Ieri, uno sconosciuto carpentiere danese (Anders Golding) ha vinto la medaglia d'argento in uno sport, lo skeet, anch'esso misconosciuto. E l'ha dedicata al dramma che stanno vivendo oggi i lavoratori dell'Ilva di Taranto.Perchè li conosce, in inverno prende le sue ferie e si trasferisce a Taranto, proprio all'Ilva, per allenarsi a sue spese. Un carpentiere, emigrato ad Oslo, un uomo che sa cosa sia il lavoro."Dedico la mia medaglia ai lavoratori dell'Ilva. E' un peccato ciò che sta succedendo, mi dispiace veramente e spero che la situazione si possa ancora risolvere. Non togliete a nessuno il lavoro. Vorrei dire a tutti quegli operai che il mio cuore è con loro. Sono un lavoratore anch'io, e capisco quella gente".Non un atleta italiano che abbia avuto parole analoghe. Chi vince e dedica alla famiglia, al presidente, al corpo degli alpini, chi addirittura vorrebbe partecipare ad un reality.Ovvero la fuga dalla realtà.E chi perde pesta i piedi, senza saperlo parafrasa Moretti ("mi si nota di più se prendo una pausa..."), si preoccupa degli sponsor, accusa allenatori e federazioni.Ma diciamola tutta: non solo gli atleti, tutta l'Italia ha assistito distrattamente alle vicende di Taranto.Si parla di fumi neri sopra la città (i bagliori delle ciminiere si scorgono da molti chilometri avvicinandosi in auto a Taranto) e polveri brune che coprono enormi superfici, si parla di migliaia di capi abbattuti per i livelli intollerabili di diossina nelle carni, si parla di gas inquinanti. Si parla, per tirare le somme, di una città che si ammala e muore ma è allo stesso tempo costretta a tenere il vita il suo assassino.Il cui proprietario è il gruppo Riva, dieci miliardi di fatturato netto nel 2011 ed un risultato d'esercizio di 327 milioni. 1° in Italia, 4° in Europa e 23° nel mondo.Un gruppo che con orgoglio dichiara di essere impegnato a rispettare le norme ed i regolamenti in materia ambientale. Ecocompatibile.Non è facile capire perchè, mentre Taranto si ammala, ed il gruppo si arricchisce, secondo magistratura e gruppi investigativi l'enorme fabbrica continua a spargere veleno.E non è facile capire perchè un carpentiere danese al culmine della sua carriera trova il tempo ed il cuore per pensare a quelle famiglie che stanno rischiando il lavoro (ed a lungo termine la vita), mentre noi pensiamo ai reality. Ed al traffico del prossimo fine settimana.
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Ieri, uno sconosciuto carpentiere danese (Anders Golding) ha vinto la medaglia d'argento in uno sport, lo skeet, anch'esso misconosciuto. E l'ha dedicata al dramma che stanno vivendo oggi i lavoratori dell'Ilva di Taranto.Perchè li conosce, in inverno prende le sue ferie e si trasferisce a Taranto, proprio all'Ilva, per allenarsi a sue spese. Un carpentiere, emigrato ad Oslo, un uomo che sa cosa sia il lavoro."Dedico la mia medaglia ai lavoratori dell'Ilva. E' un peccato ciò che sta succedendo, mi dispiace veramente e spero che la situazione si possa ancora risolvere. Non togliete a nessuno il lavoro. Vorrei dire a tutti quegli operai che il mio cuore è con loro. Sono un lavoratore anch'io, e capisco quella gente".Non un atleta italiano che abbia avuto parole analoghe. Chi vince e dedica alla famiglia, al presidente, al corpo degli alpini, chi addirittura vorrebbe partecipare ad un reality.Ovvero la fuga dalla realtà.E chi perde pesta i piedi, senza saperlo parafrasa Moretti ("mi si nota di più se prendo una pausa..."), si preoccupa degli sponsor, accusa allenatori e federazioni.Ma diciamola tutta: non solo gli atleti, tutta l'Italia ha assistito distrattamente alle vicende di Taranto.Si parla di fumi neri sopra la città (i bagliori delle ciminiere si scorgono da molti chilometri avvicinandosi in auto a Taranto) e polveri brune che coprono enormi superfici, si parla di migliaia di capi abbattuti per i livelli intollerabili di diossina nelle carni, si parla di gas inquinanti. Si parla, per tirare le somme, di una città che si ammala e muore ma è allo stesso tempo costretta a tenere il vita il suo assassino.Il cui proprietario è il gruppo Riva, dieci miliardi di fatturato netto nel 2011 ed un risultato d'esercizio di 327 milioni. 1° in Italia, 4° in Europa e 23° nel mondo.Un gruppo che con orgoglio dichiara di essere impegnato a rispettare le norme ed i regolamenti in materia ambientale. Ecocompatibile.Non è facile capire perchè, mentre Taranto si ammala, ed il gruppo si arricchisce, secondo magistratura e gruppi investigativi l'enorme fabbrica continua a spargere veleno.E non è facile capire perchè un carpentiere danese al culmine della sua carriera trova il tempo ed il cuore per pensare a quelle famiglie che stanno rischiando il lavoro (ed a lungo termine la vita), mentre noi pensiamo ai reality. Ed al traffico del prossimo fine settimana.
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