Super 8

Da Newmoon35 @si

Trama: estate del 1979. Mentre stanno girando la scena di un film in super 8, alcuni ragazzi sono testimoni di un terribile disastro ferroviario dal quale “qualcosa” fugge.La questione è talmente importante che la loro cittadina si riempie di militari intenti ad indagare mentre misteriosamente dalle case spariscono oggetti tecnlogici, persone e cani. Che cosa è successo davvero in quell'incidente??
Un bambino che sta diventando un ragazzo. 
Una madre perduta per sempre, un padre ritrovato. 
Nel mezzo l'avventura di una vita, e l'omaggio ad un tempo che non tornerà mai più.
Il grande J.J.Abrams, qui alla sua terza opera per il grande schermo, ci regala con "Super 8" il suo film migliore.
Gioiellino deliziosamente retrò girato magnificamente, "Super 8" omaggia un cinema ha segnato una generazione, quello dei tardi anni ottanta, di cui forse l'esponente principale è stato Steven Spielberg (qui produttore).
Tanti sono i rimandi al grande regista, mi vengono in mente "ET" o "Incontri ravvicinati del terzo tipo", e ad altri piccoli grandi cult dell'epoca come "I Goonies" o lo splendido "Stand by me", ma con "Super 8 " J.J.Abrams non gira, prima di Scorsese, soltanto la sua personale dichiarazione d'amore al cinema, in "Super 8", nel suo piccolo, c'è di più, "Super 8" è, forse, di più.
"Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?" è la frase detta da uno dei protagonisti di "Stand by me" ormai adulto nel finale del film. E pensandoci bene, è vero. Sia che siano cresciuti con noi, sia, come spesso accade, che li abbiamo persi di vista, ci ricordiamo di chi ha diviso con noi la preadolescenza con molto affetto.
In fondo è il periodo più bello della vita, anche se forse ce ne accorgiamo troppo tardi, ed il gruppo di amici era, spesso e volentieri, molto più importante dei  nostri genitori ovviamente. Perché? Semplicemente perché sapevamo che su di loro avremmo potuto sempre contare, ci si diceva tutto, si divideva tutto ed insieme si poteva fare tutto, persino girare un film.
Quindi, chapeau ad Abrams, che, grazie ad una sceneggiatura ben scritta e ad un cast di giovani attori veramente notevole, bravi davvero tutti ma una preferenza personale a Elle Fanning, lontana mille miglia dalle leziosità dell'insopportabile sorella Dakota, stende letteralmente la generazione cresciuta negli anni 80 dimostrandole non soltanto che quel cinema tanto amato non è morto, ma facendola precipitare in una bolla di dolce nostalgia.
In fondo tutti noi abbiamo fatto parte del gruppo dei ragazzi di "Super 8", come dimenticarlo. Il regista cicciotto un pò autoritario, il dolce e timido addetto agli effetti speciali, quello un po' strano con la mania degli esplosivi, il secchione, il fifone e la bella per cui tutti sospiravano sono quello che siamo stati noi e gli amici che ci hanno accompagnato e che ci rendevano invincibili.
Quindi grazie J.J., anche da chi fino ad ora, "Lost" a parte, al cinema non ti aveva mai amato troppo. Grazie per avermi fatto divertire, emozionare e fatto ricordare che, purtroppo, forse la nostra è stata l'ultima generazione a goderseli davvero quegli anni.

Senza dubbio da vedere e da gustare fino alla fine, anche per il godibilissimo corto durante i titoli di coda ambientato alla "Romero Chemical"...davvero una piccola perla.









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