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TASI: non voglio mica la luna…

Da Pukos
TASI (1)

E’ proprio vero che al peggio non c’è fine. Ancora dobbiamo riprenderci da quanto accaduto qualche mese fa con la cosiddetta mini IMU! Ricorderete infatti che tantissimi contribuenti si sono dovuti mettere in coda nei vari comuni nei poter pagare il bollettino. Oggi ci tocca farlo per sopperire a un qualcosa che poteva essere evitato con un semplice invio del bollettino a casa del contribuente. Eventualità che invece non si è verificata per mancanza di organizzazione, il che mi fa anche dubitare dell’annuncio di questi giorni dell’invio a casa del contribuente dal prossimo anno del 740(!!).

Comunque,  pensavamo che il peggio fosse passato e invece, , in quanto sta scoppiando il caos sotto il segno della Tasi. Situazione peraltro già annunciata, anche da queste pagine, nelle scorse settimane.

In sostanza bisogna aspettare la data del 31 maggio per capire cosa fare in occasione della scadenza del 16 giugno circa il primo acconto Tasi. Inoltre, se nelle Legge di Stabilità si prevedeva l’invio del bollettino a casa del contribuente per gli importi da pagare, abbiamo capito che non soltanto non arriverà alcun bollettino, ma che regna la confusione assoluta anche per il calcolo del dovuto.

Situazioni diverse a seconda se il comune abbia deliberato, delibererà o non delibererà affatto entro il 31 maggio. Fra l’altro, complici anche le prossime elezioni europee e in alcuni territori anche quelle comunali, su 8.000 comuni hanno deliberato soltanto 900. Una bella media, direi! E se andiamo a vedere le delibere di questi ultimi, c’è da rimanere basiti a causa dell’ampia discrezionalità degli stessi enti locali.

Pensate un pò, ad esempio, a Bologna sono previste circa 20 detrazioni diverse a seconda della rendita catastale dell’immobile. Basterebbe che ogni comune optasse per circa dieci diverse detrazioni e il tributo assumerebbe più di 70.000 forme diverse! Che dire poi del rebus che regna per gli immobili locati? In relazione a questi, infatti, calcolare l’importo da versare in acconto, per poi ripartirlo tra locatore e locatario, è pressoché impossibile!

Ora, se è vero che questi problemi si conoscono già da mesi, perché non si è pensato a un eventuale rimedio in tempo utile? Perché promettere la luna ai contribuenti e poi non riuscire a gestire le problematiche quotidiane?

A ciò si aggiungono dubbi meramente legati alla nostra professione. Infatti, mi chiedo quanto si debba chiedere come compenso a un cliente/contribuente dopo che è stato speso tanto tempo, oltreché tanto lavoro, per la Tasi. Infatti v’è anche il rischio che il compenso superi l’importo da pagare, salvo poi che arrivi l’esperto di turno a dichiarare che la Tasi, così come l’Imu, la si fa gratis! Quante se ne devono sentire!

Pensavamo che la leadership di annus horribilis toccasse al 2013, ma ammetto che ci siamo sbagliati perché il 2014 è iniziato davvero col piede sbagliato e non promette miglioramenti! Purtroppo.

E a questo pensiero denso d’amarezza va ad aggiungersene un altro di non differente natura. Proprio qualche giorno fa, un collega ormai stremato dalle condizioni di lavoro complicate e piene di ostacoli mi ha confessato la sua intenzione di abbandonare la professione. Alla mia stupita domanda in merito a cosa avrebbe fatto dismessi i panni del commercialista, ha risposto che sarebbe sceso in politica.

Questo è il quadro del nostro Paese, lascio a voi qualsiasi giudizio!

Fonte: FiscalFocus

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