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Tav, Erri De Luca: “A rischio la libertà d’espressione. Sono uno che può istigare alla lettura o al massimo alla scrittura”

Creato il 20 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Narratore, saggista, traduttore e poeta, Erri De Luca compie oggi 65 anni. Un compleanno particolare per lo scrittore, dal momento che proprio oggi era prevista a Torinouna nuova udienza del processo che lo vede imputato con l’accusa di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni sui sabotaggi contro la realizzazione della Torino-Lione. A sostegno di De Luca è stata lanciata la campagna #IoStoConErri.

Erri De Luca, in un incontro al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2015

Erri De Luca, in un incontro al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia 2015

“Le cesoie che tagliano le reti poste illegalmente ripristinano la legalità”. Lo ha detto Erri De Luca rispondendo in aula a Torino alle domande del pm Antonio Rinaudo nel processo in cui è imputato per istigazione a delinquere in relazione ad alcune dichiarazioni sui sabotaggi della Tav. ”Il verbo sabotare ha diversi significati sul dizionario – ha spiegato De Luca – il primo è danneggiamento materiale, ma gli altri coinvolgono i verbi intralciare, ostacolare e impedire. Per quanto mi riguarda ritengo che la Tav vada intralciata, ostacolata e impedita, e quindi sabotata”. E lo scrittore ribadisce che “il verbo sabotare ha molti significati che considero nobili, giusti e necessari”.

“Sono uno che può istigare alla lettura o al massimo alla scrittura”, ha sottolineato Erri De Luca in aula. “La conseguenza della parola – ha proseguito – è la parola stessa. Io sono responsabile di quello che dico. E basta. Non sono un tribuno o un politico, sono semplicemente uno scrittore che sostiene le cause che ritiene giuste, dalla Valsusa a Lampedusa”, ha detto. ”Il cantiere della Tav – ha continuato – non è il Palazzo d’Inverno, che va espugnato con la forza e cancellato. Ma è come la città di Gerico, che fu abbattuta da un coro unanime di voci che fecero crollare le sue mura”.

Un applauso ha accolto lo scrittore all’uscita. L’aula 44 del tribunale di Torino era gremita di sostenitori. Tra loro c’era anche il cantautore Gianmaria Testa che ha seguito l’udienza nel pubblico. “Questo processo – ha detto De Luca uscendo – mette a repentaglio la libertà d’espressione contraria, quella favorevole e ossequiosa invece è sempre accolta a braccia aperte”.

Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950, lo scrittore, come si legge sulla biografia pubblicata sul sito della Fondazione Erri De Luca, negli anni ’70 è stato militante nella sinistra rivoluzionaria, poi ha svolto per venti anni mestieri manuali. Negli anni ’90 ha guidato camion di convogli umanitari durante la guerra nell’ex Jugoslavia ed è stato volontario in Tanzania. L’esordio nella narrativa nel 1989 con il suo primo romanzo ‘Non ora, non qui’. I libri dello scrittore, che collabora con diversi quotidiani italiani e esteri, sono stati tradotti in oltre 30 lingue. La frase sulle info della pagina Twitter di De Luca recita: “Invincible is not the one who always wins, but who, defeated and defeated, never stops standing up to fight again”. (ADNKRONOS)


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