![_1-33792414 _1-33792414](http://m2.paperblog.com/i/146/1464347/tanzania-in-agricoltura-resa-modesta-e-adatta-L-NvYqSt.jpeg)
Per quanto le “cose” nel settore minerario, bancario, turistico e delle telecomunicazioni, procedano discretamente bene in Tanzania, il grosso dell’impegno e quindi di “spesa”, a livello governativo, è chiaro che deve andare d’ora in avanti in direzione del settore dell’agricoltura.
Infatti le prospettive di sviluppo attualmente soddisfano poco e in più bisogna considerare che il 90% della popolazione tanzaniana lavora in agricoltura e da essa trae l’unica fonte di sostentamento.
L’ultimo Rapporto della Banca Mondiale recita che, quest’anno e nei prossimi anni 2013-2014, la crescita calcolata dovrebbe aggirarsi appena intorno al 6,5 e 7% che, comunque, è già qualcosa rispetto ai valori inferiori degli anni precedenti.
Mentre, quando i giacimenti di gas naturale, scoperti di recente nel paese, tra una diecina d’anni renderanno a pieno regime (al momento ci sta lavorando la società norvegese Statoil) , ci sarà in agricoltura quella che potremmo chiamare, senza tema di smentita, un’autentica rivoluzione copernicana.
E i contadini e le loro famiglie, quel 58% che il Rapporto indica come popolazione con un reddito giornaliero inferiore a un euro al giorno, miglioreranno allora, sul serio, le proprie condizioni di vita.
In aggiunta a tutto ciò i contadini tanzaniani quest’anno, ma anche negli anni precedenti, hanno dovuto fare i conti con un adattamento continuo per le colture a quelli che sono i cambiamenti climatici del pianeta in atto anche laggiù.
Le piogge, infatti, non sono più regolari come un tempo. E, quando sopraggiungono, come è già accaduto, danneggiano i raccolti. Oppure si va incontro a periodi di siccità prolungata con le conseguenze che non è così difficile immaginare.
Un progetto di alcuni ricercatori dell’università di Zurigo, per venire incontro ai contadini e nel contempo studiare il fenomeno dell’adattabilità delle colture o della sperimentazione di nuove specie vegetali alle mutazioni del clima, ha fornito, ultimamente, loro dei cellulari.
Grazie a questi cellulari i contadini hanno imparato, con foto e video che essi stessi scattano e filmano, a monitorare la situazione, e a scambiarsi dati e informazioni tra loro .
E’ quella che si chiama ricerca transdisciplinare,ai cui dati attingono successivamente anche i ricercatori di Zurigo per studiare lo stato di cose e fornire metodi e indicazioni, che possano in qualche modo aiutare gli agricoltori.
Per di più se l’agricoltura tira in Tanzania, tira anche il settore dell’agroalimentare, che è piuttosto importante in tutta l’area sud del continente per quel che riguarda il commercio di prodotti agricoli inscatolati.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)