SuperQuark, il programma dedicato alla divulgazione scientifica, alla natura e alla tecnologia, ideato e condotto da Piero Angela, da sempre sensibile all’ambiente non poteva non dedicare la sua attenzione al disastro petrolifero nel Golfo del Messico.
La piattaforma era considerata un vero gioiello tecnologico, aveva trovato il petrolio nelle acque profonde dell’oceano, stava chiudendo il pozzo con un tappo, quando è successo il disastro. La valvola di sicurezza che blocca automaticamente la pressione del pozzo danneggiata settimane prima non ha retto, il pozzo non si è chiuso ed è esploso dando il via ad un enorme incendio e alla fuoriuscita del petrolio.
La Bp ha provato varie soluzioni nel tentativo di bloccare il flusso, dalla cupola che doveva sigillare la fonte, alla canne aspiranti. Per terminare con il tappo di acciaio che necessita di tempo per la sua esecuzione il tutto sotto lo sguardo indagatore del mondo.
La BP si trova così a dover fronteggiare le pressioni del governo americano, una situazione finanziaria sempre più difficile e gli attacchi incrociati di cittadini preoccupati delle pesanti conseguenze ambientali, economiche e sociali.Duemila anni fa RIMINI era un insediamento romano, Alberto Angela ci accompagna in Piazza Ferrari, alla scoperta della domus del chirurgo. La domus, del II secolo d. C., e’ una tra le piu’ antiche dimore romane della zona che rappresenta un vero e proprio tesoro dell’archeologia.
Resti significativi corrispondono a parte di un isolato residenziale situato al margine settentrionale dell’antica Ariminum.
Il piccolo ingresso, affacciato sul vicino cardine, immetteva in un disimpegno e quindi in un corridoio interno; su un lato di questo si apriva uno spazio a giardino, mentre sull’altro erano situati diversi ambienti delimitati da muri in argilla.
I vani residenziali, decorati da affreschi policromi e da pavimenti musivi a motivi geometrici e figurati, comprendevano una sala da pranzo (triclinium), una camera da letto (cubiculum) e due stanze di soggiorno, la prima delle quali dotata di un pregevole mosaico con Orfeo tra gli animali; in posizione più defilata erano alcuni vani di servizio: un ambiente riscaldato (ipocausto), una latrina e, al piano superiore, la cucina e una dispensa.L’intero edificio fu distrutto da un incendio nel 260 d.c., probabilmente in occasione dell’assedio degli Alemanni avvenuta ai tempi dell’imperatore Gallieno, evento che ha sigillato questo pezzo di storia facendolo riemergere in tutta la sua importanza.
Lo strumentario rinvenuto nell’abitazione non lascia dubbi sulla professione del suo proprietaro: un medico Eutyches, (corrisponde al nostro Fortunato) di grande esperienza ed abilità che si era formato in ambienti culturali ellenici. La particolarità dell’attrezzatura chirurgica recuperata nella domus, in larga parte destinata ad interventi su traumi ossei e dotata di un rarissimo ferro utilizzato unicamente per estrarre le punte delle frecce facendo in minor danni lacerativo possibile alle carni, sembra indicare un’esperienza professionale maturata nell’esercito.
Eutyches aveva anche conoscenze farmaceutiche, infatti preparava farmaci e unguenti contenuti in flaconi di terracotta, ma non essendo a conoscenza dell’esistenza dei microbi all’interno di quello che possiamo considerare l’ambulatorio c’erano anche amuleti che facevano appello a varie divinità.
Si potrebbe concludere che in occasione del Capodanno dell’estate della Riviera Romagnola:” La notte Rosa” oltre a festeggiamenti, concerti, fuochi d´artificio e spettacoli, sarebbe molto bello aggiungere la visita a questo sito archeologico che non potrebbe altro che arricchire la permanenza a Rimini.
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