Il principio del "bene comune" esige che la società globale si organizzi in modo tale che ogni uomo possa realizzare al meglio le sue potenzialità.
E la realizzazione personale dipende dall'impegno di tutti a cercare, appunto, il bene comune.
Questo è il"dover essere".
Sovente, nei fatti, smentito dall' "essere"
Lo sviluppo sostenibile, considerato come componente dello sviluppo umano integrale, e che si appoggia su tre pilastri-economico, sociale, ambientale- dovrebbe invece per davvero riguardare tutti.
Ma se la sostenibilità ecologica è possibile solo in un contesto sociale adeguato e sopratutto di crescita economica, essa esige pertanto lo sradicamento della povertà.
Inoltre, poiché sono i poveri ovviamente a vivere nei contesti peggiori e a trarre quasi sempre le risorse per la propria sopravvivenza dall'agricoltura, fosse anche un'agricoltura modestissima e senza i mezzi necessari, quando si parla di fame, di malnutrizione, di migrazioni forzate, esse altro non sono che la risultante del degrado ambientale.
E non va dimenticato.
Ecco allora che,in questa consapevolezza, la solidarietà universale,accanto ad un assoluto rispetto dell'ambiente, che è un bene, deve diventare altresì un dovere, proprio come scriveva, anni fa, papa Paolo VI.
Lavorare per cancellare miseria, povertà, fame, vuol dire impegnarsi per la globalizzazione della solidarietà.(Centesimus annus, 36)
I Missionari della Consolata di Torino, in questo novembre, ci richiamano proprio a questi concetti, visto le recentissime tragedie ambientali di cui i media, purtroppo, negli ultimi tempi,c'informano di continuo.
E, se tragedia è quella del Corno d'Africa, un vero e proprio olocausto, non minori certamente lo sono quelle di queste ultime ore ,a casa nostra(Genova e Cinque Terre).
Tragedie che probabilmente, senza incuria dell'uomo, potevano essere evitate.
I missionari della Consolata di Torino hanno così realizzato un calendario per il 2012, che accompagna la loro rivista mensile, dove, mese dopo mese, un'immagine e un pensiero scritto spiegano cosa significhi "sviluppo sostenibile" e la sua importanza per ciascuno di noi .
Qualora, distrattamente, lo avessimo messo in non cale.
E questo a partire proprio dai semplici gesti del quotidiano che, messi tutti assieme però, rappresentano un'autentica "polizza" per il nostro pianeta, nel vicino e nel lontano.
Gennaio ci ricorda,ad esempio, che abbiamo delle responsabilità verso le future generazioni.
Febbraio sottolinea che "sviluppo sostenibile" equivale ad ambiente sano ed economia funzionale per tutti.
Marzo mette l'accento sul concetto etico-morale di "giustizia" ma anche di una doverosa opportunità per ciascuno.Ricco o povero.Vicino o lontano.
Aprile precisa, a chiare lettere, che la sostenibilità deve diventare il principio guida dello sviluppo. E non può essere diversamente se non vogliamo che la Terra imploda.
Maggio di conseguenza chiarisce l'importanza dell'uso razionale e responsabile delle risorse.
Giugno aggiunge che lo sviluppo sostenibile richiede una vera partnership tra l'umanità e la natura.
Luglio ricorda contro gli sprechi il riciclaggio, dunque, delle risorse rinnovabili.
Agosto, il mese dei distratti "vacanzieri", riprecisa che equità sociale, crescita economica e tutela ambientale sono i pilastri dello sviluppo sostenibile.
Settembre puntualizza che solo il 20% della popolazione mondiale utilizza l'80% delle risorse naturali disponibili.
Ottobre, mese missionario per eccellenza, ci ricorda che la sostenibilità non erode ma mantiene e valorizza quello che noi chiamiamo il capitale ambientale, sociale e umano.
Novembre aggiunge che l'uso sostenibile delle risorse naturali assicura livelli equi di qualità della vita a tutti.
E Dicembre conclude facendo chiarezza sul fatto che la sostenibiltà non può prescindere dall'integrazione corretta con i processi di sviluppo mirati, cioé che tengano conto di quel determinato ambiente e non di un altro.
Pertanto... niente errori umani e niente somarerie a proposito di protezione ambientale.
Una carrellata insomma di punti fermi in questo calendario "molto speciale", che io definirei di notevolissima attualità ma anche di grande valenza formativa per i continui richiami alla memoria su problemi ,che continuiamo a prendere troppo sotto gamba.
Non c'è, infatti, sano e corretto sviluppo , ovunque e comunque, se non teniamo l'ambiente nel debito conto.
E non dimentichiamo mai che la Terra è di tutti.
La "casa comune" di tutta l'umanità. Senza eccezione alcuna.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)