Di notte muto e mi trasformo. Non è esattamente il genere di vita che avrei desiderato vivere. Ma non so resistere al mio istinto autocelebrativo. La mia specie – ormai in estinzione – è nettamente superiore alla vostra, lo è sempre stata, in un modo o nell’altro anche voi ne siete stati sempre consapevoli…
Guardate come brillano le mie unghie affilate, potete sentire la loro resistenza, la loro violenza. E le mie gambe sono agili come quelle di una gazzella, salde come quelle di un’elefantessa: ma non è per correre nella savana che sono stata creata!
Preferisco camminare per le strade luminose di Parigi, confondermi alla folla e ai suoi irresistibili profumi chimici, perdermi nel riflesso della vetrina di Hèrmes. Ma esiste anche ben altro… I vicoli malfamati di Barcellona, i suoi luridi musicisti di strada, i nazisti che marciano silenziosi e divertiti per le viuzze strette, davanti a negozi strampalati… Muri di pietra, quasi caverne preistoriche, scarpe di vernice nere anni’20… E poi tra i maniacali fotografi giapponesi che affollano le piazze toscane… La turgida e sozza Pisa; la puttana codina Lucca e poi Firenze con la sua orribile parlata e tutto il resto… Il resto che non voglio raccontare…
Ho bevuto stanotte, mi sono ritrovata ingorda in una notte in cui mi ero promessa l’astinenza… Ho strappato via a morsi la vita di chi detestavo, il sapore marcio del sangue di gente che non sa vivere, a malapena ha imparato a respirare, a camminare.
Io muoio ogni volta e rinasco. Non chiedo perdono. Non sono fiera di me. Spero solo che la notte finisca prima che la sete si faccia di nuovo sentire. Avvolgermi in quel divino cappotto Ralph Lauren… Dimenticare per un giorno la sostanza dell’anima che mi tiene in vita nonostante, chiunque può confermarlo, la mia lapide tombale sia ormai vecchia di un secolo e mezzo…
Orribile creatura che fuma sigari cubani; che affolla i sogni degli adolescenti; che respira l’aria delle fogne e dei paradisi perduti; che prevede guerre e catastrofi che l’uomo s’impegna meticolosamente a incassare. Vestita di stoffe rare, mescolanza di epoche diverse, mistero più volte svelato… Io, che tutto posso. Io, che tutto conosco… Così dipendente dal vostro essere nulli, cadaveri inconsapevoli che accompagno alla premature fine.
Il vostro sangue, un tempo divino, è oggi un cocktail disgustoso, eppure continuo a morirne di desiderio, per poi rinascervi ubriaca e ancora assetata di qualcosa che ormai non esiste più se non nell’attesa…
Stavo vagando in questa piccola città, gli odori disgustosi del mattino e gli accenti fastidiosi degli stranieri ancora non disturbavano i miei sensi. Gente impegnata in stupide conversazioni virtuali. I miei polsi velati, le mie dita lunghe, candide, perfette, si muovono leste e impeccabili sulla tastiera. Riesco ad intravedere vari strati di impronte umane, lo troverei disgustoso se non fosse che la mia voglia stanotte è più potente…
Lascerò questo mio monologo a voi, piccoli esseri intimoriti, con certezza posso affermare che tra di voi si nasconde il mio prossimo pasto. Salutate la vita… Non tremate, non temete…
Il mio bacio è letale ma piacevole come una colata di miele nella vostra gola. Affidatemi la vita senza alcune paura. Non ve ne pentirete….
scritto daserena s. madhouse(primavera 2oo7)**********
il sotto-post vampirizzato
L'incontro con il vampiro ci strappa sempre qualcosa, un po' di sangue o di presunta innocenza: ma il vampiro, la vampira è dietro gli angoli della via sotto casa, sul pianerottolo, nelle pagine del giornale che stiamo leggendo, e soprattutto, come ombra o doppio vorace vanamente riflesso dagli specchi, in noi stessi.Franco Pezzini "Cercando Carmilla-La leggenda della donna vampira" ANANKE
foto tratte da "DEMON FLOWER2008"