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Tarsis-Tartesso? A Cagliari (II parte)

Creato il 24 ottobre 2010 da Zfrantziscu
Tarsis-Tartesso? A Cagliari (II parte)di Giuseppe Mura
Come e perchè Strabone arrivi a collocare Tartesso nel Guadalquivir e l’isola di Erizia a Cadice [vedi primo articolo] non è dato sapere. In ogni caso il geografo greco-latino identifica Erizia come isola, confermando così non solo l’antichissima definizione di Stesicoro, ma estendendone il concetto alle isole sorelle conosciute con i nomi di Egle, Esperia e Aretusa. Quindi Erizia “la rossa”, come isola, faceva parte di una sorta di arcipelago.Ebbene, anche la quaterna di isole trova una facile collocazione nella regione di Cagliari e all’interno della laguna di S.Gilla, dove Sa Iletta rappresenta l’isola maggiore di un piccolo arcipelago (vedi figura). Questa la collocazione di Tartesso secondo Strabone. Ma cosa dicono le fonti che compaiono nel periodo di circa sette secoli che separa la testimonianza di Stesicoro da quella di Strabone? Seguendo l’ordine cronologico, Tartesso risulta citata a causa della longevità del suo re Argantonio (al quale sono attribuiti ben 120 anni) e in occasione di viaggi per mare dei Greci in Occidente. Erodoto, vissuto nel IV secolo a.C., narrando degli antichi naviganti Focei, attribuisce loro i meriti della scoperta dei seguenti luoghi: “Adriatico e la Tirrenia e Iberia e Tartesso”. Giunti a Tartesso i Focei, secondo lo storico, fecero amicizia con Argantonio, il quale li invitò a stanziarsi nella propria terra. Inoltre, quando gli orientali annunciarono di voler rientrare in patria, il re mostrò tutta la sua generosità offrendo loro denari in gran quantità.La sequenza geografica della navigazione proposta da Erodoto suggerisce che Tartesso fosse dislocata in una regione diversa dall’Iberia, infatti, se la misteriosa località avesse fatto parte del territorio spagnolo, egli non avrebbe citato entrambi i luoghi nel contesto di un viaggio per mare che prevedeva tappe diverse.
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