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Take off - All togheter

Creato il 25 novembre 2013 da Enricara
Take off - All togheter
La scorsa settimana l'ho trascorsa in modo particolare. Son stato con altri 41 giovani universitari a vivere una settimana comunitaria. Cos'è? E' una settimana di regolarissime attività in cui si vive insieme, si vivono certi momenti insieme tra cui la preghiera al mattino, i pasti, la preghiera serale e un momento di "discussione".Conoscevo parte di loro e il resto l'ho conosciuto lì, abbiamo vissuto gomito a gomito per 6 giorni, abbiamo mangiato insieme, pregato insieme, giocato insieme, riso insieme, parlato e ci siamo confrontati sui più impegnativi e importanti temi che di solito orbitano tra i pensieri di un giovane universitario.Io l'università ormai l'ho finita e stare con dei ragazzi di 18/19 anni che la stavano appena iniziando mi ha riportato indietro a quando feci la scelta di venire a Torino per seguire un mio sogno.Volevo decollare, ho preparato il viaggio e son partito.Oggi dopo 5 anni mi guardo indietro e guardo quello che ho fatto, cerco di capire se la mia università è stata una fredda formazione tra formule e dimostrazioni o è stata appassionante incontro di mondi, culture e persone che hanno arricchito la mia vita.Se devo tirare una riga dopo questa settimana comunitaria posso serenamente dire che i miei anni universitari sono stati degli anni meravigliosi, in cui son cresciuto come studente/professionista e come persona grazie a tanti fantastici incontri che mi hanno arricchito tanto.Ho visto e incontrato tanti tipi di giovani in questi anni (non faccio l'elenco delle tipologie se no finite di leggere a Pasqua), ma quelli che mi hanno colpito di più sono i giovani ricchi di sogni e speranze come me. E sono TANTISSIMI!!!!!! Ragazzi che non desiderano altro che accendere le turbine dell'aereo e iniziare a correre sulla pista per spiccare il volo, ragazzi appassionati e innamorati della vita, ragazzi pieni di entusiasmo che desiderano il meglio per se stessi, ma soprattutto per gli altri.Già, perchè chi ama il prossimo ama se stesso, siamo chiamati a vivere una vita di servizio, il più bel dono che possiamo fare e in questi giorni ho conosciuto ragazzi straordinari che sognano questo.Siamo circondati da malelingue sui giovani, così è sempre stato, Esiodo scriveva sulle nuove generazioni come sentiamo parlarne oggi, con gli stessi termini, ma i giovani sono come dei bonsai, se li curi e li coltivi diventano meravigliosi, se li lasci a se stessi non crescono bene e non si potrà mai vincere un concorso con un bonsai non curato! Qualcuno di loro ci crede fermamente, qualcuno un pò meno e ha bisogno di più stimoli, altri sono un po' disillusi e scoraggiati, ma hanno un potenziale da brividi che non deve essere frenato, ma riscoperto e alimentato.La nostra generazione è chiamata a un compito molto difficile, ricostruire ciò che è andato perduto in questi anni e se penso ai giovani che ho conosciuto in questi anni, ma soprattutto in questi giorni in Seminario minore sono davvero ottimista. Perchè?? Perchè hanno con loro un Amico in cui confidano e che non li abbandonerà nelle difficoltà... Dio!Diffidate da chi vi frena, da chi vi insulta e vi accomuna agli scansafatiche o ai disfattisti, da chi vi tarpa le ali, da chi dice ogni genere di male contro di voi per paura che qualcosa cambi perchè avverte che voi potete essere un potenziale "pericolo".Seguite la vostra vocazione, vincete la paura e "fate della vostra vita un capolavoro" .Scaldiamo i motori, puntiamo la pista e... Take off!

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