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SUNDAY POST. Qualcuno ricorda i birilli?

Creato il 14 novembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
SUNDAY POST. Qualcuno ricorda i birilli?A memoria di cronista, l’assenza di Berlusconi alla conferenza stampa conclusiva del G20 coreano è da catalogarsi tra gli eventi destinati a fare la storia del regime del Nano². In crisi di astinenza da barzellette e da amenità, i giornalisti presenti nell’ambasciata italiana di Seul, hanno potuto solo esprimere la loro vibrata protesta all’incolpevole incaricato. Silvio se n’era andato. “Sta raggiungendo l’aeroporto con il ministro Tremonti”, ha annunciato scorato un qualsiasi attaché della nostra rappresentanza diplomatica. Berlusconi che non approfitta dell’occasione per emettere editti, che non accusa tutta la stampa mondiale di essere al soldo del Komintern, che non se la prende con gli ebrei, i negri, i rom e che non cita neppure una volta la parola “velina” o “Ruby” come ha fatto a Milano, è un Berlusconi in disarmo, quello che dice fra i denti: “È vero, in questo momento in Italia ho qualche problema”. Se non ricordiamo male, i problemi di Silvio con l’Italia possono essere datati molto prima della sua discesa nell’agone politico e già, forse, da quando la signora Ciancimino lo aveva visto discorrere amabilmente con il defunto marito don Vito; ma queste sono solo maldicenze della stampa di sinistra. Quel che è certo è che Silvio sta cercando in tutti i modi di tirare a campare abbattendo o aggirando gli ostacoli come birilli. E poi, diciamocelo, l’aria mefitica dei tribunali italiani lo deprimono e Lele Mora sarebbe costretto a fare un’altra imbarcata delle sue. Suvvia, prima la Finanziaria poi il voto di fiducia al Senato dove, grazie al “neutro” presidente Schifani, l’ennesima marchetta pro Sire è avvenuta in assenza di una qualsiasi richiesta scritta. Silvio è alla fine ma il berlusconismo sarà duro da sradicare. La fregatura è che noi non riusciremo a vivere il momento in cui il veleno che lo connota cederà il posto all’aria pura. Perla delle perle. Vittorio Feltri è stato sospeso per tre mesi dall’Ordine dei giornalisti. Qualcuno ricorda il caso Boffo? Tutti, meno 2232 che, in una dichiarazione, ha preso le difese del direttore editoriale del Giornale tirando fuori la libertà di stampa. Cicchitto, abituato alle veline di Bonaiuti, non ha ancora capito (tutta colpa di quel cappuccio massonico che gli ottenebra i pensieri), che un conto è la libertà di informare, un altro informare mentendo e falsificando notizie. La dichiarazione di Cicchitto è stata ripresa da tutti gli house organ, la notizia della sospensione di Feltri no. Finirà. Abbiate pazienza. Finirà. E Gasparri tornerà a girovagare per l’Acqua Acetosa alla ricerca del Circolo del Polo delle Libertà.

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