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Super paghetta dal Comune al privilegiato Zanolli: 681,81 euro

Creato il 01 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani
Ben 681,81 euro (l’81 è forse periodico dunque infinito?) al direttore del giornale degli agricoltori e di Arvedi, Vittoriano Zanolli, per aver moderato un dibattito di Cremona Gustosa! La commissione vigilanza presieduta dall’avvocato Gagliardi, già direttore generale e segretario dell’amministrazione provinciale, ha sviscerato la spesa, prendendo le mosse dall’interrogazione Quinzani. Troppi quei soldi. E la fattura di Zanolli? Non si trova.Ferdinando Quinzani non ama queste cose. Figurarsi Giovanni Gagliardi, che ha il compito istituzionale di presiedere la commissione di vigilanza.C’è dolo? Secondo Gagliardi c’è persino troppa confusione perché ci sia dolo, meglio chiedere al segretario generale: ne deve parlare il consiglio comunale o no? Mancano documenti, resta la spesa.Stupisce un compenso a un direttore già privilegiato: i 681,81 euro in quante settimane li guadagnano i corrispondenti del medesimo giornale? Ed è stata un’ora di lavoro per il direttore del giornale? Due? Cremona è anche troppo gustosa, ma così non piace a tutti. I direttori di giornali sono una categoria di privilegiati. Di imperatori dell’azienda, assai precari fino all’ultimo rinnovo del contratto nazionale, che ha consolidato la loro posizione. Il rapporto di fiducia con l’editore rende difficile, molto, svolgere la loro professione. Se ci si mette anche un mare di intrecci con il Comune e la politica ci si complica la vita. Perché non semplificare? Oppure è troppo doloroso a questo punto?Forse anche Vittoriano Zanolli avrà fatto il precario per anni e anni, prima di avviare la carriera culminata alla direzione. Allora perché non dà un buon esempio rinunciando a tale compenso, che renderebbe Cremona un po’ più gustosa?Altra ottima idea è che il consiglio comunale discuta di queste spese. Anche il Vascello ha parlato di questa vicissitudine.Aggiungo che la struttura gerarchica, da esercito, da chiesa cattolica, dell’azienda giornale tradizionalmente intesa, è in se stessa criticabile. Meglio un’organizzazione del lavoro più orizzontale a responsabilità diffusa e stipendi meno diseguali. Non è bello creare eminenze e superdirettori, carriere e competizione fra colleghi, quando l’obiettivo è informare. La professionalità ne è messa a dura prova: o si è professionisti o dipendenti. E invece il giornalista è entrambi e ne soffre. Tranne Zanolli! 0.000000 0.000000

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