Forse alla fine si poteva risparmiare tanto casino.
L’AD di Fiat Sergio Marchionne alla fine andrà semplicemente a battere cassa da Monti chiedendo aiuti pubblici, esatto soldi pubblici per sostenere l’industria in difficoltà.
Alla faccia delle sue precedenti dichiarazioni: “non un soldo dallo stato alla Fiat”.
Come in Brasile, ma diciamo come anche in USA dove Obama ha sostenuto l’industria automobilistica impedendone il tracollo e dove Marchionne ne ha avuto beneficio.
Pensare ad innovazione tecnologica, nuovi modelli, competitività non basata solo sulla riduzione del costo del lavoro sarebbe troppo “tedesco” per la Fiat.
Lanciare l’idea di un modello in cui i lavoratori siedono nei CDA delle aziende. Niente di tutto questo.
Resta un referendum che ha vinto di poco. Un piano Italia che non esisteva.
Il divieto per alcuni lavoratori di svolgere attività sindacale in fabbrica e una banale richiesta di sovvenzioni pubbliche per non fallire e per supplire all’incapacità manageriale.
Tutti qui.