Magazine Cucina
Quando studiavo a Parigi non abitavo in centro come molti studenti universitari fuorisede. E vi dirò che non ne ho sentito la mancanza. Passavo l'intera giornata a Parigi, città che come sapete adoro. Ma la sera tornare a casa era bello.
Vivevo nella Banlieue, per molti sinonimo di quartieri degradati con situazioni di povertà, di droga e violenza. In parte è vero, non si può negare, dopo le rivolte cittadine avvenute nel 2005 caratterizzate da incendi, atti di vandalismo e violenza contro le forze dell'ordine.
Ma non è dappertutto così.
Innanzitutto la Baulieue non è la periferia (come molti erroneamente pensano) di Parigi bensì un insieme di paesi autonomi confinanti con la grande città.
Vivevo tra Marne la Vallè (Euro Disney per capire) e Parigi.
In un piccolo paese: Plessis Trevise.
Un appartamento in un stabile degli anni 80', vicini di cui non conoscevo l'esistenza e tanti negozietti e bar nei dintorni gestiti da persone che nel giro di pochi mesi sono diventati amabilissimi. Perchè a quanto ne dicano, i francesi non sono poi così male. Se ti mostri affabile e gentile, aggiungo io.
Ogni giorno per arrivare a Censier, dove studiavo, prendevo un bus, un treno e due metro. Non male, eh? Circa 1 ora e 15 di viaggio tutti i giorni (ho vissuto anche io la metropoli!)
Mi direte, e perchè mai farsi ogni giorno 1 h di viaggio? Plessis Trevise era il paese dove vivevano cari amici francesi che mi hanno affittato uno studio. La sera uscivo con loro, andavamo in locali francesi autentici. Con la macchina andavamo ovunque, ho visitato paesi, castelli, mercati , quartieri che non avrei visto altrimenti. E poi mi sentivo una privilegiata. Parlavo francese. Quando vivi da studente la Parigi universitaria, cerchi di fare gruppo con i tuoi simili. Io volevo l'opposto, volevo vivere un anno da francese e così è stato. Sono arrivata a sognare in francese!
Sono scelte, io ho scelto di vivere la mia Parigi.
A vent'anni non vai tutti i giorni a mangiare al bar o al ristorante, non te lo puoi permettere.
Così una volta a casa mi preparavo insalate fresche o taboulè speziati da mangiare con gli amici nel giardino della facoltà o in alcuni posticini incantati che Sandra mi faceva conoscere.
Sandra è la mia amica francese di origine portoghese. Parigi è piena di portoghesi.
Insieme frequentavamo il corso di letteratura. Quanto abbiamo parlato, quanto cose ci siamo raccontate.
Ricordo ancora quando si avvicinò a me che ero appena arrivata. Unica italiana in un corso di soli francesi.
Nessuno mi filava, i parigini sono un po' snob. Tranne lei, saranno le origini portoghesi o semplicemente l'apertura mentale.
Mi sorrise e mi diede il benvenuto in quell'ambiente un po' pesante. Da allora è nata una splendida amicizia.
E' diventata insegnante. Era il suo sogno e ci è riuscita. Si è trasferita in un appartamentino (vista tetti) nel cuore di Parigi dove vive col suo compagno, fotografo.
Ogni tanto mi capita di pensare a lei, di rivivere i nostri pranzi, le nostre pause, le nostre risate. La chiamerò uno di questi giorni.
Il taboulè non è altro che un'insalata di cous-cous ricca di aromi, profumi e ingredienti freschi e leggeri.
In Francia si usa moltissimo preparare taboulè variopinti e gustosi soprattutto in estate quando le temperature aumentano e si ha voglia di freschezza e sapore.
Ve lo consiglio. Invece della solita pasta fredda o insalata di riso, provate il taboulè.
Cambiare non vuol dire stravolgere le proprie abitudini alimentari ma assaporare gusti nuovi e magari farli diventare propri.
Ingredienti: per 6 persone
3 bicchieri di cous-cous precotto
2 rametti di menta fresca
1 confezione di ceci precotti
6 ravanelli con le foglie
olio evo
sale e pepe
3 zucchine
scorzetta e succo di 2 limoni
Preparazione
Mettete il cous cous in una ciotola e versate sopra due bicchieri di acqua bollente salata e un cucchiaio d'olio. Coprite con un canovaccio e lasciate riposare. Il cous cous si gonfierà assorbendo tutta l'acqua. Sgranatelo con una forchetta. Nel frattempo preparate il condimento: tagliate le zucchine a pezzetti e scottatele appena in acqua bollente. Devono rimanere croccanti. Pulite i ravanelli, privateli del picciolo lungo e tagliateli a rondelle. Lavate le foglie e tagliatele a julienne. Grattuggiate la scorza dei limoni e spremeteli per ricavarne il succo. Aggiungete il succo e la scorzetta al cous cous con olio evo, foglioline di menta, ravanelli (frutto e foglia), zucchine e ceci sgocciolati. Insaporite con sale e pepe. Mescolate con due forchette e servite. Potete farlo riposare in frigorifero fino al momento di servire in tavola.
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