..."Nonsolodalema" - Potrebbe essere il titolo di un vaudeville che per tutto il primo atto massacra solo "l'assente", salvo scoprire, alla fine del primo atto, che nascosti nell'armadio ci sono anche "insospettabili beneficiati"... Come la Fustigatrice Giorgia Meloni, e il "Rottamatore del Vecchio che Arretra" Matteo Renzi...
Che pena! Oggi emergono a decine i nomi di gente che ha preso soldi dalla Cpl, ma fino a ieri, quando speravano che le loro mancette non dovessero mai emergere, nessuno di "lorsignori" - a cominciare dal Rottamatore - ha avuto la decenza di alzare un ditino in difesa dell'onorabilità di D'Alema, e di dire "che c'è di male? c'ero persino io!..."
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Cosa c’entrano la mostra “Avanti Popolo” e l’Istituto Salesiano, la benedizione pasquale e la beatificazione di Giovanni Paolo II? E poi, cosa c’entrano Fratelli d’Italia, il sindaco Ignazio Marino e il governatore Nicola Zingaretti? Niente, in apparenza. Ma la Cpl Concordia, la cooperativa modenese coinvolta nell’inchiesta di Napoli per un appalto a Ischia, distribuiva decine di migliaia di euro l’anno. Un po’ di qua e un po’ di là, perché il contribuito (dichiarato, non sottobanco) fluidifica i rapporti, fa empatia e, a volte, simpatia.
Il tabulato dei magistrati di Napoli, che rendiconta le erogazioni liberali, è un tripudio di sacro e profano, di Peppone e don Camillo, di beneficenza e di opportunismo. Cpl Concordia non sosteneva soltanto la fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema (20.000 euro, 2014), ma accorreva al gran raduno renziano.
Il 5 novembre 2014, la cooperativa registra 5.000 euro in uscita per i democratici. Matteo Renzi ha organizzato due cene di raccolta fondi, il 6 a Milano e la replica il 7 a Roma: una di queste è stata finanziata anche dalla Cpl. La cooperativa rossa ha dato inoltre 17.000 € al Pd di Roma. Non è esaustivo dire che la Cpl aiutava D’Alema e Renzi, i due cari nemici, e neanche che negli ultimi tempi era sensibile alle esigenze dei partiti.
La Cpl ha pagato le campagne elettorali quando il Pd si chiamava ancora Ds. E non ha smesso, anzi ha aumentato gli importi. Già nel 2011, la cooperativa staccava un assegno di 20.000 euro per Virginio Merola, candidato sindaco a Bologna. Lo stesso periodo spediva 10.000 ciascuno ai dem di Pesaro, di Ferrara, il doppio a Urbino, un obolo (2.000) a Foggia e Frosinone. Nel 2012, ancora 15.000 euro a Ferrara e 3.000 al comitato Bersani. Il 2013 anno di politiche e il 2014 anno di europee, la generosità di Cpl Concordia esonda e invade l’intero emiciclo con preferenza sul versante centrosinistra: 10.000 per il senatore Ugo Sposetti (Pd); 5.000 per il deputato Alfredo D’Attorre; 10.000 per la lista civica Zingaretti e ulteriori 10.000 per il comitato Zingaretti; 6.000 per una cena elettorale di coppia Zingaretti-Marino; 2.000 per il comitato “io sto con Giorgia Meloni” e 3.000 per Antonio Paravia di Fratelli d’Italia; 2.500 per Ignazio Marino sindaco di Roma e 5.000 per Antonio Decaro sindaco di Bari; 2.000 per il mandato a Strasburgo di Cecile Kyenge e 4.000 per l’ex ministro Flavio Zanonato; 1.000 per Antonella Forattini in Lombardia e 10.000 per Eugenio Patané, consigliere regionale poi indagato a Roma nell’ambito di Mafia Capitale; 17.000 per il Partito democratico della provincia di Roma.
La cooperativa con una mano foraggiava la politica con la speranza di ottenere un ricompensa ben più sostanziosa e con l’altra aiutava il “territorio”, la feconda Emilia. Anche per cause nobili. Qualche migliaia di euro per la “nostra Mirandola”, la cittadina devastata dal terremoto, 50.000 “solidarietà la Carpi” (testuale). E centinaia di euro, profuse di tanto in tanto, per le associazioni locali, per un progetto a Chernobyl, per i genitori con figli disabili, per un omaggio alla fondazione di Umberto Veronesi. La beatificazione di Giovanni Paolo II vale uno sforzo in più, 25.000 euro. La coop rossa, però, prediligeva le parrocchie. I preti. Forse sapeva che un giorno un’indulgenza sarebbe tornata utile.
Questo è quanto. Per giorni la macchina spargi-letame ha operato in una sola direzione (D'Alema) perchè il nome era abbastanza pesante da poter bilanciare - nell'ottica dei manovratori, l'affaire Lupi/Incalza. Poi adesso - che sorpresa! - vengono fuori le liste complete, e si scopre che dentro c'erano tutti-ma-proprio-tutti... Scommettiamo che adesso diventeranno tutti più gentili? Già perchè fra i "finanziamenti" a D'Alema e quelli, poniamo, a Renzi, corrono due fondamentali differenze:
-a) D'Alema, in cambio di soldi, sembra che abbia consegnato merce (si dice alquanto pregiata) ed abbia così pareggiato la partita dare-avere;
-b) Renzi, in cambio di soldi, non ha consegnato niente. Quindi resta "debitore" della Cpl, almeno sul piano della umana riconoscenza. O no?
E mentre D'Alema ormai è proprietario solo delle chiavi di casa sua e della sua azienda vinicola, e ha già pareggiato i conti, Renzi possiede le chiavi delle Grandi Opere, in condominio col nuovo, feroce cane da guardia di Renzi, tale Graziano Delrio, che non cederà mai ad eventuali richieste improprie di Renzi, il quale ovviamente mai e poi mai ne farebbe, ne siamo certi! Anzi, come diceva Totò: "Quasi certissimi".
Tafanus
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