Magazine Società

Surprise! Primi congressi: Cuperlo batte Renzi 45 a 29

Creato il 30 ottobre 2013 da Tafanus
I primi congressi premiano a sorpresa il deputato triestino, avanti 45 a 29. Polemica sulle frasi del sindaco: «Manca di rispetto agli iscritti». Nel prossimo fine settimana si concludono le assise. Tensioni sul tesseramento.

Combo Matteo Renzi Gianni Cuperlo 640

Il segretario del Pd «non lo eleggono i tesserati, ma i cittadini che l'8 dicembre, senza alcun obbligo, andranno a votare alle primarie». Così Matteo Renzi, ieri nel videoforum a Il Messaggero a proposito delle polemiche sul tesseramento. I primi congressi sembrano promuovere, a sorpresa, il suo sfidante, Gianni Cuperlo.

Dallo staff del deputato triestino fanno sapere infatti che la prima tornata congressuale si è conclusa con l’elezione di 49 segretari pro-Cuperlo contro 25 pro-Renzi. E l’insistere sulla prevalenza del voto dell’8 dicembre rispetto a quello degli iscritti, da parte del sindaco, finisce con l’aprire una nuova polemica. Sostiene Patrizio Mecacci, coordinatore della mozione Cuperlo: "...Siamo sconcertati: è una grave mancanza di rispetto verso tutte quelle donne e uomini che hanno portato avanti la carretta anche senza riflettori accesi mettere in contrapposizione i nostri iscritti e un popolo più largo di quello delle primarie...."

Quanto ai tesseramenti, improvvisamente gonfiati, diciamo no e chiediamo noi alla commissione del congresso di fare tutte le verifiche in ogni direzione». Ribatte il coordinatore renziano, Stefano Bonaccini: «Renzi, candidandosi alla guida del Pd ha detto una cosa molto semplice: lui vuole un partito che recuperi iscritti, troppi ne sono stati persi in questi anni, e anche elettori, decisivi poi per vincere le elezioni. Mecacci sa bene che come avvenuto per Veltroni prima e Bersani poi sono gli elettori del Pd attraverso le primarie aperte a eleggere il segretario, a cui concorrono ovviamente anche gli iscritti».

La questione si intreccia con le polemiche sul tesseramento e sulle candidature. Cuperlo ha preso le distanze nettamente da Mirello Crisafulli (vincente a Enna con oltre il 90% dei consensi) e con altri candidati ai vertici locali del Pd che pure fanno riferimento a lui. «Non non ne ho indicato neppure uno. I nomi li ho scoperti leggendo i giornali o dai colleghi parlamentari». Anche perché in molti casi i suoi sostenitori a livello provinciale e comunale avevano trovato intese con i renziani. I conti finali si dovranno fare la prossima settimana. Fra venerdì e domenica si chiuderanno tutti i congressi di circolo. Sempre che gli scontri su eventuali tesseramenti gonfiati non spingano a ulteriori verifiche.

La commissione per il congresso ha stabilito che quando le tessere crescono in maniera troppo consistente (10-25%) vengano mandati degli ispettori. A Catania e Trapani ad esempio il congresso è stato sospeso e verifiche sono in corso in Puglia e Campania, mentre polemiche e denunce si sono registrate anche a Torino, Milano e Avellino. Comunque, al netto di sospensioni e commissariamenti, si può azzardare che in oltre un terzo delle federazioni vincono candidati cuperliani sostenuti anche dai renziani o candidati legati al sindaco di Firenze e appoggiati anche da elettori del deputato triestino. Proprio a Firenze (e non è un caso) l’intesa fra cuperliani e renziani ad esempio ha fatto si che il cuperliano Fabio Incatasciato (sindaco di Fiesole) sostenuto anche da Renzi ha vinto a livello provinciale col 70% dei voti contro l’altro candidato dei cuperliani (quelli più anti-renziani per intenderci) Dormentoni. Mentre a livello cittadino s’è imposto (65%) il renziano Federico Gianassi. Accordi unitari simili anche a Como con Savina Meregli cuperliana che vice e come sue vice sceglie un renziano e a Cremona col cuperliano Matteo Piloni.

A Brescia invece vanno al ballottaggio tre renziani, mentre a Bergamo si impone il cuperliano Riva col 60% sul renziano Alborghetti. A Milano invece servirà il ballottaggio: il renziano Bussolati è primo col 35% e per battere la cuperliana Arianna Cavicchioli arrivata seconda potrebbe avere il soccorso di Areadem i. A Bologna si conferma il segretario uscente Raffaele Donini sostenuto da cuperliani e renziani. E anche a Barletta la soluzione unitaria con Cafagna, renziano, prevale. Vanno a Renzi Vercelli con Maura Forte e Pavia con Alberto Lavagna. A Palermo si impone l’avvocato renziano Miceli che però era sostenuto anche da AreaDem del segretario regionale Giuseppe Lupo, dai lettiani e dal presidente della Regione Crocetta. Così come a Siena dove viene confermato l’uscente Guicciardini (oltre il 70%) sostenuto da dalemiani (l’ex sindaco Ceccuzzi) e renziani (l’attuale sindaco Valentini). A Salerno si impone nettamente l’uscente Landolfi (70%), sostenuto dal sindaco De Luca. A Torino in attesa del deciso week-end il candidato di Fassino e Renzi, Fabrizio Morri, viaggia attorno al 48% e stacca i tre candidati che si richiamavano a Cuperlo. Mentre Roma si conferma faticosa per Renzi che già alle primarie ebbe dalla capitale uno dei risultati più magri d’Italia. Qui per la guida della federazione è in vantaggio su tutti (oltre 40%) Lionello Cosentino sponsorizzato da Groffredo Bettini.

di Maria Zegarelli (l'Unità)

Senza voler attribuire più importanza del necessario a questi primi risultati congressuali, non possiamo tuttavia non notare cosa - alla luce di questi risultati - dovrebbe risultare evidente persino ai topini ciechi: il perchè della feroce lotta di Renzi per primarie aperte anche a berlusconiani, leghisti e grillini. Il Bischero di Frignano sa benissimo che lui può vincere le primarie solo coi voti della destra (vedi primarie di Firenze a sindaco, e vedi "sistema Pizzarotti" a Parma). Io voto "Forza Cuperlo", non "Forza Italia".

T


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :