Tapas y mas

Da Chicchi


Sangria casera

 Io e Ale siamo tornati venerdì sera da una settimana intensissima in giro per l'Andalusia.Abbiamo organizzato tutto noi: acquistati i biglietti aerei, noleggiata un'auto, definito l'itinerario e prenotati gli hotel, siamo partiti venerdì 3 settembre alla volta della regione màs caliente della Spagna!Il nostro volo era su Granada e da lì ci siamo avventurati in questi luoghi caratterizzati dalla chiara impronta araba, oliveti a non finire, i pueblos blancos, i monti della Sierra Nevada e la tipica ospitalità dei loro abitanti.Devo dire che tutte le città che abbiamo visitato mi hanno lasciato qualcosa: pur trovandosi nella stessa regione, ognuna aveva proprie caratteristiche e particolarità, e ci siamo divertiti a scoprirle momento per momento e luogo dopo luogo!Ora non spaventatevi, non sto per descrivere tutto il giro -potrei scrivere un romanzo-, mi soffermerò piuttosto sulla parte culinaria della vacanza. Così, tanto per farvi venire fame! 

Patatas bravas




Gazpacho con jamon

Cominciamo dalla prima sera a Granada, quando ci siamo addentrati nelle vie strette del quartiere arabo alla ricerca dei bar tipici che servono le famose tapas. La primissima tapa che ci hanno portato si chiama migas, è fatta con semola di grano, aglio, olio, sale e prosciutto. Sarà che sono un'amante del cous cous e questo gli somigliava tanto, sarà che avevo veramente una gran fame, ma me lo sono proprio gustato!Fra le altre tapas che abbiamo assaggiato: il tipico jamon serrano (un ottimo prosciutto, che gli ultimi giorni mangiavo pure a colazione!), i calamares fritos, o las gambas fritas, di cui ho ricordato di fare una foto solamente dopo aver ripulito il piatto!Ottimo e rinfrescante, il Gazpacho ci è stato presentato in divese forme: la zuppa fredda, con tocchetti di prosciutto e un goccio d'olio, il bicchiere dissetante, la zuppa semplice, al cucchiaio, tutti un ideale aperitivo per combattere caldo e sete!Mi sono riproposta di farlo anche a casa, ho già trovato la ricetta, devo solo comprare gli ingredienti e provarci!

gambas fritas

Fra i piatti di pesce che abbiamo mangiato (soprattutto nelle città di mare come Malaga o Cadiz), non poteva mancare la paella, altra meta che mi sono proposta per il prossimo autunno: deve essere molto pratica come piatto unico quando si hanno tanti ospiti a cena.La mia paella l'ho mangiata in centro a Jerez de la Frontera, meta scelta unicamente per l'economicità dell'hotel, ma utilizzato solamente come tappa notturna, visto che al mattino seguente siamo ripartiti alla volta di Cadiz.

tapas miste

Altre tapas che abbiamo provato a Cordoba: il flamenquin, un rotolo di prosciutto ripieno di formaggio (credo), impanato e fritto; e poi le croquetas di carne, il cerdo frito (pezzetti di maiale fritti, molto gustosi), la tortilla de patatas (una frittata di patate e cipolle alta circa 3 dita, molto buona, ma piuttosto pesante come tapa), le patatas bravas (patate fritte con la salsa brava, una salsa piccante unita a volte a maionese), il tagliere di affettati e formaggi (fra cui un affettato di lingua di bue, molto buono! I formaggi invece non li ho apprezzati molto, sono troppo saporiti per i miei gusti).Il tutto accompagnato da una buonissima sangria (solo quella fatta in casa però), o da una cerveza, la birra, che ci costava meno dell'acqua. La nostra preferita era la San Martin, ma sulla zona costiera non l'abbiamo trovata e abbiamo ripiegato sulla Cruzcampo, leggermente più corposa e amara.

