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Svezia: condannato al pagamento di una multa per maltrattamenti del figlio

Da Avvdanielaconte

Svezia: Giovanni Colasante condannato al pagamento di una multa per maltrattamenti nei confronti del figlio

Giovanni Colasante, consigliere comunale di Canosa di Puglia

Il Tribunale di Stoccolma ha condannato Giovanni Colasante, consigliere comunale di Canosa di Puglia, al pagamento di una multa di 6.600 corone - pari a circa 724 Euro - per maltrattamenti lievi nei confronti del figlio 12enne.
Il 26 agosto 2011 Colasante si trovava nel centro storico di Stoccolma insieme alla famiglia e a una comitiva di amici. Ad un certo punto, davanti a un ristorante, il figlio minore si ribella e non vuole entrare nel locale, cominciando a correre. Il padre - stando al suo racconto - lo insegue e, per afferrarlo, gli tira i capelli.
Alla scena assistono tre nordafricani naturalizzati svedesi, che si avvicinano all'uomo offendendolo e dicendogli che in Svezia questo tipo di comportamento costituisce reato. Qualcuno chiama la polizia, che interviene poco dopo e arresta Colasante mentre si trova al ristorante.
L'uomo viene arrestato e trattenuto in carcere per tre giorni e due notti; in seguito, viene rilasciato con l'obbligo di firma.
Viene celebrato il processo davanti al Tribunale di Stoccolma e il Giudice, non dando credibilità alla testimonianza secondo cui l'imputato avrebbe sollevato in aria il figlio, derubrica l'accusa a maltrattamenti lievi - per questo reato la legislazione svedese prevede il pagamento di una pena pecuniaria -.
Nei verbali si legge che "La corte ritiene che Giovanni Colasante abbia volontariamente provocato dolori a suo figlio tirandogli i capelli. Questo gesto deve essere considerato come un'aggressione".
La Svezia, nel 1979, è stato il primo Paese al mondo a vietare completamente le punizioni corporali nei confronti dei minori. Dal 2010, poi, combatte al fianco dell'Organizzazione "Save the children" per l'abolizione delle punizioni corporali nei confronti dei bambini in tutto il mondo. 
Thomas Hammarberg - Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa - ha dichiarato, in proposito, che "Se vediamo picchiare un adulto reagiamo, abbiamo leggi che proibiscono la violenza sulle donne, abbiamo leggi che proibiscono punizioni fisiche agli insegnanti ma poi permettiamo che l’adulto, di cui il bambino si fida, possa ricorrere alla violenza contro di lui. E’ l’apice dell’incoerenza". 
Giovanni Colasante non dovrà pagare la multa prevista nella sentenza, perchè il Tribunale di Stoccolma -alla luce dei fatti così come sono stati accertati nel corso del giudizio - ha giudicato eccessivo il ricorso alla pena dell'arresto. Pertanto, è stata prevista una sorta di compensazione.  In ogni caso, il legale del consigliere comunale di Canosa di Puglia ha annunciato ricorso contro la sentenza, definita "pilatesca". 
Roma, 14 settembre 2011           Avv. Daniela Conte 
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