Alle soglie dei quaranta mi chiedo spesso se le sicurezza di una donna, la sua personalità, la sua consapevolezza di donna, siano frutto di una crescita iteriore o di un “rapporto” narcisistico con lo specchio.
Spesso, quando le mie insicurezze, le mie fragilità, mi fanno sentire fuori posto, mai a mio agio, penso a quanto possa invece essere d’aiuto il sentirsi belle, relegare all’ immagine di sé la costruzione della personalità.
So che non è così, so che una donna non è sole gambe.
E’ vero anche però che questa società ci vuole così, ” donne oggetto”, belle e vuote, ma la cosa peggiore è che siamo proprio noi donne che vogliamo questo, “offrendoci” come oggetti. Non sono solo gli uomini a trattarci da “oggetti” ma siamo noi che ci “vendiamo” così !
Donne svegliatevi!!!!!! Smettetela di rincorrere valori inesistenti, smettetela di pensare che se belle vi guarderanno e vi offriranno un posto di lavoro. E’ mortificante, per me che sono donna, pensare che mi si possa giudicare dal mio sedere o dalle mie gambe.
In genere si dice che chi scrive o dice questo sia una donna bruttina, complessata, ecc…!!
Non è vero, non sono assolutamente una brutta donna, sono al contrario, una donna consapevole della propria bellezza, consapevole delle proprie possibilità, giunta a questa consapevolezza non perché confermata dallo specchio ma attraverso un percorso interiore.
Oggi conosco il mio valore di donna che non faccio calpestare a nessuno ma, soprattutto, non calpesto io.
Questo vorrei dire a due donne in particolare che ieri sera, durante il mio consueto zapping, offrivano di sé l’immagine peggiore. Parlo di Valeria Marini, che, con tutta la sua cellulite, indossava una minigonna che invece di valorizzarla la mortificava, e di Loredana Lecciso, che si offriva alla telecamera, incurante quasi del presentatore, come fosse un servizio fotografico.
Da donna, da donna a 360 gradi, da donna che conosce le arti della seduzione, che si sente donna, amante, mamma, donna pensante, posso solo dire che mi sono sentita mortificate e imbarazzata.