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TARI 2014, il giorno del giudizio c’è ma non si vede: scadenze e polemiche

Creato il 12 dicembre 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
TARI 2014

TASI, IMU, TARI e chi più ne ha più ne metta: il contribuente italiano in questo 2014 è alle prese con una selva impazzita di sigle, acronimi e abbreviazioni dal sapore misterioso. Probabilmente il tributo più complicato di tutti è quello relativo alla TARI, ovvero la tassa sui rifiuti.

TARI 2014: il mosaico della scadenze
A differenza di IMU e TASI, la disciplina della TARI demanda alle amministrazioni locali la decisione sulle scadenze per ottemperare al pagamento. Per fare un rapido esempio, il Comune di Genova ha previsto tre rate per le utenze domestiche e cinque per le utenze non domestiche, spalmate tra settembre 2014 e febbraio 2015, mentre il comune di Milano ha fissato il pagamento del saldo entro il 20 dicembre 2014. A Bologna invece il termine del saldo TARI coincide con il 16 dicembre, la medesima data in cui scadono i termini per versare il conguaglio di IMU e TARI.

Non esiste comunque una schema di date omogeneo in tutta Italia per comprendere le varie scadenze inerenti alla tassa sui rifiuti: ai contribuenti consigliamo pertanto di attenersi alle scadenze stabilite dai singoli enti. Per fare ciò è necessario leggere con attenzione gli avvisi di pagamento che giungono a casa.

La disciplina del tributo in pillole
I pilastri generali relativi alla disciplina della TARI 2014 sono rimasti sostanzialmente gli stessi rispetto al passato. Il soggetto tenuto al pagamento è colui che occupa oppure detiene gli immobili a qualsiasi titolo: soltanto in caso di utilizzo non superiore a sei mesi (esattamente come per le locazioni estive) la tassa è posta in capo al proprietario. La superficie di riferimento per calcolare l’importo del tributo resta quella calpestabile, mentre il passaggio al criterio dell’80% della superficie catastale partirà dopo che l’Agenzia delle Entrate avrà emanato un apposito decreto.

Le differenze rispetto alla disciplina degli anni precedenti fanno prevalentemente riferimento (in particolare per i comuni che nel 2013 hanno continuato ad applicare il regime della vecchia TARSU) all’utilizzo di nuovi parametri come, ad esempio, il numero dei componenti del nucleo familiare e i coefficienti di produttività distinti per fasce d’utenza (domestica e non domestica), con quota fissa e variabile.

Per tutte le informazioni su tipologie di esenzioni e modalità di versamento leggi l’articolo TARI 2014: le scadenze, le esenzioni e le modalità per il pagamento.

Le polemiche e il peso economico del tributo
Nel frattempo, va detto che la nube delle polemiche sta continuando ad avvolgere le operazioni di pagamento TARI: a Napoli in questi giorni la fila davanti allo sportello civico comincia alle 5 del mattino, con oltre 50mila cartelle contestate.

Ed anche il peso economico del tributo non è trascurabile: osservando un’elaborazione di Ref Ricerche su un campione di 25 capoluoghi che hanno deliberato le nuove aliquote e tariffe TARI e mettendo in relazione l’andamento del prelievo sui rifiuti con quello dei prezzi al consumo, si effettua l’amara scoperta che le tariffe locali marciano a velocità molto più spedita: in particolare, in base alle rilevazioni effettuate dall’Istat su tutti i capoluoghi, negli ultimi quattro anni il prelievo sui rifiuti è aumentato del 31%, una cifra davvero ingente. Per ulteriori informazioni in questo senso leggi l’articolo TARI 2014, problema riscossione: l’enigma del tributo senza volto.


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