Suns: è tempo di ri-sorgere!

Creato il 24 luglio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Via Steve Nash. Via Grant Hill. Molti si chiederanno come, a discapito di certe perdite, si possa essere fiduciosi per il futuro dei Phoenix Suns. In realtà di motivi per guardare ad un avvenire roseo per la franchigia dell’Arizona ce ne sono molti.
Partiamo da quello prettamente economico: il salary cap! I Suns in questo momento sono una delle poche squadre NBA con un margine salariale abbastanza ampio; per cui, sebbene sia saltato O.J Mayo (direzione Mavs) e gli Hornets abbiano pareggiato l’offerta per Eric Gordon (che rimane in Louisiana, non certo con il sorriso…), qualche buon nome potrebbe arrivare alla corte di Alvin Gentry. Nel frattempo, il giocatore più pagato rimane il “polish hammer” Marcin Gortat, a cui arrivano in tasca $7,258,960. Il lungo polacco è stato la sorpresa della scorsa stagione, ha ancora dei margini di miglioramento (ad Orlando era leggermente meno incisivo, diciamo) e viste le folli cifre che si vedono in giro per i lunghi, questo investimento a queste cifre è stato un affarone per i Suns.

Passando al mercato, Phoenix si è mossa in maniera molto oculata, “strappando” due pezzi pregiati agli Houston Rockets: Luis Scola e Goran Dragic. Il lungo argentino si è beccato addirittura l’amnistiata dalla franchigia texana, che sta provando a liberare spazio salariale per arrivare a Dwight Howard, per cui la voglia di rivalsa sarà molta. A Phoenix porta profondità nel settore lunghi, e con Gortat va a formare una coppia molto dinamica, capace di colpire anche dalla media distanza. Probabilmente uno degli ingaggi più sottovalutati di questo mercato!

Per il playmaker sloveno invece si tratta di un ritorno a casa, avendo già giocato a Phoenix per tre stagioni, ma ora le sue responsabilità saranno maggiori. Da back-up di Steve Nash, Goran si troverà a guidare da titolare (e da quasi veterano, vista l’età media della squadra) i suoi compagni. A Houston l’anno scorso ha “approfittato” dell’infezione batterica che ha messo KO per diversi mesi Kyle Lowry per mettere in mostra tutto il suo bagaglio tecnico. In 26 minuti di media di utilizzo ha messo a referto 11.5 punti di media, contribuendo con 5 assistenze e con una energia incredibile. Queste cifre sono ovviamente destinate a crescere, e questo potrebbe essere l’anno della sua definitiva consacrazione. Deve però guardarsi alle spalle, perchè alla numero 13 del draft è arrivato un certo Kendall Marshall, che la palla la sa far viaggiare bene… Vedremo come Gentry gestirà la situazione!

Da Minnesota è poi arrivato il giocatore forse più problematico dell’intera lega: Michael Beasley. Dopo una stagione deludente ai Wolves, il prodotto di Kansas State University ha deciso di legarsi ai Suns per tre anni, per 18 milioni di dollari. Questa potrebbe essere l’ultima chance per “B-Easy” per sfondare e per diventare l’All Star che potenzialmente è sempre stato. I mezzi ci sono sempre stati, la testa un po’ meno (numerosi rehab per disintossicarsi dalla sua “green passion“). Nel sistema di Gentry potrebbe anche partire da 3 titolare, ed essere la prima soluzione in attacco, avendo sia la potenza per giocare spalle a canestro sia la pericolosità dall’arco.

Ciò che può preoccupare è il supporting cast: di certezze ce ne sono poche. Gli unici ad aver mantenuto un rendimento costante la scorsa stagione sono stati Jared Dudley e Shannon Brown (che ha appena rifirmato un biennale); mentre Channing Frye, Robin Lopez e Hakim Warrick hanno avuto numerosi passaggi a vuoto, anche nella metà campo difensiva e a rimbalzo (12 rimbalzi di media in 3, si è visto di meglio). Markieff Morris sembra ancora acerbo, ma è solo un 1989, e avrà come maestro Luis Scola, non proprio l’ultimo arrivato.

Playoffs? Sono possibili? Numerose franchigie della Western Conference che hanno mancato la post-season lo scorso anno si stanno potenziando (Hornets, Minnesota, Sacramento, Portland), per cui non sarà facile. Il GM dei “Soli”, Lance Blanks, dovrà ora dare un’altra scossa al mercato, cercando di portare nel deserto gli ultimi tasselli per completare il puzzle. C’è ancora un discreto spazio salariale, e se arrivasse un’altra ala piccola e una guardia con punti nelle mani questi Suns potranno far divertire!


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