Non m’intendo molto di oroscopi, ma il contest di Raffaella, a cui partecipo con questa ricetta, è incentrato proprio su questi: descrivere il proprio segno zodiacale e collegarvi una ricetta.
MP – Particolare, la scelta di Plutone per costruirvi la casa delle vacanze… S – Plutone è il secondo pianeta che governa il mio segno, dopo Marte. E’ isolato e selvaggio e vengo qui quando ho bisogno di ricaricarmi, oppure per leccarmi le ferite. In tal caso medito sugli errori passati e sui torti che ho subìto; penso ai comportamenti che avrebbero potuto farmi uscire vincente dalla situazione, elaboro strategie e medito vendette.
MP (nervosamente) – Vendette? S (agitando la coda) – Vendette. Nessuno può farmi un torto impunemente.
MP – La danno per permaloso… S – Sono permaloso, è vero, ma sono anche giusto. Se faccio un torto a qualcuno me ne scuso e mi adopero per ripararlo, perché gli altri non dovrebbero fare altrettanto con me? Ecco, se non lo fanno divento implacabile.
MP – Dicono di lei che è un amico sincero e leale. S – E’ vero: credo nell’amicizia e sono disposto a spendermi molto. L’amicizia è un bene molto raro e quindi prezioso e va coltivata con molta, moltissima cura.
MP – Prima però bisogna trovare gli amici… S – Già, e non è facile trovare persone degne di questo nobile appellativo. Il mio motto è “pochi ma buoni”. Quando trovo un amico sono a sua completa disposizione: può contare su di me in ogni momento e farei di tutto per aiutarlo. Guai però a chi tradisce la mia fiducia: dal suo migliore amico mi trasformerò nel suo peggior nemico.
MP – Dicono che lei veda la realtà bianca o nera. S (accalorandosi) – E’ una vile calunnia! So perfettamente che esistono anche delle sfumature di grigio: l’antracite e il perla.
MP – Lei è dotato di una grande forza di volontà. S – E’ quello che mi permette di andare avanti. Amo le sfide, nelle quali do’ il meglio di me; tanto più un ostacolo appare insormontabile, quanto più mi adopero per superarlo o aggirarlo. Se non trovo subito la soluzione mi ritiro, apparentemente vinto. In realtà sto solo raccogliendo le forze e le mie energie interiori, e quando gli altri meno se l’aspettano torno all’attacco. E vinco a mani basse.
MP – Modesto… :-) S – Realista.
MP – Eppure ha l’aria così tranquilla e innocua… S – Perché agitarsi? C’è il momento per rilassarsi e il momento per lottare. Del resto non sono io a cercare lo scontro: sono gli altri che non capiscono.
MP – Gli altri? S – Gli altri. Arrivano con le loro idee, con le loro proposte stupide. Io faccio loro notare che non vanno bene ma loro niente, continuano diritti per la loro strada. Bisognerà pure che qualcuno mostri loro come stanno veramente le cose, no?
MP – Dicono che lei non guardi in faccia a nessuno pur di raggiungere un suo obiettivo e che non si curi delle altrui opinioni. S – E’ come le dicevo prima: io tento di farli ragionare, ma se non capiscono non è un problema mio.
MP – Le confesso che mi sorprende tanta diretta sincerità, così come questa autoanalisi così puntuale. S – Detesto i sotterfugi e odio le falsità. Dico sempre quello che penso e nei termini in cui lo penso; sono impulsivo, ma anche molto introspettivo e se sono esigente con gli altri, le assicuro che con me stesso sono di un rigore estremo.
MP – Lei ha una pessima fama, ma quando trova una causa a cui dedicarsi non si risparmia di certo. S – A dispetto delle apparenze credo molto nell’altruismo e proteggo sempre i deboli contro angherie e prepotenze. Aiuto i miei protetti a trovare le forze e le motivazioni per andare avanti, li sostengo e faccio quanto è in mio potere per loro. In cambio chiedo loro solo un minimo di buona volontà: che si rimbocchino le maniche e si diano da fare anche loro per migliorare la loro situazione. Purtroppo il mondo è pieno di scrocconi e approfittatori che ti si attaccano addosso per sfruttarti, specie se si ha una personalità forte come la mia. Quando scopro che ho a che fare con un approfittatore, recido i legami in un attimo. La pittima (perché non sono vittime, ma pittime) rimane spesso disorientata dal mio repentino cambiamento, ma dal mio punto di vista mi ha già succhiato fin troppo e quindi deve andarsene.
MP – Ahem… un bel caratterino, il suo. :-) S – Chi mi ama mi prende così come sono. Gli altri possono accomodarsi fuori, il mondo è grande.
MP – Dicono che sotto alla sua dura corazza si nasconda un cuore molto tenero. S – E’ così, infatti. Proprio perché sono ipersensibile e ho un cuore molto tenero, ho bisogno di una corazza particolarmente robusta che non mi esponga a ferite mortali.
MP – Ma chi riesce ad accedere alla sua parte più tenera… S – Vivrà un’esperienza indimenticabile. In amore sono caldo e generoso, impetuoso e intuitivo. Intuisco i desideri del partner e faccio di tutto per andare oltre alle sue aspettative. Sono molto fedele ed esigo in cambio pari fedeltà e dedizione assoluta.
MP – I litigi con lei sono spesso spettacolari… S – Le riconciliazioni lo sono ancora di più.
MP - Lei è dotato di un'ironia sferzante.
S - La mia autoironia lo è ancora di più. Prendo tutto maledettamente sul serio, ma bisogna essere capaci di sorridere di se stessi, prima ancora che degli altri.
