In ogni questione guardate anzi tutto, se non volete soddisfarvi di vuote parole e condannarvi all'inerzia, al come possa convertirsi in realtà il principio enunciato. L'ultimo il più volgare dei demagoghi, può facilmente affacciarvi formule seducenti di fratellanza universale, emancipazione di popolo, eguaglianza assoluta; ma voi dovrete giudicare il valore e le intenzioni degli uomini che proferiscono quelle formule dai mezzi e dal metodo coi quali intendono di conquistarne l'attuazione pratica.
G. Mazzini, 1871
Per conquistare la verità, la libertà, la giustizia, l'uguaglianza e affermarle, è necessario uno scatto di dignità, un sussulto della coscienza. Serve un gesto forte, uno strattone brusco ed energico, senza cedere alla violenza, ma che sia liberatorio, che affranchi l'uomo dalle catene che imprigionano e uccidono lo spirito di vita.
E' necessario riconoscere innanzitutto a sé stessi che la violenza perpetrata alla nostra terra, a ogni essere senziente, a noi stessi, al nostro futuro e a quello di coloro che verranno dopo di noi, è l'affermazione della morte sulla vita.
Ogni qual volta cediamo all'immediatezza della materia, alle sue malie, ai suoi ricatti, alle sue illusioni, alle sue menzogne e a quelle di chi predica per mera vuota propaganda e a spese dell'altro stabilendo reciproci rapporti di sudditanza, commettiamo il più grave delitto che l'uomo abbia mai commesso verso sé stesso e verso la vita, siamo complici della morte.
Allora occorre scuotere le coscienze, con ardore e senza tema di risultare scomodi ad alcuno. Occorre lottare contro l'ignoranza essenziale, le vuote parole, la grettezza, l'arretratezza, l'ignavia, l'assenza totale di una visione di futuro, contro chi cede al profitto facile, contro l'assenza più totale di un'idea di progresso, di emancipazione, di bellezza e di bene, perché questo sì è mancanza di rispetto, assenza di amore, negazione dell'essere.