Capita che ti venga la curiosità di sapere come alcune persone che tu conosci, nel modo irregolare e strano di questi tempi cosiddetti sociali, vedano la tua città – su cosa si sono fermati i loro occhi, quali luci hanno visto, che particolari hanno notato. E pensi che sarebbe bello provare a fare un esercizio di parole, pensi che si potrebbe provare a fare un racconto a due facce: Milano, fotografata dai non milanesi, e raccontata dagli indigeni. [...] Venti fotografi, non milanesi, che un giorno hanno preso un’immagine di Milano. Venti scrittori, milanesi per nascita o per adozione, che un giorno hanno ricevuto una fotografia, e la richiesta di scriverci sopra qualcosa, qualsiasi cosa
Nasce così, prendendo in prestito le parole dello stesso Sir Squonk che l’ha ideato in una serata di primavera, My Own Private Milano (visualizza in Google Docs / scarica il file pdf – 13 MB), il progetto a 80 mani – quaranta per scattare, altrettante per scrivere – che racconta un punto di vista alternativo sulla capitale del Nord.