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TEATRO - Presentata la stagione 2012-2013 dell'Ambra Jovinelli: Evasione "legale" tra divertimento e serietà

Creato il 12 giugno 2012 da Andreakur

Il nuovo cartellone della stagione 2012-2013 del Teatro Ambra Jovinelli di Roma ha preso linfa da un percorso ben delineato, che attraversa le vallate della nuova drammaturgia e i campi sconfinati della letteratura comica.
Anche quest’anno si propongono alcuni punti di vista fuori dal coro, come Filippo Timi, Valerio Mastandrea, Mattia Torre e Luciano Melchionna, ma anche interpreti d’eccezione per autori stranieri, quali Stefania Rocca e Daniele Russo, Gigio Alberti, Alessio Boni e Alessandro Haber, oltre alle voci spassose che in questi ultimi anni stanno disegnando una nuova comicità, acuta, atipica, sapiente, come Teresa Mannino, Lillo & Greg, Rocco Papaleo. Infine non mancano progetti corali all’insegna della leggerezza e del divertimento sempre con un occhio sull’attualità, come la rilettura del Sogno di una notte di mezza estate di Gioele Dix e Nicola Fano che vede in scena un nutrito gruppo di comici e musicisti, o Venere in pelliccia interpretato da Gabriella Pession o Anche l’occhio vuole la sua parte con Maurizio Casagrande e Michele Caputo.
Ma entriamo nel dettaglio. La nuova stagione apre ad ottobre con un progetto provocatorio che scombina i luoghi deputati della nostra sala teatrale creando angoli e scorci di drammaturgia contemporanea grazie ad attori impegnati a ‘vendere la propria arte’ come in un bordello. Dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna arriva Dignità autonome di prostituzione, per la regia dello stesso Melchionna, uno spettacolo che prevede l’ingresso dei clienti/spettatori in una struttura scenografata dal sapore delle case chiuse di una volta.
L’Ambra Jovinelli sarà una Casa Chiusa dell’Arte e una provocazione/riflessione sulla dignità del lavoro di attore (Una produzione Teatro Bellini Teatro Stabile di Napoli e Associazione Teatrale Culturale ‘Non Camminare Scalza’).
A novembre ecco i nuovi nomi della comicità femminile, a cominciare da Teresa Mannino, siciliana doc, graffiante, schietta e genuina. Perennemente in bilico tra le
filosofie dell’uomo e della donna, tra l’attenzione e la burla, tra sarcasmo e tenerezza intrattiene il suo pubblico con la naturalezza di chi ospita amici nel proprio salotto. La regia di Terribilmente divagante è di Marco Rampoldi (Una produzione Bananas). Attesissimo lo spettacolo di Filippo Timi che scardina la follia del giovane Amleto in Amleto 2 Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioches. Di fronte alla tragedia del protagonista shakespeariano, Timi ride, ride e fa ridere il pubblico delle sue paure, del tradimento, della morte, rendendo altamente comiche le nostre stesse prigioni dell’anima. Timi ne firma la regia insieme a Stefania De Santis (Una produzione Teatro Franco Parenti).
A fine novembre arriva un progetto corale, nato dalla sublime penna del signor
Shakespeare e rivisitato dalla brillante coppia artistica Gioele Dix e Nicola Fano.
Scritturando un gruppo di giovani comici di Zelig, affiancati dal contrabbassista
Ferruccio Spinetti e dalla voce cristallina di Petra Magoni il Sogno di una notte di
mezza estate diventa materiale prezioso nelle mani di attori che ne esaltano le valenze comiche e la rendono una favola moderna con un allestimento stile ‘selva periferica post industriale’. Una sfida artistica di grande impegno, tutt’altro che un’operazione ‘furbetta’ (Una produzione Bananas e Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Estate Teatrale Veronese).
A dicembre torna Rocco Papaleo, un artista a cui siamo molto legati (si pensi che
ha inaugurato il nuovo corso dell’Ambra Jovinelli il 26 dicembre 2010). Dopo il grande successo della passata stagione torna con Una piccola impresa meridionale Bis, scritta insieme a Valter Lupo che ne firma la regia. Artista dalla sguardo