la prima tapa: le MIGAS


Quando siamo arrivati a Sevilla, abbiamo abbandonato la via delle tapas, e ci siamo buttati sul piatto unico: Ale ha mangiato delle buonissime bistecche di maiale, abbinate a pancetta e patate fritte. Io ho messo le uova al posto della pancetta, la prima volta, mentre a Cordoba, in un tipico ristorante dallo stile arabeggiante ho scelto un piatto con calamari fritti, uova e patate fritte.

te' aromatizzati e frutta secca

Di solito si faceva colazione a mattina inoltrata, quindi si saltava il pranzo e si cercava di resistere fino a sera, cedendo solo alla tentazione di un gelato o un piccolo spuntino a metà pomeriggio. Una "merenda" particolare che abbiamo fatto a Cordoba è stata in una teteria, anch'essa in stile arabo, dove ci hanno servito tè freddo alla frutta e frutti secchi (mandorle, pistacchi, prugne, albicocche e datteri). Le teterias mi avevano attirato sin dalla prima sera a Granada: nel quartiere arabo erano ad ogni angolo ed offrivano insieme al tè pasticcini e il narghilè con tabacco aromatizzato. Purtroppo non ci eravamo fermati, ma abbiamo recuperato a Cordoba, appunto.

Croquetas de flamenquin

Per concludere il nostro viaggio abbiamo trascorso l'ultima notte in un hotel a 20km da Granada, che si trova in mezzo al nulla, proprio fuori da un piccolo paesino che conta poche anime. L'Hotel Zerbinetta era un tipico hotel di montagna che univa il classico al moderno, la struttura era molto singolare, ed ogni camera aveva un tema: la nostra si chiamava Ginepro. Quando ti capita di finire in hotel simili avresti voglia di esplorare tutte le altre stanze, per vedere come sono. E' rimasta la curiosità ovviamente, ma chissà che non la si possa soddisfare in un futuro prossimo!
Il ristorante dell'hotel restava in tema col resto dell'ambiente, e proponeva piatti tipici, a volte rivisitati dallo chef e ben presentati. Per una sera ci siamo concessi una cenetta romantica, con vista sul tramonto sulla Sierra Nevada, e devo dire che non abbiamo nemmeno speso tanto!Il mio menù era composto da una Sopa de la abuela (la zuppa della nonna, fatta di brodo di pollo e crostini di pane, molto rustica, saporita e delicata allo stesso tempo!), una porzione di fettine di agnello grigliate, servite con verdura cotta e patate al forno, e un dulce de arroz y leche (il dolce di riso al latte), con quella nota di cannella che mi piace sempre a fine pasto.

Bocadillo con jamon serrano

Ale invece non ha resistito alla tentazione di prendere la pasta: ma gli spaghetti con zucchine e gamberi si sono rivelati ottimi, con l'aggiunta di una specie di besciamella al formaggio on the top, che li hanno resi alquanto saporiti, ma altrettanto pesanti. Il secondo era identico al mio, con del maiale al posto dell'agnello, mentre il dessert è consistito in un semplice gelato.

Purtroppo (o per fortuna), non avendo passato la vacanza mangiando, non ho potuto assaggiare tutte le specialità andaluse. Così, la prossima volta che torneremo in questa splendida regione, non potrà mancare il rabo de toro (la coda del toro cotta in umido), la frittata con il cervello di bue, tutte le specialità di pesce che in questa regione non mancano, e tante altre cose che magari non ho nemmeno notato sui numerosi menù che abbiamo sfogliato.

Nel nostro peregrinare alla scoperta delle stradine, degli anfratti, delle piazzette, abbiamo trovato bar tipici, i bares, le heladerias, i restaurantes. A volte ci chiedevamo se fossero lì solo per i turisti, ma la risposta è no: gli spagnoli sono un popolo che ama uscire, incontrare, parlare, mangiare. Tutto quello che da noi viene costruito ad arte per il visitatore, lì è nato e rimasto così, per essere disfrutado da chiunque voglia farlo. Anche per questo me gustò la Spagna!

 

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