Magazine Diario personale
Quando leggo un romanzo procedo lentamente, mi leggo un po’di frasi, al limite un’intera pagina, poi rimugino se ci sia qualcosa che valgauna sottolineatura. Se mi do risposta affermativa, torno sui miei passi esottolineo a matita.Questo accade da sempre, sulla sottolineatura e sullamatita tornerò in futuro.
Per adesso aleggia il senso di svolta epocale, lastraordinaria novità dell’aver inaugurato la doppia lettura contemporanea didue testi.Solitamente io inizio un romanzo, lo finisco con lentezza,soltanto una volta finito attacco il successivo. Però per alcuni mesi sonostato assorto in una profonda riflessione in merito alla tipologia di testi cheho sullo scaffale della libreria. Ho più di una trentina di volumi nuovi,accumulati a forza di ricevere libri in regalo e di non saper resistere agliacquisti in promozione. A riguardo ho impartito precise disposizione: alleamiche di non regalarmi più libri; al cervello di non entrare più nellelibrerie, se non prima d’essersi ripetuto per qualche ora il mantra “dentro efuori senza comprare nulla”.Quanto mi fido? Così così delle amiche, quasi per nulla delcervello.
Il futuro è quindi incerto, ma, che la matassa cartacea siingarbugli o meno, stiamo al gomitolo attuale. Di questi volumi nuovi, alcunisono letture “leggere” di narrativa, altre sono più impegnative, sul generesaggistica.Ora, sapete sicuramente dopo aver finito di legger questafrase, che io leggo molto spesso in metropolitana, ambiente più consono aletture scorrevoli. Ma in questo modo finisco sempre col rimandare la letturadei volumi che richiedono un contesto più tranquillo.Allora ho preso una decisione coraggiosa, un po’ un saltonel buio. Porto avanti la lettura in parallelo di due testi, un romanzo per imomenti affollati e rumorosi, e un testo di saggistica per i momenti menodisturbati (acusticamente disturbati).Ne è prova in fatto che in questo periodo sto leggendo Lasignora Dalloway fuori casa. Agli articoli di Antonio Gramsci raccolti in Odio gli Indifferenti mi dedico a casa, con maggior raccoglimento e menosconvenienza di quanta ne avrei in una carrozza del metrò a parlare e dibatteread alta voce con l’autore.
L’effetto positivo sarà il lento sblocco dei titoli datroppo tempo relegati in corsia di parcheggio.Direi quindi che su questo aspetto di psicologia dellalettura ci sto lavorando e tra qualche anno forse comincerò a raccoglierne i frutti.Poi ci sono gli altri problemi della vita, ma se riesco adaffrontare questo sono a buon punto.
K.
Ps: no, i captcha non li ho mai visti come un problema,anzi!
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