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Talk show all'italiana: il combattimento di galli...finti

Creato il 12 gennaio 2013 da Pulfabio

Talk show all'italiana: il combattimento di galli...finti

Galli da combattimento a Bali, Indonesia, dell'amico Roberto TRM (CC)

Leggo i commenti da tifosi sull'ennesimo "dibattito politico" (hahaha) che ha inchiodato gli italiani davanti allo schermo e mi viene da ridere, poi da piangere, poi ancora da ridere, ecc...
"Hai visto, li ha distrutti un'altra volta!"
"Lo hanno massacrato!"
Io non l'ho guardato, per motivi che potrebbero sembrare ovvi (sto a diecimila km di distanza) ma non lo sono poi tanto: i combattimenti di galli finti non mi interessano. Perché dovrebbero poi, quando nel S.E.asiatico posso assistere a quelli dei galli veri, gli animali col becco, gli artigli e le penne, che fanno chicchirichì e non quaquaraquà?
Questi sono spettacoli di basso livello culturale, come una partita di calcio, uno strip o un balletto in un cabaret di serie b. Non c'è niente di male a guardarli, se non li confondi con la politica. 
Volete sapere chi ha vinto? Audience alle stelle, ricchi contratti pubblicitari, lauti compensi, giochi di potere: hanno vinto loro, tutti assieme intendo, e hanno perso gli spettatori, ma forse non è nemmeno vero, perché questi ultimi manco sapevano di essere in gara. Qualsiasi cosa sia successa è comunque successa di nuovo, e succederà ancora, potete starne certi.
Riusciremo mai a disattivare quest'assurda, inconcludente, accecante polarizzazione del paese? Quella che i furbacchioni dei talkshow e dei dibattiti manipolano e sfruttano così abilmente? Forse ha ragione quel mio amico che combatte da anni una crociata contro la religione. Deriva tutto da quella dannata contrapposizione cristiana tra bene e male, buoni e cattivi, fedeli e infedeli. O forse no. Sta di fatto che l'aspetto dicotomico in Italia si presenta in ogni ambito e a qualsiasi livello. Fascisti e comunisti. Credenti e laici. Lavoratori dipendenti e indipendenti. Juventini e milanisti. Terroni e polentoni. Omo e etero. Vino rosso o bianco. Grappa o limoncello. Fanta o Coca Cola. Il problema è che viene tutto affrontato (e banalizzato) allo stesso modo, che si tratti di cose serie come politica e filosofia o di argomenti frivoli come calcio e gusti eno-gastronomici.
Com'è raro imbattersi in qualcuno che pensi e agisca da individuo e non come membro del gruppo a cui ha deciso di appartenere, giudicando, analizzando, proponendo con la propria testa, senza pregiudizi, con onestà intellettuale. Soldi, sesso, potere, alcol, droghe, cene costose: piaceri frivoli che non durano nulla. Vera gioia per me è proprio questa: incontrare persone così.

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