Alberto Aquilani (da Vivoazzurro.it)
autore del definitivo 2-2
TECNICA (Parken Stadium, Copenhagen). Niente da fare, le “ultimissime calcio” sono a noi poco favorevoli. Un’Italia buona solo a metà non riesce a superare un’ostica Danimarca, arcigna nel rimontare il risultato, non altrettanto scaltra a conservarlo. Il 2-2 finale è, tutto sommato, un risultato che gratifica il nostro sforzo di inizio partita, nonostante la prestazione nettamente negativa e rinunciataria della seconda frazione.
Il Match
E’ un’Italia completamente rinnovata quella che al Parken Stadion affronta l’affamata Danimarca. Tante le assenze per gli Azzurri, già qualificati al prossimo Mondiale, che si affidano alla coppia Diamanti-Candreva come trequartisti alle spalle dell’unica punta Osvaldo. De Silvestri e Ranocchia, invece, sono lanciati dal primo minuto da Prandelli nel reparto difensivo. I danesi, ancor più motivati nel cercare i tre punti, data la sconfitta in Armenia della Bulgaria, consegnano le chiavi del match in mano alla fisicità Bentner e alla qualità di Eriksen per pungere la retroguardia italiana, in un 4-3-3 votato all’offensivismo.
Nonostante le ambizioni di classifica differenti, i danesi faticano nella prima parte di partita. Bendtner impalpabile, fuori dal gioco poco corale dei padroni di casa, ingabbiato da Chiellini e Ranocchia. Ne approfittiamo per condurre il match, per tenere ritmi bassi e affondare nelle ripartenze. Sono proprio gli Azzurri a cercare con più insistenza la via del gol, sfruttando il gioco sulle ali, in particolare dalla parte di De Silvestri, spesso a supporto dell’azione offensiva. La retroguardia tiene con sicurezza, contenendo in modo ineccepibile gli avanti scandinavi.
Il match cambia in favore dell’Italia alla mezz’ora, in un momento di calma piatta: contropiede impostato da Thiago Motta, che riesce a imbeccare Osvaldo con un preciso lancio di 40 metri. Colta impreparata la difesa di casa, il giocatore del Southampton supera con un pregevole controllo a seguire volante Agger, per poi depositare nell’angolino alle spalle di Andersen. L’1-0 è frutto di gioco semplice e ordinato, in antitesi con quello espresso da una Danimarca sottotono.
Gioco che i danesi, dopo la rete subita, provano parzialmente a cambiare, cercando di alzare i ritmi per allargare la retroguardia nostrana. Cosa che avviene raramente con successo. Ciononostante l’Italia, monotona nel suo possesso palla, cala in qualche occasione di concentrazione e sul far del 45′ si concede agli attacchi di casa: da uno di questi nasce il gol del pareggio, firmato da Bendtner, proprio allo scoccare dell’ultimo minuto: Krohn-Dehli crossa dalla sinistra e il gigante ex Juventus prende il tempo a Balzaretti, cogliendo impreparato, con una poderosa incornata, Buffon, per la rabbia di Prandelli.
Nel secondo tempo la musica è tutt’altra. La Danimarca, sull’onda dell’entusiasmo nato dal gol allo scadere, prova a cambiare marcia, cercando con insistenza la rete. Gli Azzurri palesano poca personalità, arrendevoli nel ripartire, attendisti nei confronti una nazionale spinta dall’infervorato pubblico di casa. Resistiamo sotto i ripetuti attacchi dalle fasce e per poco non subiamo la rete dello svantaggio. Al 60′ è magistrale la punizione di Eriksen, che va a stamparsi sul palo, a Buffon immobile. Scintilla che fa crescere ancora di più ritmi del match in favore degli scandinavi: ci pensa Bjelland a replicare a Eriksen, colpendo la traversa in mischia da corner, circa 10 minuti dopo. Non riusciamo a ripartire come nel primo tempo, nè a tenere la palla in avanti per rifiatare.
L’apnea dura, ahinoi, sino a 10 minuti dalla fine. Ancora Bendtner protagonista, completando la propria rivincita ai danni di un’Italia che mai gli ha dato fiducia. Ancora di testa, ancora palla schiacchia, ancora Buffon sorpreso. Il 2-1 è una doccia fredda per gli Azzurri, surclassati in ogni zona del campo durante tutta la seconda frazione. Ma, quasi a sorpresa, c’è spazio per lo spirito italiano che rovina la festa danese. Proprio allo scadere l’Italia riesce a rimettere in piedi il match, grazie al gol del neo entrato Alberto Aquilani. Risultato meno amaro, dunque, per la nostra Nazionale.
Danimarca-Italia 2-2 27′ Osvaldo (I), 45′ Bendtner (D), 34′ st Bendtner (D), 46′ st Aquilani (I)
Danimarca (4-3-3): Andersen; Jacobsen, Bjelland, Agger, Boilesen; Kvist, Zimling, Eriksen; Braithwaite (45′ Larsen), Bendtner (82′ Christoffersen), Krohn-Dehli.
Italia (4-3-2-1): Buffon; De Silvestri, Ranocchia, Chiellini, Balzaretti; Montolivo (77′ Gilardino), Thiago Motta, Marchisio (67′ Aquilani); Candreva, Diamanti (75′ Cerci); Osvaldo.
Ammoniti: 63′ Bjelland, 71′ Zimling 93′ Boilesen
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