche de gel raffreddate nel congelatore.Al capitolo 6 troviamo “L’Argilla”. L’argilla a cui si riferisce è l’argilla Illite, un materiale della crosta terrestre studiato dai pedologi, specialisti dei suoli. Da un punto di vista chimico è un insieme di complesso di silicati di alluminio, potassio, sodio, magnesio, ferro, proveniente dalla decomposizione dei feldspati e molto avido d’acqua. Essa ha un’azione immediata sugli ematomi, riduce e impedisce l’infiammazione e il dolore, riassorbe molto in fretta le infiammazioni dovute a storte, distorsioni, lussazioni e otiti. Ha un’azione riparatrice infiammatoria e antidolorifica potente su incrinature ossee, su cartilagini, blocca le emorragie. Ha un effetto drenante su tutto l’organismo, sia come cataplasma sia bevuta. Molto utile come rimineralizzante per via interna. L’argilla verde illite è estratta dalla perforazione della roccia a 70 metri di profondità, là ha l’aspetto di un enorme pane di burro fresco. Viene esposta su tavole al sole per distruggere i microbi anaerobi vivi, ma che son necessari all’argilla per diventare così preziosamente ricca di oligoelementi.Al capitolo 7 troviamo “Il sole” considerato come un vero e proprio alimento, vitale come l’acqua o l’aria. Quando, infatti, esponiamo la pelle nuda alla luce solare, il nostro cervello riconosce la quantità di UV presente nell’atmosfera e invia i grassi fluidi sottopelle con conseguente trasformazione di Vitamina D, responsabile della fissazione del calcio. In mezz’ora di esposizione delle braccia e delle gambe nude, possiamo fissare 10000 unità di vitamina D. D’altra parte le informazioni legate all’esposizione solare non ci incoraggiano molto,ma in realtà dovremmo esporci, secondo le indicazioni di France Guillain nei periodi di sole dolce, al mattino presto o alla sera tardi. Nel libro sono descritte tutte le attività positive che il sole opera sugli organismi, dalla cura dell’acne alla riparazione del collagene.“Il metodo France Guillain” è zeppo di testimonianze personali ed in più, infondo al libro, possiamo un’interessante appendice riguardo all’esercizio fisico, gravidanza, allattamento e sessualità.Miam-Ô-FruitQuesta è forse l’insegnamento più famoso di France Guillain, ormai sempre più famoso e apprezzato da sportivi e non, incluso cantanti d’opera e da tutte quelle persone che vogliono mantenersi in forma con poca spesa. Per proporvi questa ricetta io sono stata alle regole dell’originale, facendo solo le modifiche concesse riguardo alle varietà di frutta fresca e secca.  Summer Miam-Ô-Fruit dal metodo di France Guillain La ricetta Mezza Banana schiacciata con la forchettaDue cucchiai di olio crudo e biologico, uno di lino e uno di sesamo, da emulsionare con la banana1 cucchiaino di mieleUn cucchiaio di succo di limone spremuto al momentoPezzi di almeno 3 frutti diversi ( io ½ mela, ½ pesca, 1 albicocca, 1 cucchiaio di mirtilli)3 cucchiai di semi oleosi interi o macinati (io 1 cucchiaio di un mix macinato: semi di papavero, semi di lino, semi di sesamo ; 1 cucchiaio di anacardi; 1 cucchiaio di noci)

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