Tanto pignoli con i blogger, costretti a smentire le notizie degli altri e tutti preoccupati per Sallusti che, dovrebbe, andare in galera. Ad un professionista della diffamazione e delle notizie false dovrebbero imporre le rettifiche e la liquidazione ...

Creato il 27 settembre 2012 da Slasch16

Io non guadagno niente scrivo per passione e prendo, commentandole, le notizie dal web, dai giornali eppure ho dovuto pubblicare una rettifica per notizie che ho ripreso dal web.
Mi è arrivata una email dalla Casaleggio Associati che mi invitatava ad una rettifica, non nella sostanza di quello che ho scritto ma per un cavillo che tra l’altro riguardava Di Pietro, avrebbe dovuto incazzarsi lui e non la Casaleggio Associati.
Non avendo avvocati e vivendo della pensione ho pubblicato la rettifica e come me altri blogger saranno stati costretti a correggere i loro post o a limitare la loro satira rimando limitati nella loro libertà di pensiero e di espressione.
Nessuno si è preoccupato di difenderli.
Anni fa un esponente della nobiltà romana, la cui famiglia è a servizio del Papa da qualche secolo, mi ha minacciato via email di denuncia per oltraggio ad un capo di Stato.
Non potendo denunciarmi per la satira sul Papa capo della chiesa cattolica pedofila e corrotta, voleva denunciarmi per oltraggio ad un capo di Stato, il Papa è capo dello Stato del vaticano.
Mi ha anche comunicato la pena, 5 anni, che mi avrebbe ritardato la pensione.
Gli ho dato un calmante e me la sono cavata, evidentemente non aveva altro da fare il nobile rampollo.
Adesso i sinceri democratici dell’informazione, di destra e di sinistra, suonano tutti le loro trombe e le grancasse in difesa di Sallusti un personaggio viscido, squallido, falso ed impostore a servizio di un piduista puttaniere e pedofilo.
Per lui si invoca il diritto alla libertà di espressione e di pensiero come se il mio pensiero valesse meno del suo o di quello di Ferrara, lautamente pagati anche da noi cittadini per essere al servizio del piduista.
Montanelli diceva che il miglior servo non costa niente, si offre a gratis, quindi certi giornalisti sono servili ma non sono tra i migliori perchè si fanno pagare, sono dei mercenari, dei venduti, dei prostituti.
Il mio pensiero è libero, giusto o sbagliato che sia è mio e vola alto. Condivisibile o no, acculturato o no, espresso in italiano forbito o no è libero, non è al servizio di nessuno se non della mia coscienza.
In poche parole in fatto di etica e di diritto alla libertà di pensiero , di espressione il mio pensiero è all’altezza di quello di Antonio Gramsci. Anche se, purtroppo, non è all’altezza di Gramsci nei contenuti.
Mussolini, per bocca del pubblico ministero, disse di Gramsci: Dobbiamo impedire che questo cervello funzioni per i prossimi vent’anni. Non ci riuscì, fortunatamente, nonostante il carcere il pensiero di Gramsci vola ancora libero e più importante che mai.
Anch’io ho la mia opinione su Sallusti: dobbiamo impedire che questo imbecille falso ed ipocrita venga affidato ai servizi sociali, come pena sostitutiva, per non infierire su chi è già stato colpito nella vita dalla sfortuna.
Più che salvare l’attendente Sallusti dobbiamo salvare quelli che si affidano ai servizi sociali.
Sallusti si è dimesso, per poter fare il martire a tempo pieno in tutte le trasmissioni tv.
Da Repubblica:
Le reazioni. “Non si può andare in galera per un’opinione anzi per il mancato controllo su un’opinione altrui. E’ una decisione che deve suscitare scandalo”, ha dichiarato il direttore de La Repubblica Ezio Mauro. “E’ davvero molto grave che si arrivi ad ipotizzare il carcere per un collega su un cosiddetto reato d’opinione”, ha detto Ferruccio De Bortoli, “è un momento molto basso della nostra civiltà giuridica”, ha sottolineato il direttore del Corriere della Sera. “Questo mestiere non si può più fare. Se i giornalisti devono pagare con la propria libertà le opnioni che esprimono, non si può più fare”, ha detto il direttore di Libero, Maurizio Belpietro. “La notizia della conferma della condanna a Sallusti è terribile. E’ una cosa sbagliatissima e un precedente inquietante. Mi dispiace tantissimo”, ha commentato Lucia Annunziata, neo direttore di Huffington Post Italia 5.

“Nessuno dovrebbe andare in carcere per questo reato”, ha affermato il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. “La vicenda per una volta – ha scritto Famiglia Cristiana sul sito – ha unito i giornali, anche quelli di opposti schieramenti, nella solidarietà a Sallusti in nome di un principio fondamentale: non si manda in galera una persona per un reato a mezzo stampa. “E’ un fatto molto grave che lascia increduli”, è il commento di Giovanni Floris, giornalista e conduttore di Ballarò.
Giovanni Floris, pur dispiaciuto per Sallusti, non ha perso l’occasione per invitare a Ballarò la sua creatura. Il mostro che è riuscito a creare tenedole per due anni un posto fisso in prima fila regalandole una fama immeritata che le ha permesso di venire eletta governatrice del Lazio.
A questo punto è giusto che anch’io esprima la mia opinione su Sallusti, siamo ancora in un Paese libero ed abbiamo una casta giornalistica che difende strenuamente la libertà di pensiero e di diffamazione, niente galera per l’attendente Sallusti. Toglietele tutti i beni materiali ed i conti in banca e fatelo risarcire materialmente tutti quelli che sono stati vittime delle sue diffamazioni, anche quelli che inconsapevolmente ne sono stati vittime.
I suoi lettori.
I poveracci vanno a finire in galera, chi è solamente un ladro va a finire in galera. Chi è corrotto, piduista, politico, asservito al potere, concusso e concussore viene affidato ai servizi sociali.
Da Previti in su, tutti vengono affidati ai servizi sociali, ci ha provato anche Tanzi.
E questo sarebbe uno Stato dove la Legge è uguale per tutti? Il ladro di galline in galera e chi ha rubato milioni ai domicilari?
Dicono che le patrie galere sono sovraffollate di individui poco raccomandabili, la feccia della società. Non aggraviamo la situazione mandandoci pure Sallusti. Non reggerebbe il sistema.
Toglietegli tutto quello che messo insieme con la diffamazione ed il servilismo, mandatelo a lavorare, a lavare i vetri delle macchine.
Solo allora ci sarà giustizia ed il viscidone potrà riflettere sulle sue malefatte.
E’ chiaro che il mio è solamente un discorso politico, etico. Niente di personale.
Non vorrei rischiare di trovarmi in cella con lui, non reggerei allo schifo, al ribrezzo.
Imperdibile il commento di Cicchitto:
Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, in una nota: “Una sentenza liberticida che segna una delle pagine più buie della magistratura italiana”. “Questo Paese fa schifo e spero che gli italiani scendano in piazza perché abbiamo raschiato il fondo.
Per una volta sono d’accordo con lui, questo Paese fa schifo con gente come lui, tessera 2232, in Parlamento.
Quello della Santanchè non lo metto,non ho finito l’inchiostro ho esaurito il ribrezzo.



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