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Targhe alterne: servono davvero per contrastare lo smog?

Creato il 17 gennaio 2016 da Allocco @allocco_info

In questi ultimi mesi prima che arrivasse la tanto sospirata perturbazione meteorologica se ne è parlato tanto: smog e targhe alterne. Nelle grandi metropoli italiane sono stati adottati numerosi provvedimenti di limitazione alla circolazione degli autoveicoli, ma il dubbio rimane: è veramente utile ridurre il traffico cittadino per respirare meglio? Lo smog il nemico numero uno dei nostri polmoni domina l'aria quasi sempre indisturbato, anche perché è una delle manifestazioni negative che fanno parte del cosiddetto inquinamento atmosferico. Purtroppo la contaminazione aerea è molto difficile da controllare e le fonti che la producono sono varie e sempre più insidiose: ci sono le emissioni prodotte da automobili, motocicli, autobus che utilizzano ancora i combustibili fossili e per questo inquinano di più, poi ci sono quelle industrie che a causa della loro attività produttiva rilasciano nell'ambiente sostanze nocive, inoltre dobbiamo anche considerare tutte quelle polveri derivate da lavori ordinari e straordinari di costruzione e manutenzione che avvengono in ogni dove e la lista potrebbe continuare ... La gente si preoccupa ovviamente della propria salute e quindi per la società l'inquinamento atmosferico non riguarda soltanto l'alterazione degli ecosistemi naturali ma tocca da vicino la qualità della vita di tutti i cittadini. Gli esperti hanno bocciato i provvedimenti di circolazione a targhe alterne e lo hanno fatto sulla base di dati scientifici obiettivi: nelle città di Roma e Milano infatti nonostante l'applicazione dei suddetti provvedimenti i valori di non sono diminuiti, restando ben oltre la soglia prevista dai limiti di legge. Sembra chiaro dunque che misure di questo tipo non sono sufficienti per risolvere il problema dello smog che interessa soprattutto le grandi metropoli. Si è parlato di ridurre i livelli di riscaldamento degli ambienti chiusi, perché gli impianti che utilizzano combustibili dannosi contribuiscono forse più delle automobili a peggiorare sia la qualità e dell'aria che la salute del nostro apparato respiratorio. Parole ma anche fatti, fatti concreti che possano rappresentare una svolta per cercare di risolvere il problema. Naturalmente occorre l'impegno di tutti e soprattutto è fondamentale un cambiamento di mentalità e purtroppo questo tarda ad arrivare, almeno in Italia. Nell'attesa forse è meglio affidarci alla natura, in questi casi un colpo di vento spazza via non solo lo smog ...

Riferimento esterno: www.poolinquinamento.it/xml/2015/12/30/4oyci1/4oyci1.pdf

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