Ha preso il via il 15 dicembre a Belgrado, la capitale serba, il summit tra la Cina e sedici paesi dell’Europa centrale ed orientale (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, polonia, Romania, Serbia, Repubblica Slovacca e Slovenia) sotto il motto “Nuovo Motore, Nuova Spinta, Nuova Piattaforma” (New Engine, New Power, New Platform); Pechino ha infatti annunciato un piano di investimenti del valore di 10 miliardi di euro che saranno impiegati per la costruzione di infrastrutture in questi stati europei con il fine, secondo quanto dichiarato pochi giorni fa dal primo ministro cinese Li Keqiang, di rafforzare i sempre più stretti rapporti che legano la Cina con quest’area dell’Europa.
Li Keqiang, primo premier cinese a recarsi in Serbia dopo 28 anni, è stato accolto all’aeroporto di Belgrado dal suo omologo serbo, Aleksandar Vucic, il quale, in una settimana, cercherà di accaparrarsi la maggior quantità possibile di fondi, necessari per tenere in piedi l’economia del proprio paese, ormai sull’orlo della bancarotta.
Con investimenti cinesi sono infatti già state realizzate alcune grandi opere in Serbia quali il ponte di Pupin a Belgrado, finanziato per l’85% dalla Chinese Exim Bank, e che, consentendo di attraversare il Danubio, connette tra loro di due quartieri di Zemun e Borča (è infatti detto anche ponte Zemun-Borča); un altro esempio di collaborazione fra i due paesi è dato dal grande progetto di ampliamento della centrale termoelettrica elettrica di Kostolac, situata nella Serbia orientale, il quale prevedeva la realizzazione di un terzo blocco e per cui è stato stipulato un contratto da 715 milioni di euro che ha visto come firmatari la Eps (Elektroprivreda Srbije) l’ente nazionale serbo per l’energia elettrica, e la cinese Cmec (China Machinery Engineering Corporation).
Nei programmi di Pechino, ha anticipato Li Keqiang, c’è anche la realizzazione di un’autostrada che congiunga Belgrado con alcune regioni della Serbia centrale e la costruzione di una centrale elettrica; a queste dichiarazioni ha fatto poi eco il vice primo ministro serbo, Zorana Mihajlovic, il quale ha affermato che, durante questa serie di incontri si discuterà anche della costruzione della ferrovia Belgrado-Budapest, della circonvallazione di Belgrado e di altri importanti progetti.
La presenza di Pechino si è fatta sentire anche in seguito alle alluvioni che hanno devastato Serbia e Bosnia-Erzegovina: le aziende cinesi si sono aggiudicate gran parte degli appalti per riparare i danni causati dalle eccessive piogge, con particolare attenzione per il ripristino degli impianti adibiti alla produzione di energia elettrica e a breve, con la collaborazione del governo di Belgrado, Sinomach, compagnia statale cinese specializzata nella costruzione di macchine ed infrastrutture industriali ed agricole, avvierà la realizzazione di un’area industriale nella municipalità di Ub, poco distante dalla capitale.
In sette giorni di riunioni e convegni, ai quali parteciperanno centinaia di politici, amministratori e funzionari provenienti dai 16 stati europei coinvolti, ai quali si aggiungeranno oltre mezzo migliaio di compagnie, si assisterà ad una nuova tappa dell’avanzata cinese nel vecchio continente.
Pechino infatti, sfruttando l’assoluta necessità di questi paesi di trovare compagnie che investano sul territorio nazionale ed avvantaggiandosi dell’incapacità di Bruxelles di offrire un’alternativa valida alle offerte cinesi, sta incrementando in maniera significativa il proprio peso economico e politico proprio in quegli stati che stanno gradualmente entrando a far parte della stessa Unione Europea.
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Summit Cina-Ceec a Belgrado, sul piatto 10 miliardi di investimenti
Creato il 15 dicembre 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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