Il Partito Democratico di Alessandria lancia l’allarme per i tagli alla sanità regionale. “La Regione Piemonte, nel 2004, non ha adempiuto alla copertura del disavanzo nei termini previsti per tale anno (€ 676.000.000). Negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e
2009, invece, la Regione Piemonte ha garantito l’equilibrio della gestione mediante idonei stanziamenti a carico del bilancio regionale”. (Tratto dal documento intitolato “Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale”, allegato alla Delibera della
Giunta Regionale del 2 agosto 2010).
Lo stralcio per il PD sarebbe dunque una confessione firmata, che il “buco” finanziario della sanità piemontese è da attribuirsi all’ultimo anno di gestione Ghigo. Sarebbe dunque “scagionata” Mercedes Bresso. Il primo partito di centrosinistra è preoccupato sia per le accuse pesantissime contro l’ex assessore regionale alla sanità, sia per il piano di tagli al settore, proprio per contenere le spese.
Il timore del PD è che Cota voglia “privatizzare” la sanità. Ma non solo. “L’ipotesi di riordino contenuta nelle DGR 17 porta ad una riduzione dei posti letto e delle strutture del tutto incompatibile con il fabbisogno di ospedalizzazione della nostra popolazione, la più anziana di tutto il territorio regionale”, denunciano, sottolineando che “ridurre le strutture e i posti letto ospedalieri, senza incremento delle attività ambulatoriali e i posti letto in continuità assistenziale rischia di produrre solo l’intasamento dei servizi di emergenza e la paralisi degli ospedali.
In provincia di Alessandria il flusso di mobilità ospedaliera extraregionale è alto: il riordino previsto penalizzerebbe con parametri ancor più ristretti proprio le discipline più investite dai fenomeni di mobilità, ortopedia, oncologia, chirurgie specialistiche, e rischierebbe – secondo i calcoli del PD – di incentivare ulteriormente la “fuga”.
Le previsioni del centrosinistra parlano di blocco di assunzioni in provincia, tagli di una trentina di reparti e di una perdita di oltre 900 posti letto.