A volte i percorsi della vita di ognuno di noi – o il caso, come preferiscono chiamarlo alcuni – ci sorprendono, lasciandoci senza fiato e portandoci verso determinate scelte che confermano a noi stessi e alle persone che ci circondano chi siamo, le nostre credenze e i nostri valori.
Questa storia è ambientata in Sicilia, da sempre terra leggendaria e passionale, e precisamente a Catania, dove vivono due sorelle, Laura e Patrizia. Come ben sappiamo, la Sicilia e il Meridione in generale, in maniera più grave rispetto all’intero territorio nazionale, soffrono di una condizione quasi atavica, insegnataci dalla storia ma, purtroppo, pure drammaticamente attuale: la rassegnazione dettata dalla consapevolezza di quanto sia ormai diventato difficile progettare il proprio futuro nella terra natia.
Questa situazione è stata ancor più difficile da accettare per le protagoniste di questa storia, soprattutto perché i genitori, prima della loro nascita, erano stati spinti dall’amore a costruirsi la loro vita, trasferendosi dal Nord proprio in terra siciliana. Quindi, rifiutando l’idea di partire, perché avrebbe voluto dire lasciare la terra amata e la famiglia, Laura e Patrizia hanno contribuito ad alimentare un’inversione di tendenza rispetto ai giovani che decidono di andare fuori a cercare fortuna. La loro decisione è stata quella di rimanere in Sicilia per combattere, ma soprattutto per scommettere su un futuro migliore mettendosi in gioco. E l’hanno fatto davvero.
“Il bacino d’utenza non è troppo ampio – afferma Patrizia con un velo di amarezza – perché si tratta di uno dei settori ad essere maggiormente colpito dalla crisi: le famiglie infatti, dovendo per forza di cose rivedere sempre di più le proprie spese per far quadrare il bilancio, scelgono spesso di festeggiare i compleanni dei propri bambini a casa o di farsi dare una mano dai parenti quando sopraggiungono degli impegni. Non semplici da gestire sono poi le entrate, che vanno naturalmente ripartite attraverso un intero circuito costituito dagli animatori e gli insegnanti dei vari laboratori; senza dimenticare l’affitto mensile del locale e le spese per le utenze.“
Un’impresa tutt’altro che facile insomma: “ripensandoci adesso e con la possibilità di tornare indietro nel tempo, non so se avrei preso nuovamente una decisione così importante – ma la tenacia è una caratteristica dei siciliani” conclude Patrizia con un sorriso finale.