MP – Mi parli del suo rapporto col cibo. S – Il rapporto con il cibo è sintomatico del rapporto che si ha con la vita: gli eccessi nell’uno o nell’altro senso sono spie di qualcosa che non va nella propria vita.
MP – Come definirebbe la sua filosofia del cibo? S – Il cibo è il secondo più grande piacere della vita, per questo va cucinato e scelto con cura, a partire dagli ingredienti. Cerco sempre ingredienti di primissima qualità e sono disposto ad andare in capo al mondo per trovarli. Amo i piatti semplici come il branzino al sale, dove un intervento minimo e pochissimi ingredienti esaltano il naturale, delicato gusto della pietanza; e amo anche i piatti complessi, i cui profumi e sapori si succedono nel palato, svelandogli le loro preziose alchimie. Non sopporto invece i piatti pretenziosi, pasticciati e mal cucinati.
MP – Carne o pesce? S – Entrambi, con una leggera preferenza verso il pesce.
MP – Sapido o sciapo? S – Sapido, che domande! Sapido e speziato: adoro le spezie, i loro inebrianti profumi, i loro sgargianti colori, i loro stuzzicanti sapori… Sa che sono l’unico segno zodiacale a cui è stato dedicato un peperoncino? Si tratta dello Scorpion Trinidad Moruga, il peperoncino più piccante del mondo.
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MP – E il cioccolato? S – Amaro, amarissimo, extrafondente; oppure un pochino meno amaro (diciamo al 70%), ma insaporito con zenzero, peperoncino, canella…MP – Le capita mai di mettersi a dieta? S – Mi è capitato, sì; è stato difficile prendere la decisione perché amo mangiare, ma una volta che ho deciso nulla mi distoglie dall’obiettivo e non sgarro.
MP – Non sgarra proprio mai? :-) S – Beh, qualche volta… e allora lo sgarro lo faccio per bene, altrimenti che sgarro è?
MP – Sono quasi le 5, è ora che vada: la navetta per la Terra parte tra poco. S – Aspetti, prima di andarsene prenda un te’ con me, ho preparato un dolcetto speciale proprio per lei: un impasto molto particolare a base di burro e mascarpone, frutta fresca e secca e un delizioso sciroppo di cioccolato al cumino.
MP – Cumino nel cioccolato??? S – Provi ad assaggiarlo, è sorprendente.
MP (con la bocca piena) – Ma lo sa che ha proprio ragione? S (con un sorriso indulgente) – Certo che lo so: io ho sempre ragione…
MP - Perché questa ricetta la rappresenta?
S - Perché è particolare, con il suo impasto insolito a base di burro e mascarpone; esagerata, con livelli di trigliceridi vertiginosi, ma super-buona grazie alla dolcezza naturale dei fichi e dei datteri. Inoltre è fortemente connotata da una spezia dall'aroma forte e pungente come il mio aculeo, il cumino. Il cumino è come me: lo si ama o lo si odia, non si può restare indifferenti.
TARTELLETTE DI FICHI E DATTERI CON SCIROPPO DI CIOCCOLATO AL CUMINO (Da: Paul A. Young – Avventure al cioccolato – De Agostini)
Per 4-6 tartellette
Per la pasta al mascarpone: 250 g burro a temperatura ambiente 300 g mascarpone fresco 300 g farina 00 1 bacca di vaniglia (semi) 1 pizzico di sale 1 tuorlo + 1 cucchiaio di latte per spennellare
Per la farcia: 6-8 fichi maturi e dolci 12-18 datteri mediorientali, snocciolati Zucchero Demerara
Per lo sciroppo di cioccolato: 100 ml acqua 100 g zucchero di canna semolato 15 g semi di cumino 200 g cioccolato fondente al 70%
Preparare l’impasto: lavorare il burro, il mascarpone, il sale e i semi di bacca di vaniglia fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungervi a poco a poco la farina setacciata incorporandola bene ed evitando la formazione di grumi. Avvolgere l’impasto in pellicola e farlo riposare in frigo per almeno 2 ore.
Infarinare bene la spianatoia, stendere l’impasto in sfoglie di 4 mm di spessore e ricavarne dei dischi di 16 cm di diametro. Spennellarli con il tuorlo sbattuto con il latte. Ripiegare 3 lembi di pasta verso l’interno in modo da ottenere delle tartellette triangolari e spennellare ancora con il tuorlo e cospargere ognuna con un cucchiaio di zucchero Demerara. Far riposare le tartellette in frigorifero per 10 minuti.
Preriscaldare il forno a 180 °C. Lavare i fichi, tamponarli delicatamente e tagliarli a metà senza sbucciarli. Estrarre le tartellette dal frigo. Disporre su ogni angolo un dattero snocciolato, adagiare al centro 3 mezzi fichi a fiore. Cospargere con altro zucchero Demerara e infornare per 20-25 minuti, finché le tartellette risulteranno dorate e croccanti.
Nel frattempo preparare lo sciroppo di cioccolato: far bollire l’acqua, lo zucchero e i semi di cumino per 5 minuti, in modo che l’aroma si infonda pienamente. Filtrare e versare sul cioccolato spezzettato, disposto in una ciotola. Mescolare con cura per amalgamare.
Sfornare le tartellette, colarvi sopra lo sciroppo e servirle calde o a temperatura ambiente. Sono buonissime!!!!!
Note della Apple Pie:
- Il riposo in frigo delle tartellette è fondamentale per far rilassare le maglie di glutine, evitando che le tartellette si sformino e ritirino in cottura. - Se non amate l’aroma del cumino, sostituitelo con altre spezie come lo zenzero grattugiato o la cannella, o ancora i chiodi di garofano.