Vincent van Gogh-Carrozze ferroviarie ad Arles
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Ho appena finito di sentire il professore,il quale, in piedi dinanzi le telecamere,ha comunicato che tutto deve procedere come oramai deciso in base agli incontri..circa mille..avuti tra Lione e non so dove,per verificare l’impatto ambientale della TAV,l’ecosostenibilità e quanto altro,non dimenticando per piacere che la percorrenza tra Lione e Torino scenderà a settanta minuti da cento venti e qualcosa,e da Parigi a Milano,dalle 7 ore e passa alle 4 e trenta e passa.
In breve,che oltre al cantiere che darà lavoro in valle c’è solo un comune contro sette che non è d’accordo,e che noi abbiamo bisogno di infrastrutture per non restare indietro.
Guardate,devo essere sincerissimo?
Non me ne importa quasi nulla,facciano quello che gli pare,sono delegati dagli elettori per fare il loro mestiere, e lascino anche l’autostrada libera non dando fastidio al turismo locale che vive di pace e serenità.
E non di paure di avere l’auto danneggiata o peggio ancora.
Quello che sì, devo annotare, è che non tutto procede come vorrebbe o saprebbe il professore,se facesse il pendolare tutti i giorni in treno.
Ovvero,gli verrebbe qualche dubbio su come affrontiamo noi il problema delle infrastrutture,in generale.
Per essere maggiormente scientifico,devo tornare indietro di qualche decennio,quando la ex-URSS faceva a gara con gli Stati Uniti su chi era più forte nello spazio e nell’inventare armi sempre più sofisticate.
Ora,i poveri cittadini sovietici dovevano fare la fila dinanzi ai negozi alimentari che prendevano valuta straniera,che di solito non avevano mai gli scaffali pieni.
Ne ebbi l’occasione di visitare uno,niente meno che sulla Piazza Rossa di Mosca e non mi sfuggì quanta poca scelta aveva il cliente,che era già un privilegiato.
Colui che pagava in dollari.
Gli altri cittadini,senza dollari,e sparsi un po’ in tutto il paese facevano altro che code,facevano la fame mentre il Politburo decideva di spendere miliardi nella corsa a chi creasse più danni inquinando anche lo spazio extra-terrestre.
Finì come doveva finire,con una bancarotta.
Non era il sistema che non funzionava,erano i soldi che venivano deviati dalle iniziative costruttive a quelle di facciata,esporre in bella vista la grandeur del sistema dappertutto,e nascondere,invece,che la gente non ne poteva più dall’appetito.. lasciato insoddisfatto tutti i giorni.
Ora io voto comunque a favore della TAV perché amo la velocità,ma se contemporaneamente cambiassimo di quel bel tanto,il materiale rotabile che circola a casa nostra di carrozze d’epoca,se facessimo fare le dovute pulizie ai treni,se le motrici non si rompessero e fosssero nelle migliori condizioni per farti arrivare puntuale al lavoro,se ci fossero convogli sufficienti per colmare le lacune che si presentano di volta in volta,tanto da annullare quelli dagli orari comodi,insomma,ci siamo capiti,prima o contemporaneamente ai miliardi che spendiamo per andar più forte,chiediamo a nome di tutti i pendolari italiani che pure alla velocità di crociera dei treni di ieri,i cittadini siano serviti come si deve,e non come fa comodo a chi aumenta le tariffe,e se ne sbatte dei reclami.
Ricordarsi in breve,che privatizzate o meno,stanno dando un servizio..ai contribuenti..clienti.
Se le strade restassero sempre uguali con l’aumento del traffico che c’è stato,e purtroppo,tali son rimaste,a che serve avere la Ferrari per essere sempre fermo in coda??
Anche il proprietario finirebbe col tenerla in garage,ed usare l’auto della moglie,non me ne voglia la Ferrari..ma me ne voglia un poco..d’attenzione..chi non si occupa delle ferrovie attuali nè delle strade ed autostrade che si necessitano e che non si fanno mai.