distaccato e divertito, si rivela sempre emotivamente coinvolto e coinvolgente e anche quest’anno ci conduce per mano fra i suoi monologhi surreali ma non troppo, le sue canzoni ironiche ma teneramente drammatiche, condividendo il palco con i suoi amici di viaggio, la sua band (Una produzione Less is More).
Gennaio è dedicato ad un piccolo cult della comicità di Lillo & Greg. A grande richiesta riportano in scena La baita degli spettri, la commedia di Claudio ‘Greg’ Gregori scritta nel 2005. Un omaggio al cinema horror, demistificando però tutte le caratteristiche del genere, dagli inquietanti scricchiolii ai terrificanti colpi di scena. Il tutto all’insegna dell’ironia e del divertimento. Lo spettacolo si presenta sotto forma di DVD interattivo con contenuti extra, scene tagliate e interviste. E per il pubblico più ‘pittoresco’ ci sono anche ‘5 cadute di tono’ (Una produzione AB Management e LSD).
Cosa ci fanno tre amici di vecchia data davanti a un quadro bianco pagato caro?
Parlano di donne, di amicizia, di relazioni finite male. È così che Gigio Alberti, Alessio Boni e Alessandro Haber mettono a nudo debolezze e mediocrità di tre amici in
ART, la commedia di Yasmena Reza che la passata stagione ha registrato l’esaurito al
Teatro Eliseo. In un gioco di alleanze e appassionati litigi si profila il sarcastico ritratto dell’uomo di oggi, per la regia di Giampiero Solari (Una produzione Nuovo Teatro).
Dal 14 febbraio torna in scena una coppia che ha fatto molto parlare di sé qualche anno fa: Valerio Mastandrea interpreta e dirige un testo di Mattia Torre, Qui e ora. In scena, oltre a Mastandrea, un altro attore ancora da definire. Periferia romana, due scooter a terra, c’è appena stato un incidente. I due motociclisti avrebbero bisogno di aiuto ma non si vede nessuno. Ancora una volta Mattia Torre saprà far venire a galla la parte riprovevole di noi, mettendoci alla prova con i suoi eroi negativi (Una produzione Bam Teatro / Vasquez Y Pepita, Testo originale commissionato anno 2012).
A marzo Gabriella Pession sarà Venere in pelliccia di David Ives, grande successo di
Broadway nel 2011 tratto dall’omonimo romanzo di Leopold von Sacher Masoch del
1870. Molto provocatoria è la trama di questa pièce che tratta di una relazione di totale sottomissione sessuale con cui un uomo succube si lega a una donna dominatrice. La versione teatrale diretta da Marcello Cotugno, cercherà di costruire un’empatia con lo spettatore che lo spinga a mettere in discussione, sorridendo, le proprie certezze (Una produzione di Mariano Anagni).
Stefania Rocca e Daniele Russo sono invece i protagonisti ad aprile di un testo di
protesta del 1956 Ricorda con rabbia di John Osborne. Manifesto delle nuove generazioni di quegli anni, il testo esalta l’energia dirompente, la rabbia di chi vive frustrazione, impotenza ed inquietudine di una società perbenista ed ipocrita. Un’altra regia curata da Luciano Melchionna per un testo che ha ancora una fortissima ragione d’essere rappresentato (Una produzione Teatro Bellini).
Infine, a chiusura di stagione, una commedia contemporanea, corale, il cui protagonista passa per ‘fesso’ per non saper trasgredire le regole. Anche l’occhio vuole la sua parte è il titolo di questa commedia a cinque personaggi, scritta da M. Caputo, F. Velonà e M. Casagrande, che ha vinto il Premio Albatros 2011 per l’ironia con cui viene disegnata ‘l’eterna contrapposizione tra apparire ed essere’. Protagonisti Maurizio Casagrande, che ne cura anche la regia, e Michele Caputo (Una produzione Diana Or.i.s.).
Il progetto speciale per questa stagione è Jazz, Istruzioni per l’uso di e con
Massimo Nunzi. Il compositore e arrangiatore accompagna il pubblico in un viaggio musicologico affascinante, che parte dagli esordi del Jazz e giunge fino alla contemporaneità. Il primo di sette appuntamenti, si svolgerà a dicembre con un grande evento natalizio.


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