Questo racconto potrebbe cominciare così: "...c'erano una volta Roberta Anguillesi e Marco Ottanelli...", che ai tempi della "Leopolda 1.0" erano delle punte di diamante del sito democrazialegalita.it, fondato da Elio Veltri. E prima della Leopolda 1.0 mi amavano. Mi amavano molto, tanto che per un lungo periodo il Tafanus non solo era menzionato spesso, ma era linkato sul sito in questione come "Il nostro sito preferito".
Alcuni tafani di lungo corso hanno avuto il piacere di conoscere Roberta Anguillesi qualche anno fa a Firenze, in una pizzeria dove una trentina di amici del Tafanus, in arrivo da mezza Italia, aveva avuto il piacere di incontrarsi, alla vigilia del pranzo del giorno dopo.
Molti frequentatori storici del Tafanus si ricorderanno di alcuni articoli di Marco Ottanelli postati sul Tafanus, per la pubblicazione dei quali ricevevo non solo l'autorizzazione esplicita, ma anche calorosi ringraziamenti.
Poi è arrivata la Leopolda 1.0, e i due hanno iniziato, su facebook, a prendere una strada che non mi piaceva. Niente di grave o di dannoso, ma di ridicolo si. Non faceva in tempo, il Renzino, a fare su feisbuc quello che adesso fa su "twitter" (e cioè pubblicare a getto continuo pensierini insulsi in formato baci/perugina), che arrivavano, puntuali come la cometa, i "mi piace" dei due, ma in specie di Marco Ottanelli. Ed io, che non sono gentile, ho iniziato a sottolineare la cosa con una certa ironia.
Matteo Renzi inauguruva un "fontanello"? dava la clamorosa notizia su feisbuc, e puntuali arrivavano i "mi piace", sempre dei soliti. Ma Marco Ottanelli era sempre nel "gruppetto di testa". Per farla breve, abbiamo iniziato a dissentire sempre più frequentemente e pesantemente sul nascente renzismo. E sulla coorte di "mipiacisti" che non perdeva occasione... Tanto che, memore dell'insegnamento andreottiano (a pensar male si fa peccato, però...) ho avuto persino l'ingiusto sospetto che molti stessero cercando di pre-costituirsi un posto a tavola...
Poi, lentamente ma non troppo, il nostro ammmore si avviò alla fine... prima sparì il link al "Tafanus, il nostro sito preferito", dal sito Veltri/Ottanelli/Anguillesi; poi, un bel giorno, cercando l'amico Ottanelli su feisbuc, ho scoperto che ero stato cancellato dalla lista dei suoi "amici". Roberta Anguillesi no, non mi ha cancellato, ma di fatto non si siamo più sentiti.
Oggi, quale sorpresa! mosso dalla curiosità di sapere che fine avesse fatto Marco Ottanelli, ho fatto una visitina sul sito democrazialegalita.it, per vedere a che punto fosse arrivato il renzismo di Marco, e - surprise! - sul sito non c'è più traccia né di Ottanelli, né di Anguillesi. Allora ho cercato "Marco Ottanelli" su gogol, e come pensavo scrive su un altro sito, credo suo e di Roberta.
E, quando ho iniziato a leggere un suo articolo, non volevo credere ai miei occhi! Cambiare idea nella vita è lecito. Anche a me è successo. O meglio... non è successo a me... è successo all'oggetto del mio ammmore, il PCI di Enrico Berlinguer, di cambiare faccia. Prima in maniera ancora accettabile (con la Bolognina). Poi in maniera incomprensibile (col ruttellismo); infine, col trasloco di quello che era stato il partito per cui votavo "sull'altro lato di Viale Zara", quello su cui sono parcheggiate le battone.
Ma MAI NELLA VITA mi è capitata la fortuna di dare una grandissima prova di intelligenza, passando al berlusconismo o al fascismo. Muoversi all'interno di uno schieramento è umano, le virate di 180° sono proibite dal codice della strada, e non sono coerenti col mio scarso grado di intelligenza.
Colui che un giorno metteva i likes su qualsiasi minchiata, purchè firmata dal ronzino, oggi scrive sul suo nuovo sito il post in calce, di cui posso citare solo l'incipit, e mettere in fondo il link all'articolo.
Volgarità istituzionali - Lo scontro renziani-Grasso sulla perniciosa riforma del Senato
(di Marco Ottanelli)
Infastidito dai costituzionalisti che cercano, inascoltati come sempre, di spiegare le criticità di una riforma che non esito a definire quantomeno fantasiosa, il presidente del consiglio Renzi ha sbottato che lui ha giurato sulla Costituzione (quella stessa costituzione che vuole stravolgere e che apertamente snobba, insulta, disprezza), e non sui “professoroni”.
Il tono è quello di un piccolo Lucignolo che, marinata la scuola per l'intero anno scolastico, risponda beffardo al maestro che ne riprenda gli strafalcioni. Sì, l'applauso dei compari del paese dei balocchi lo potrà anche ottenere, ma è una soddisfazione di bassa categoria. E quando spunteranno le orecchie d'asino, sarà un piangere ed un ragliare tardivo.
...da non credere... Lucignolo... asino... strafalcioni... paese dei balocchi... Forse neanche io ho mai scritto di peggio. Il resto dell'articolo lo potete leggere sul link qui sopra, perchè il sito ha inibito la funzione di copia. Si sa mai che qualcuno voglia apprtofittarne per portar via qualche profonda analisi sul renzismo che una volta era il toccasana, e adesso produce la "perniciosa riforma del Senato". Quam mutatus ab illo...
In calce, il frontespizio cliccabile del sito (potete aprire il sito cliccando sul logo), e la auto-presentazione dei responsabili, molto "uncospicuos", come direbbe Agatha Christie... Tafanus
E questa è la sobria presentazione del sito:
Sito a cura di Roberta Anguillesi, Marco Ottanelli, Gabriele Pazzaglia.
Da lunghi anni di esperienza di informazione e giornalismo sul web, nasce, nel novembre 2011, Approfondendo.it . Una esperienza ed una professionalità sempre ispirata alla comprensione, alla analisi e alla riflessione, libera da condizionamenti ideologici di appartenenza e dalle suggestioni della notizia gridata, dalle suggestioni della urgenza, della attualità contingente; una esperienza ed un metodo fondati sulla volontà di capire l'accaduto e di interpretare anche il mezzo stesso, internet, dove agiamo. Farne un mezzo credibile, dunque, e non vettore di sensazionalismi, improvvisazioni e invettiva, ma uno strumento utile per lavorare su una coscienza di cosa significhi informare, interagire, raccontare, con l'autorevolezza che dà la accuratezza nella preparazione e la analisi precisa, scientifica, di quanto scritto, affermato, studiato, in un costante percorso di approfondimento- da quiesto il titolo, approfondendo - che è quello che facciamo, un attento e spesso faticoso lavoro di diasamina di dati, fonti, riscontri, senza fermarsi alla prima, e spesso troppo facile, lettura degli accadimenti.
Il taglio, il metodo, la strada che seguiamo, sono quelli, dati dalla nostra specifica formazione, dettati dal punto di vista politologico, sociologico, e giuridico.
(Roberta Anguillesi)
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