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Tablet, pc, bici, accessori usati, rimessi a nuovo e venduti low cost: ecco il re-commerce!

Creato il 30 marzo 2012 da Controstilefashion
di Luca Salviolitratto da "ilsole24ore.com"
originale a
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-03-29/zxcv-164751.shtml?uuid=AbdfHyFF
Re-commerce, riciclo, riuso, ricondizionamento: ci sono diversi modi per definire un fenomeno che sta prendendo piede in diversi paesi e ora arriva in Italia. Si tratta, in sostanza, di una cosa molto
semplice e antica: mettere mano a prodotti usati e abbandonati, rimetterli in sesto e farli tornare sul mercato. Con un prezzo decisamente attraente e un uso delle risorse più razionale, che allunga il ciclo di vita del prodotto e riduce l'impatto sull'ambiente.
Tablet, pc, bici, accessori usati, rimessi a nuovo e venduti low cost: ecco il re-commerce!
La novità è che l'idea più antica del mondo si sta organizzando, coinvolge start-up e incrocia la strada del business. Negli Stati Uniti il fenomeno è nato circa tre anni fa e ora, complice la recessione, ha trovato il seguito di migliaia di consumatori in cerca di soluzioni a buon mercato. Tra i casi più importanti ci sono Gazelle e Recellular, per cellulari e tablet. Un iPhone 3GS da 32 giga costa 200 dollari. Amazon da qualche mese ha avviato una sezione ‘'factory refurbished'' in cui si trova di tutto, mentre alcuni produttori vendono i loro computer ricondizionati direttamente sui loro siti.
In Italia sono arrivate le prime aziende e all'interno di «Fà la cosa giusta», evento dedicato al consumo critico che prende il via a Fiera Milano City il 30 marzo per tre giorni, ci sarà uno spazio chiamato Ri-Store che per la prima volta raduna gli attori del settore con mille prodotti in esposizione. Protagonista l'elettronica di consumo con pc, tablet e cellulari usati, ma anche borse, accessori, una bici Graziella elettrica e molto altro. "Tra pochi giorni, ad aprile, lanceremo in Italia il primo portale online dedicato ai prodotti ricondizionati" spiega Paolo Manzoni, titolare di Ri-Store, nato dal laboratorio Via Foppa 49. "Si troveranno diversi prodotti - continua -. La domanda da cui partiamo è apparentemente banale: perché buttarli via? Tra i partner ci saranno aziende piccole o catene attive nel settore del riuso".
Tra le aziende italiane c'è Algotech, nata nel 2004 dalla collaborazione tra Daniele Badiali e Gian Marco Varco. In principio di occupava di formazione aziendale e professionale. Poi l'esigenza di cercare computer a basso costo per le aule e l'idea di utilizzare pc usati e abbandonati. Oggi i pc dimessi delle grandi aziende vengono importati da tutta Europa e rimessi a nuovo nei laboratori di Algotech con aggiornamento di software e periferiche. Altri esempi: Baby Bazar (articoli per l'infanzia), Mercatopoli (che ha 100 negozi in tutta Italia di libri, arredamento, elettrodomestici; tutto di seconda mano), Cash converters (Hi-fi, smartphone, orologi, macchine fotografiche, penne e accessori ), Punto Vespa (scooter Vespa), Recicli, inventata in uno scantinato di via Washington a Milano da due ventenni appassionati di biciclette, e Rewind Selection, nata in Toscana per realizzare borse e accessori con le vele usate.

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