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Tagliato dal giornale La Provincia l’intervento integrale dell’on. Pizzetti: “Investimenti e monitoraggi rispondono alle legittime preoccupazioni dei cittadini”

Creato il 07 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Forbici troppo affilate hanno tagliato chirurgicamente l’intervento del deputato Pizzetti che ha sottolineato le “legittime preoccupazioni dei cittadini”. Il deputato del Pd distingue fra i cittadini che chiedono verifiche e controlli dovuti da parte delle istituzioni, e previsti dalle norme (controlli che avvengono: l’acciaieria, come ha affermato un decreto dell’amministrazione provinciale di quest’anno) lavora in deroga, ma non per le emissioni di diossina.

Il giornale cartaceo di proprietà dello stesso Arvedi e agricoltori ha tagliato la dichiarazione di Pizzetti, che qui riporto integralmente, prendendola dal sito del Partito democratico. Sul giornale La Provincia, guarda caso, non appare il minimo riferimento ai cittadini che abitano accanto all’acciaieria, mentre il deputato ne ha parlato chiaramente, distinguendo fra “denigratori di professione” e appunto “cittadini”.

Ci si può domandare come mai ancora oggi a Cremona persino un parlamentare dovrebbe adeguarsi alla volontà di certi poteri locali. E se non si adegua bisogna “sistemare” la sua dichiarazione.

“Gli investimenti tecnologici i fatti dalla proprietà e i monitoraggi esercitati dalle Agenzie pubbliche costituiscono la via corretta per rispondere soprattutto alle legittime preoccupazioni dei cittadini e nei fatti anche alle provocazioni dei denigratori di professione”.

“Agenzie e soggetti pubblici e privati a più riprese hanno certificato il carattere non nocivo e non tossico delle emissioni industriali degli stabilimenti Arvedi, grazie ad importanti investimenti effettuati dalla proprietà sui processi tecnologici a tutela della qualità ambientale e sanitaria. Questa è la garanzia che abbiamo a che fare con un’impresa seria, pur sempre industriale e non di coltivazioni biologiche. Le solite assurde illazioni su scambi indecenti tra salute e lavoro frutto di mentalità antiche e distorte, lascino dunque il passo all’impegno per coniugare qualità del lavoro e qualità sociale. Un imprenditore che fa bene il proprio mestiere, a beneficio ovviamente suo e parimenti della comunità in cui vive, non deve attardarsi nella provocazione di chiudere le proprie attività. La forza di Arvedi non sta nelle sacrosante amarezza e indignazione a fronte di accuse non veritiere, ma nelle sue buone ragioni d’imprenditore responsabile, capace del rischio d’innovare come pochi per generare opportunità diffuse. Non un buon Sammaritano ma un imprenditore con attenzioni sociali. Spetta alle Amministrazioni e agli enti pubblici esercitare doverosamente, come mi pare si sia fatto e si stia facendo, le azioni di controllo a tutela della qualità della vita di tutti, sollecitando l’imprenditore a fare sempre di più e meglio.
E’ la via corretta per rispondere soprattutto alle legittime preoccupazioni dei cittadini e nei fatti anche alle provocazioni dei denigratori di professione.

Luciano Pizzetti

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