Complice il periodo di assenza dal lavoro - che non dovrebbe durare ancora molto - e il tempo incerto da questa parte del Mediterraneo, le mie giornate trascorrono in un ozioso movimento dal letto al divano al bagno. Sí, ogni tanto esco, normalmente la mattina presto, poi il rilassante muscolare inizia a fare effetto e il sonno la vince.
Ne approfitto dunque per svolgere grandi attività rigenerative come mettermi alla pari sulla 11ª stagione di Grey's Anatomy (ok ok, so che c'è il super colpo di scena che arriverà tra poco e sto cercando di non leggere gli spoilers), guardare i miei libri e pensare di rimetterli in ordine (poi non lo faccio), avanzare con la letture delle Correzioni di Franzen.
Quando la mattina butta bene, vado al mercato a fare un po' di spesa, riuscendo a mantenere un miracoloso equilibrio nel mio frigo normalmente tendente al vuoto siderale. Così capita che mi possa dedicare con un po' più di calma alla cucina e a sperimentare sapori nuovi.
Non aspettatevi da questo blog foto di fette di pane delicatamente poggiate su un tovagliolo candido: quando parlo di cucina mi riferisco allo sporcare pentole e soprattutto le dita, per poi potermele leccare .
Il ritorno del guerriero mi ha particolarmente ispirata, indi per cui abbiamo festeggiato con un tipico piatto messicano, di quelli che si preparano più o meno in mezz'ora e che spazzoli via in 10 minuti: i tacos dorados.
I messicani cucinano le tortillas di mais in un'infinita varietà di delizie, e bisogna studiare la terminologia per non confondere i nomi dei piatti che hanno le tortillas come base di riferimento. Vi prego di non parlare mai di tacos a un messicano riferendovi alla tortilla rigida a forma di U , dentro cui mettere ingredienti a piacere: lo so che è quello che vi servono in Italia quando ordinate un taco al ristorante messicano, ma io vi avviso, le reazioni di fronte a questa osservazione potrebbero non essere benevole.
Regola numero 1: non confondere la cucina messicana con la tex-mex. Difficilmente in Italia si trova cucina messicana originale e nelle mie peregrinazioni milanesi fra i ristoranti etnici non ho mai trovato altro che cucina tex-mex. Peccato rimediabile quando venite a visitare la penisola iberica, dove le proporzioni si invertono, ed è molto più facile entrare a contatto con la vera cucina messicana.
Come preparare i tacos dorados
Chiamasi taco la tortilla di mais aperta e condita con gli ingredienti più disparati, mentre un taco dorado è la tortilla fritta, riempita di carne e arrotolata, su cui poi si spargono strati di formaggio fresco, insalata, pomodoro, avocado, salsa piccante... Sto già salivando.
Sono facilissimi da preparare:
1. Scegliete la carne che vi piace (io preferisco quella di pollo), mettetela in una pentola e portate il tutto a ebollizione aggiungendo anche cipolla ed erbette. Tutto quello che metterete nell'acqua servirá a dare più sapore al ripieno dei vostri tacos.
2. Scaldate le tortillas : le potete avvolgere in un panno e mettere 2 minuti nel forno a microonde.
3. Quando la carne sarà morbida, tagliatela a pezzetti e iniziate l'operazione riempimento tortillas . Qui ci vuole un minimo di pratica, ma come il maestro insegna, con 2 o 3 tortillas si impara. Prendete una tortilla, posateci sopra la carne coprendone poco meno della metà. Arrotolate la tortilla stringendo bene la carne all'interno, di modo da formare dei "flauti" di tortilla non troppo pieni. Ce l'avete fatta? Avete tra le mani il vostro primo taco! In alcune regioni del Messico questo tipo di taco viene chiamato proprio flauta, per la sua forma.
4. In una padella scaldate l'olio e posatevi i tacos: io avevo in casa olio di oliva, e ne ho messo poco per non appesantire troppo, per friggere meglio usare olio di girasole o arachidi. Attenzione a non distrarvi, il rischio taco-bruciacchiato è dietro l'angolo (vedi foto). Per un pranzo per 2 persone, considerando piatto unico, si mangiano tranquillamente 6 tacos a testa. Io potrei andare a oltranza ma questo è un altro discorso...
5. Ora che i vostri tacos sono pronti e caldi, si passa alla fase decorazione. Qui ci si può sbizzarrire, ma gli ingredienti classici sono cipolla rossa, pomodoro, avocado, formaggio fresco (tipo feta) e panna acida (va benissimo la crème fraîche) . Non esiste cibo messicano che non sia adobado con salsa piccante: io adoro la salsa verde, piccante ma senza esagerare che si sposa a meraviglia con questo piatto.
Il risultato finale dovrebbe essere qualcosa di simile alla foto. Questa a dire il vero è una versione semi-light, perché i tacos non sono stati fritti ma semplicemente scaldati in padella con un velo d'olio. In ogni caso no, non è un piatto consigliato a chi si trova in regime ipocalorico, ma vi assicuro successo garantito se volete stupire commensali annoiati dalla cucina di tutti i giorni.
Datemi soddisfazione, avete già provato la vera cucina messicana? Vi è piaciuta?