Belli e dannati! La vita di Zelda e Francis Scott Fitzgerald è un’incredibile avventura di cui Zelda è il motore primo. Non solo Scott Fitzgerald, ma tutta un’epoca sembra ruotare intorno a lei. Non credo che fosse una brava scrittrice oscurata dal marito, come qualcuno ha insinuato, ma Fitzgerald trascriveva le sue battute, ricopiava pezzi del suo diario e delle sue lettere: insomma Zelda era la protagonista assoluta della sua vita e di tutti i suoi romanzi e lui pendeva dalle sue labbra.
Tra la prima e la seconda puntata sul Grande Gatsby, sentivo il bisogno di sapere qualcosa di più su Zelda e Francis Scott Fitzgerald e mi è capitata Superzelda. Ecco cosa ho scoperto.
Zelda Sayre nasce nel 1900, ultima di sei figli di un giudice dell’Alabama, è dotata di un’energia straordinaria. Da bambina era un maschiaccio, anche se era molto sola. Ben presto si traduce nella ragazza più carina della scuola, la più corteggiata. Grandi occhi chiari, piccola bocca a cuore, Zelda “colleziona decorazioni militari”, “balla sconvenientemente guancia a guancia, “va fuori in auto a sbaciucchiarsi”, “fuma e beve gin” e “non ha amiche”.
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Alla fine, dopo vari tira e molla, nel 1920, quando lei ha 20 anni e Scott 24, si sposano. Passano degli anni felici. Zelda fa tendenza, le donne la amano e si fanno tagliare i capelli come lei, in compenso lei odia le donne. Trascorrono la prima notte di nozze al Biltmore Hotel, organizzano un party nella suite dell’albergo e vengono buttati fuori per schiamazzi e ubriachezza molesta. Proseguono la luna di miele nel vicino Commodore, mentre tutta New York parla di loro. Si susseguono incredibili feste che durano giorni, alcol, lusso, divertimento, cambi di case e città, viaggi, soggiorni a Parigi dove frequentano le menti migliori della loro generazione. Fanno una vita esagerata. Sono la coppia più famosa dell’Età del Jazz: “Lei e Scott erano così eleganti, straordinari e belli. La bellezza fatta persona”.
Zelda è la musa, oltre che la protagonista. Lui scrive: “Ho sempre pensato che

Malgrado i continui litigi, il rapporto regge per anni, così come il loro amore. Litigano molto, ma mai davanti agli altri. Alla fine Zelda prepara il suo baule e se ne va in strada… ci si siede sopra… aspetta, poi a un certo punto si stufa, torna su e lascia il baule per strada. A 27 anni decide che vuole intraprendere una carriera da ballerina e sviluppa un’ossessione per la danza che le causerà un forte esaurimento nervoso. Nel 1930 i primi ricoveri. Le viene diagnosticata una schizofrenia. Ha allucinazioni, reazioni violente, tenta più volte il suicidio. Dal canto suo Fitzgerald è sempre più dipendente dall’alcol. Fermiamoci qui, il resto lo trovate in Superzelda, un’ottima graphic novel di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta.
