Magazine Diario personale
Dopo un grande interessamento buddista e molti dubbi impermeabili (tuttora presenti ) sulla macchina Chiesa, ho deciso di semplificarmi la vita e cucirmi addosso una religione che fosse coerente con i miei credo. Di Dio c'è n'è uno solo, (e qua incorro nella prima eresia piuttosto ariana) qualunque nome vogliate dargli, pregare va bene dovunque (seconda eresia) e fatto da chiunque (terza eresia, moderna sta volta), compresi i separati, i conviventi, i reietti e tutte quelle categorie di persone che non rappresentano il prototipo sociale osannato dall'italia beghina.... perchè per comunicare con Dio basta SAPER AMARE. Dalle mie parti non ci sono templi buddisti, giardini zen , Gangi in cui purificarsi, sinagoghe ma è pieno di mucche (non sacre), prati e boschi, chiese di tutte le misure e affascinanti tempietti votivi. Io ho deciso che pregherò dove mi sarà comodo.....anche se il mio luogo privilegiato resta all'ombra dei grandi alberi.
Comunque ho ricominciato ad andare a Messa per due motivi- Uno è la nonna blac-bloc che di vita mondana ha solo la messa della domenica. Io so che è fierissima di presentare i suoi nipotini ricci, alla comunità di cui fa parte da una vita e la messa è diventato il nostro appuntamento fisso, io lei e i nostri bambini, generazioni che si rincorrono. Anche se i Lucignoli possono scegliere liberamente quando e se accompagnarci e pare che si alternino in maniera confusionaria e curiosa.
Due perchè anche io sto acquisendo la percezione di fare parte di una comunità di persone che stanno percorrendo una strada simile alla mia, in uno stesso luogo. Al giorno d'oggi tendiamo a vivere rinchiusi fra quattro mura, rimpiangendo l'infanzia libera nei cortili e nelle strade che abbiamo regalato alle automobili. Allora io ne approfitto e mi riprendo gli attimi lenti, di pace interiore, scanditi da musica d'organo, salmi e canti condivisi per esprimere la gioia di vivere. E non ho sensi di colpa, anche se da una vita faccio la comunione senza confessarmi ufficialmente perchè il sapore dell'Ostia mi è sempre piaciuto da quando bambina ne ricevevo un pezzo trafugato dalle mani ossequiose del curato.
Ecco resto un'eretica sacra, una sconclusionata dogmatica, ma le domeniche dei ringraziamenti, dei ceri e dell'incenso, degli affreschi con gli arcangeli, delle storie d'amore dell'Esseno, della vicinanza spirituale di una vecchia nonna scaldano liberamente la mia anima.
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