via The Vital Oolong
Quali sono le sei “regole d’oro” per non sprecare del buon tè?
Eccole, secondo questo video inglese del 1941 sponsorizzato dall’Empire Tea Bureau:
- usare sempre tè di buona qualità (e fin qui ci siamo)
- usare acqua fresca, appena prelevata (sì ma… di rubinetto?!)
- ricordarsi di scaldare la teiera prima dell’infusione (giustissimo)
- calcolare la giusta quantità di foglie in rapporto al volume dell’acqua (fondamentale)
- usare acqua in piena ebollizione (giammai! ad ogni tè la sua temperatura)
- lasciare il tè in infusione dai 5 ai 10 minuti prima di servire (ma anche meno, eh!)
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Al di là della discutibilità di alcuni di questi suggerimenti (dubito che un tè nero infuso con acqua a pieno bollore – e di rubinetto per giunta! – per dieci minuti sia granché piacevole da bere… ma i gusti son gusti! ;-), trovo che questo video d’epoca sia stupendo e involontariamente simpaticissimo, nonché interessante nel mostrare la preparazione “di massa” del tè per rinfrancare le truppe impegnate in guerra o per portare conforto a chi la guerra si limitava a subirla: aspetto che fa comprendere quanto questa bevanda sia profondamente radicata nella cultura di un popolo come quello inglese.
Volendo si può comunque approfittare per ribadire davvero qualche “regola d’oro”, scontata ai più, ma preziosa per chi stia muovendo i primi passi oltre le inespugnabili bustine Twinings: per esempio…
- Ci sono tè che sopportano l’acqua a 100° – certi neri, i tè puerh, alcuni oolong particolarmente ossidati o invecchiati e/o tostati -, ma in generale è sempre consigliabile, anche in questi casi, usare acqua non in piena ebollizione, per evitare di bruciare le foglie (meglio sarà effettuare un breve lavaggio preventivo, se si ha necessità di risvegliarle); totalmente diverso il discorso per tè bianchi, gialli e verdi, per i quali, in linea di massima, è buona norma non adoperare acqua ad una temperatura superiore agli 80° C: ad ogni tè la sua temperatura, dunque.
- L’acqua del rubinetto spesso risulta essere troppo dura (ricca di ioni di metalli) e contaminata dal cloro necessario per la depurazione: evitatela, a meno che non abbiate in casa una di quelle brocche “purificanti” dotate di filtro ai carboni attivi che ultimamente si trovano un po’ ovunque, compresi i supermercati, ma che in verità non ho idea di quanto efficaci siano. Altrimenti optate per l’acqua in bottiglia, prestando attenzione all’etichetta al fine di sceglierne una leggermente mineralizzata (oligominerale), con un residuo fisso moderato; quella che uso io, per esempio, ha un residuo fisso intorno ai 50 mg/l ed è quindi da considerarsi minimamente mineralizzata.
- Le foglie di tè hanno un incredibile potere di assorbire non solo l’umidità, ma anche gli odori che le circondano: evitate dunque accuratamente di conservarle vicino a cibi particolarmente odorosi (formaggi, spezie, frutta, etc.) o a sostanze come detergenti e saponi, specie se siete soliti lasciarle nelle bustine entro cui ve le hanno vendute (cosa che io faccio spesso). Per stare tranquilli la miglior cosa sarebbe utilizzare contenitori ermetici, in grado di preservare le foglie anche dalla semplice umidità dell’aria.
- Se preparate una quantità di tè che non berrete in una volta sola, in mancanza dell’apposito filtro da estrarre dalla teiera abbiate cura di travasare il tè tramite un colino in un altro recipiente preriscaldato, per evitare che si infonda oltre il giusto tempo, rischiando di divenire amaro e troppo astringente.
So, in the future, don’t spoil good tea by bad preparation.
Make every cup you make be a cup that cheers! ;-)
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