Perché le differenti confessioni religiose s’incontrino e non si scontrino è necessario impegnarsi tutti a costruire un autentico clima di pace.
E dire di “no” con fermezza alla religione strumentalizzata per fini politici.
Come accade già da qualche anno a questa parte anche a Bunju, in Tanzania, a pochi chilometri dalla caotica e popolosa Dar es Salaam, al Consolata Mission Center, un Centro di animazione missionaria,voluto anni addietro da padre Giuseppe Inverardi (IMC) e costruito proprio con questo intento grazie alla collaborazione e all’aiuto economico di tanti amici dei missionari della Consolata.
L’uccisione di un sacerdote cattolico nell’isola di Zanzibar, accaduta che non è molto, ha suggerito subito alla commissione “Giustizia e Pace” del Tanzania la stesura di un documento in cui si propone d’istituire una “Giornata per la Pace”.
Si legge nel testo che ,con questa manifestazione, la popolazione del Tanzania intende dire, forte e chiaro, che vuole la pace, l’armonia e l’unità nel rispetto delle diversità di ciascuno.
“Per molti anni- continua lapidario il documento – abbiamo vissuto nell’unità e adesso non vogliamo permettere che un gruppo minoritario (leggi: infiltrazioni di terrorismo islamico) crei disordini politici e religiosi con l’obiettivo di conquistare il potere e governare in modo dittatoriale”.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana).